Materia

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO LABORATORIO ANNA VIRANDO
Corso Giovanni Lanza 105, Torino, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 20,00 - Fuori orario su appuntamento

Vernissage
01/12/2011

ore 17.30

Generi
arte contemporanea, collettiva
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Quattro artisti, quattro “materie” e quattro stili diversi, quattro modi di esprimere emozioni trasformandole in arte.

Comunicato stampa

MARIA ADELAIDE SCAVINO - VETROFUSIONI - Vetrofusioni, a lastre inserite in forni a alta temperatura, che vengono incise ottenendo visi, forme fluttuanti, grumi di colore, maschere antropomorfe. Il vetro assume suggestive colorazioni, utilizzando pigmenti che resistono per tre giornia una temperatura di 900 grandi. In ogni caso, le opere sono il tramite per uscire dalla propria segreta identità e trovare spazialità inesplorate, galassie del pensiero, universi conoscitivi al di là della magia del tempo.
ADRIANA VIRANDO - BORSE - Vere e proprie “mani di fata” , qualunque stoffa, filato, filo, tra le sue dita prende forma e si trasforma in un'utile e meravigliosa opera d'arte.
FABRIZIO ROCCATELLO - SCULTURE IN LEGNO- E' da sempre che lavora manipolando il legno, e con esso ha un rapporto di profondo rispetto.
Le sue sculture sono composte da diverse essenze: legni "nobili" e "poveri".
Il noce, il ciliegio, il pero e il mogano sono considerate essenze di pregio per le loro venature e la loro grana compatta; il faggio, il castagno, il rovere, il pioppo, il pino e l'abete sono "poveri" perchè resinosi, teneri e di grana grossolana.
Riuscendo ad entrare in sintonia esistenziale con la sua vera essenza, il legno si lascia plasmare come materia mai morta.
Scolpendo e poi dandogli quella stuccatura, quella colorazione e quell'aspetto plastico, diventa fonte di grande piacere ed è terapeutico.
Trovare la forma che già esiste dentro la materia è una ricerca profonda ed un cammino che viene espresso attraverso il significato delle immagini scolpite.
La convinzione nella legge di causa effetto che si manifesta attraverso le sue azioni, fa da guida sulla produzione e sul costruito, tanto che sulle sue sculture, oltre all'atto emotivo, si allinea il concetto di base di esistenzialismo unificatore.
La sua scultura riveste per lo scultore una valenza magica, la funzione dell'artista scultore non è dell'aggiungere, ma del togliere, per arrivare poi dove la forma ti conduce.
Non si è mai l'artefice di quello che si produce, ma solo lo strumento, più o meno capace, ma solo lo strumento."
IGOR CARINO - KUSAMONO : Sono composizioni di piante erbacee perenni e annuali in vasi, su lastre di pietra o addirittura semplicemente in "sfere" di muschio. E' una forma d'arte nata in Giappone nello stesso ambito del Bonsai e del Suiseki (pietre paesaggio). Il significato di questo termine va ben al di la della traduzione letterale di "erba che sta sotto" o "erba di compagnia". Attraverso la forma delle foglie, dei fiori e attraverso l'infinità delle sfumature di colori, il Kusamono vuole trasmetterci quelle emozioni cadute spesso nell'oblio. Il senso delle stagioni e del passare del tempo, la delicata eleganza di un fiore che sta per sbocciare o la primitiva impressione di Antico data da una superficie rivestita di muschio... Di fatto questa forma d'arte è legata alla Cerimonia del Tè e mira a ricreare un angolo di Natura in un piccolo spazio godibile all'uomo. Tradizionalmente in Giappone queste composizioni venivano esposte in una nicchia a parete dedicata chiamata Tokonoma, un elemento fondamentale dell'architettura tradizionale Giapponese.

CERAMICA TRADIZONALE IN GRES:
Vasi per Bonsai, Teiere, Tazze per la Cerimonia del Tè e Vasi per Ikebana, tutti oggetti tipici della cultura del Giappone rivisitati e reinterpretati attraverso il senso estetico Italiano con una particolare attenzione al Design. Forme realizzate "handmade" in gran parte al tornio con impasti di gres o porcellana per alte temperature (1300°) e smaltati con sostanze naturali come la cenere di legna. Le superfici testurizzate ottenute, vive e che ben si allontanano dalla standardizzata produzione industriale vogliono ricreare quelle sensazioni tattili e visive ormai dimenticate.