Marzio Zorio / Matteo Vettorello – Condizione di Insieme. Majority Report

Informazioni Evento

Luogo
10 & ZERO ONE
Castello 1830, via Garibaldi, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/04/2022

ore 12.30

Artisti
Marzio Zorio, Matteo Vettorello
Curatori
Chiara Boscolo
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, doppia personale
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La 10 & zero uno è lieta di aprire per la prima volta al pubblico le porte del proprio spazio a Venezia durante la settimana inaugurale della Biennale.

Comunicato stampa

La 10 & zero uno è lieta di aprire per la prima volta al pubblico le porte del proprio
spazio a Venezia durante la settimana inaugurale della Biennale.
Venerdì 22 aprile, dalle 12.30 alle 21.00, avrà luogo l’opening di Condizione di Insieme
– Majority Report, bipersonale di Matteo Vettorello (1986, Venezia) e Marzio Zorio
(1985, Moncalieri, Torino) , a cura di Chiara Boscolo.
Gli artisti, che condividono la medesima sensibilità rispetto a temi centrali della loro
ricerca, sono spinti ad analizzare con sguardo attento non soltanto le relazioni che si
creano fra esseri umani ma anche il loro agire nel contesto di appartenenza, nel micro e
nel macro sistema dell’ambiente che ci circonda.
In mostra motivo di analisi è la presenza dell’uomo che abita lo spazio e che va a
creare una comunità nella quale forte si percepisce la condizione del tempo presente
che scatena una spinta propulsiva al divenire. Un divenire che riguarda tutto e tutti,
nel quale non si può rimanere passivi e solitari osservatori. Dove una causa innesca un
effetto e dove l’interazione con gli altri, lascia una traccia più o meno effimera. Un
qualcosa che perdura o che si consuma nel suo stesso evolversi ma che nonostante ciò
diviene luce che abbaglia e segna un cambiamento poiché rimane nell’esperienza di
chi l’ha vissuto nonché nel luogo in cui il fenomeno si è manifestato.
Entrando più nel dettaglio troviamo nel “Rilevatore di benessere del vicinato per
ottimizzare la tranquillità di un luogo o R.B.V.O.T.L. (01)”, la volontà di Vettorello
di realizzare una scultura biometrica interattiva che invita un gruppo di tre persone
a relazionarsi fra di loro. La macchina in questione, di forte natura scultorea, viene
messa in funzione mediante un esercizio di respirazione sincrona, attraverso il quale
si sviluppa un evento naturale controllato che si manifesta sotto forma di un vortice
racchiuso in un cilindro di plexiglas pieno d’acqua. Particolare importanza risiede
nell’eleganza di questo elemento che non viene scelto a caso e anzi veicola con sé un
messaggio di grande potenza. Come si evince dal titolo stesso dell’opera, il rituale
[email protected]
+39 329 4089647 www.10zerouno.com
Campiello Lavadori de Lana,
Santa Croce 270/D, 30135 Veneziache viene messo in atto porta a realizzare un’attività che mette in comunione i fruitori
con il proprio corpo nonché gli uni agli altri, con risultati positivi per tutto l’ambiente
circostante. “Il fine è la percezione assoluta del presente in modo che si crei un
comune sentire cognitivo del tutto”, il quale porta a vivere con reale consapevolezza
i concetti di unione e comunità e la forza che il singolo può trarre da essi. Esposto
insieme a questo lavoro vi è un disegno progettuale dello stesso che si sviluppa su
entrambe le facciate del foglio.
Marzio Zorio presenta l’installazione site-specific “Moti Umani”, composta da
uno speaker che mediante la produzione di vibrazioni va a innescare un vero e
proprio processo di scrittura su bobine di carta di svariati metri. L’opera spicca per
raffinatezza estetica e capacità di intervenire sullo spazio diventando parte integrante
dell’ambiente stesso, grazie a una capacità di avvolgimento sonoro. Le tracce che da
esso vengono riprodotte sono il risultato di registrazioni avvenute durante momenti
di grande aggregazione antropica. Circostanze di forte unione di massa selezionate
dall’artista con lo scopo di far riflettere su quanto consapevolmente o meno l’uomo
lasci una traccia nell’ambiente di appartenenza e più in generale nel sistema
terreste. Quest’opera, che trova facile analogia nel funzionamento con il sismografo,
si pone come punto d’incontro delle tre dimensioni temporali, ovvero passato,
presente e futuro. Ipoteticamente possiamo identificare come passato la registrazione
riprodotta, presente l’atto di trascrizione e futuro il risultato della stessa. Di fatti è
verosimile immaginare un archivio composto proprio dai risultati delle trasmissioni
su carta delle registrazioni in quanto esse rappresentano una forma di scrittura della
lingua parlata nella quale non si va perdendo l’intonazione della stessa.
Matteo Vettorello
Venezia, 1986.
Attraverso la sua ricerca, analizza le relazioni che esistono tra l’uomo, l’arte e la
scienza, indagando alcune questioni che riflettono il disagio di una società vincolata
e dipendente. Realizza sculture con le quali interagire, costituite da sistemi biometrici
capaci di quantificare gli stati d’animo per definizione non misurabili: sono dispositivi
elettromeccanici progettati per risolvere un algoritmo paradossale, sintesi dei
meccanismi utilitaristici delle macchine e delle abitudini comportamentali dell’essere
umano contemporaneo. Studia Arti Visive presso l’istituto I.U.A.V. di Venezia e
consegue il diploma di secondo livello in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia
nel 2017. Partecipa a diverse esposizioni e residenze d’artista di rilievo internazionale,
tra cui Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia (2018); VIR ViaFarini-in-residency,
Milano (2019); BJCEM, Biennale Mediterranea 18, Tirana (2017); Art Stays festival,
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Campiello Lavadori de Lana,
Santa Croce 270/D, 30135 VeneziaPtuij (2019); In - Edita, Venezia (2020). Tra le più recenti installazioni pubbliche si
ricordano Pressione Simpatica, Edicola Radetzky, Milano (2019); Life Beyond Plastic,
Istituto Oikos, Piazza XXVI Maggio, Milano (2020); Traduttore di cortesia per una
banchina confusa, Museo M9, Mestre (2021). Nel 2013 ha fondato l’associazione
culturale ALTOlab ed è stato co-fondatore dell’etichetta multimediale LATOfragile,
dedicandosi alla promozione di artisti visivi e sonori.
Marzio Zorio
Moncalieri (TO), 1985
Artista visivo e ricercatore sonoro, si muove tra i diversi linguaggi del mondo delle arti
visive, della musica e dello spettacolo.
La sua ricerca si basa sul rapporto tra suono e spazio, sistemi di comunicazione e
memoria attraverso l’uso di macchinari/strumenti di ricerca, la cui peculiarità non
è presentare risposte ma far emergere domande. Sistemi imperfetti che vogliono
realizzarsi con l’aiuto di chi cerca di comprenderli, specchi non piani per chi li guarda.
Ha esposto e realizzato performance in diverse istituzioni italiane ed estere.
10 & zero uno nasce a Venezia dalla volontà di Chiara Boscolo di promuovere un’arte
contemporanea che sappia stupire, confondere e far innamorare all’interno di un
luogo che si sviluppa sui tre concetti cardine di art, project e space.
Dove arte diviene la ragione di un’esistenza ispirata che influenza il nostro pensiero,
project è la profonda spinta innovativa di un agire determinato al cambiamento
di una realtà in continua evoluzione e space si identifica come luogo di apertura,
palcoscenico del vivere un’insieme di relazioni e circostanze che divengono
dimensione sociale.