Mark Tobey – Armonie Interiori

Informazioni Evento

Luogo
AICA ANDREA INGENITO CONTEMPORARY ART
via Settala 59 , Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
21/03/2024
Artisti
Marc Tobey
Generi
arte contemporanea, personale
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Una selezione di lavori che spazia tra le sfumature più sottili e simboliche dell’arte di Tobey.

Comunicato stampa

La Galleria Andrea Ingenito Contemporary Art è lieta di annunciare la mostra dell’artista americano Mark Tobey dal titolo “Armonie Interiori” che si terrà presso la sede milanese in Via Lodovico Settala 59 - dal 21 marzo all’11 maggio 2024.

 

La mostra nasce in collaborazione con l’Archivio Hachmeister di Mark Tobey e con alcune importanti collezioni private italiane e straniere.

 

Nella sala principale della galleria saranno presenti 15 opere uniche fortemente rappresentative del lavoro dell’artista tra cui World of Stones - del 1959 - esposta in una delle più importanti mostre personali di Tobey al Musée d'Art Décoratif di Parigi nel 1961; nella seconda sala saranno invece esposte altre 10 opere - in edizione numerata - di grande qualità.

 

Una selezione di lavori che spazia tra le sfumature più sottili e simboliche dell’arte di Tobey.

 

L’artista ha lasciato un’impronta indelebile sull’arte contemporanea: è noto per essere stato un pioniere della pittura moderna e in particolare un precursore dell’espressionismo astratto americano che ispirò, pochi anni dopo, l’arte di Jackson Pollock. Quest’ultimo conobbe i lavori di Tobey attraverso una mostra personale alla Willard Gallery di New York nel 1944 e, qualche anno dopo, iniziò i suoi caratteristici lavori con la tecnica del “dripping” dando vita all’«action painting».

 

Nonostante l'ascesa dell'espressionismo astratto a New York, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Tobey mantenne la sua caratteristica pittura meditativa, prediligendo il piccolo formato e rifiutando di allinearsi a qualsiasi gruppo artistico della città. La sua fama superò i confini nazionali, trovando risalto in Europa con mostre significative, quali alla Tate Gallery di Londra nel 1956 o le diverse mostre alla Galerie Beyeler di Basilea (per citarne alcune).

 

L'influenza di Tobey raggiunse successivamente artisti di fama internazionale come Mark Rothko, Willem de Kooning, Morris Graves, Lee Krasner e in anni successivi fu d’ispirazione anche all’arte di Keith Haring.

 

 

 

 

Uno degli elementi distintivi dell’arte di Tobey era la sua abilità nello "scrivere" masse di calligrafie con pennelli sottilissimi, tempera e inchiostro Sumi, creando un "multiple space" definito attraverso la luce.

 

È così che nacque anche la tecnica del «white writing» (scrittura bianca), ispirata dai suoi viaggi in Cina e in Giappone e all’avvicinamento del culto religioso Baha’i, che trasforma la superficie della tela in un territorio multidimensionale e dinamico.

 

Tobey ha catturato l'essenza dell'esperienza umana in modo non verbale, trasmettendo emozioni attraverso forme e colori che vanno oltre il mero linguaggio. Ha lasciato un'eredità duratura nel mondo dell'arte, sviluppando uno stile unico che abbraccia diverse fasi creative e influenze culturali.

 

Un’ esplorazione di temi di spiritualità e interconnessione umana, intrisa di simbolismo e che trasmette un senso di armonia e pace interiore.

 

Biografia

 

Mark Tobey nacque nel Wisconsin nel 1890. Dopo una fase iniziale come disegnatore di moda a New York e gli studi all'Art Institute di Chicago nel 1913, intraprese un viaggio che lo condusse nel nord-ovest del Pacifico nel 1921. Profondamente influenzato dalle culture native americane e orientali, Tobey coltivò la passione per gli artefatti delle tribù Tlingit e Haida, contribuendo in seguito alla creazione della serie dei Totem negli anni '60.

 

Il percorso artistico di Tobey evolse a partire dai primi quadri «city paintings», agli «space paintings», alle «meditations» degli anni '50 e ai microcosmi molecolari, che evidenziarono la sua versatilità e profondità concettuale.

 

Il culmine della sua carriera arrivò con l’assegnazione del Gran Premio per la pittura alla Biennale di Venezia nel 1958 (Tobey vi aveva già partecipato nel 1948,1956 e successivamente vi parteciperà anche nel 1964), dove rappresentò gli Stati Uniti insieme ad artisti eccellenti come Mark Rothko.

L'impatto di Tobey si estese anche alla scena artistica italiana, influenzando artisti spazialisti come Lucio Fontana, Tancredi Parmeggiani e Antonio Sanfilippo.

 

Le mostre dedicate a Mark Tobey hanno rappresentato un'opportunità unica per il pubblico per conoscere il suo universo artistico. Una delle mostre più significative è stata la retrospettiva presso il MOMA – Museum of Modern Art di New York nel 1962 e una collettiva al The Solomon R. Guggenheim Collection di New York, che ha offerto una panoramica completa della sua carriera e ha contribuito a consolidare il suo status come uno dei grandi maestri dell'arte astratta.

 

Tra le più recenti e importanti mostre ricordiamo quella alla Galerie Carzaniga di Basilea nel 2015, al Peggy Guggenheim Collection di Venezia nel 2017 e alla Hachmeister Galerie nel 2022 che hanno contribuito   (insieme ad importanti collezioni come quella della Fondazione Beyeler di Basilea) a mantenere viva la sua eredità artistica per le generazioni future.

 

La storia delle numerose esposizioni e riconoscimenti di Tobey in Europa e negli Stati Uniti (nonostante la sua scomparsa nel 1976) continua a contribuire alla sua eredità artistica. La sua opera rimane attuale e rilevante nella contemporaneità globalizzata, influenzando generazioni di artisti e consolidando il suo status di figura iconica della pittura moderna.