Marina Paris – Urban Fragments

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO NUOVO
via d'Ascanio 20 | 00186 , Roma, Italia
Date
Dal al

DA MARTEDÌ A SABATO DALLE 10.30 ALLE 19.30,
DOMENICA E LUNEDÌ SU APPUNTAMENTO

Vernissage
14/02/2019

ore 18,30

Artisti
Marina Paris
Generi
arte contemporanea, personale
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SPAZIO NUOVO è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra personale dell’artista Marina Paris dal titolo “Urban Fragments”, che rivela al pubblico trenta opere tra installazioni, lavori fotografici e collages, ispirate da una riflessione sull’operato architettonico, teorico ed artistico di Aldo Rossi. Il lavoro di Marina Paris si focalizza sul valore metaforico del frammento, barlume prezioso attraverso il quale provare ad immaginare nuovi orizzonti di paesaggio e di pensiero e ideali riassetti urbanistici e domestici, su una spinta sentimentale incrociata, tra memoria e desiderio.

Comunicato stampa

SPAZIO NUOVO è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra personale dell’artista Marina Paris dal titolo “Urban Fragments”, che rivela al pubblico trenta opere tra installazioni, lavori fotografici e collages, ispirate da una riflessione sull’operato architettonico, teorico ed artistico di Aldo Rossi. Il lavoro di Marina Paris si focalizza sul valore metaforico del frammento, barlume prezioso attraverso il quale provare ad immaginare nuovi orizzonti di paesaggio e di pensiero e ideali riassetti urbanistici e domestici, su una spinta sentimentale incrociata, tra memoria e desiderio.

Come sostiene Emanuela Nobile Mino, nel testo “Marina Paris “Urban fragments”, 2019
“il frammento per Aldo Rossi non è rimpianto nostalgico né sguardo romantico e malinconico sulla rovina, ma è la presa di consapevolezza di una trasformazione sempre in atto che, in nome della modernità, prevede la necessità di un dialogo pacifico tra la memoria e l’oblio. Volendo raccontare il rapporto tra questi due fenomeni indissolubilmente legati, attraverso la lettura ribaltata della stratificazione architettonica nell’agglomerato urbano e del vissuto negli interni domestici, emblematica appare la scelta di Marina Paris di ricorrere all'utilizzo del collage fotografico.

Realizzati con immagini prese dalla sua raccolta privata - cartoline degli anni ’50, esse stesse frammenti di luoghi, di memorie, di effimere appartenenze e di identità transitorie – o con scatti da lei stessa eseguiti, i collage permettono all’artista di scompaginare, ribaltare e riordinare nuovamente la geografia delle immagini secondo un rituale compositivo istintivo che opera per svuotamento e compensazione, sottrazioni ed aggiunte, ricordo e dimenticanza. La cancellazione, l'amnesia strutturale e, quindi, l'atto del “dimenticare” diviene costitutivo nel delineare la nuova identità di un luogo geografico o di un interno privato. In tal senso l’immagine frastagliata, il frammento, diviene la reliquia stabile di ciò che stato e la traccia transitoria della forma precostituita.

Lo strappo rappresenta, pertanto, contemporaneamente distruzione e ricostruzione, perdita di unitarietà e tentativo di riunificazione, frammentazione storica e rammendo concettuale. E’ il gesto salvifico nei confronti del preesistente e atto di fiducia nei confronti del nuovo. Espandendosi, diventa vuoto acromico e dilaga come una crepa temporale, incarnando lo spirito incerto della città e il carattere transitorio dell’assetto abitativo, entrambi destinati storicamente e costantemente a mutare, epidermide, identità e destinazione.”
Estratto dal testo “Marina Paris “Urban fragments” di Emanuela Nobile MIno

Marina Paris, nata a Sassoferrato (Ancona) vive e lavora a Roma.
Marina Paris esprime la propria ricerca artistica attraverso diverse forme di rappresentazione e differenti media: dalla video-animazione al disegno, dalla fotografia alle installazioni site-specific. L’interesse per l’architettura - intesa come filtro per la percezione dello spazio circostante e sistema di relazione tra uomo e ambiente - invade quasi la totalità dei suoi lavori.
Gli scenari urbani e domestici, spesso ritratti nelle fotografie o punto di partenza per gli interventi installativi, diventano il codice linguistico con cui l’artista parla all’umanità, senza mai palesarne la presenza. In qualità di riferimenti collettivi, le componenti architettoniche diventano per l ‘artista strumenti antropologici per indagare l’identità dell’uomo contemporaneo.

Tra le principali partecipazioni alle mostre ricordiamo:
“Challenging beauty - Insights of Italian Contemporary Art” Parkview Museum of Singapore (2018); “Mont’oro,” Galleria Montoro12, Rome (2014); ”62+3”, Galleria nazionale d’arte moderna, Roma ( 2013); Ritratto di una città#2. Arte a Roma 1960-2001 MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Rome (2013); In water, I understand, Collateral event 55th International Art Exhibition la Biennale di Venezia Procuratie Vecchie, Venice (2013); Unreal spaces, Jiry Svestka Gallery Prague ( 2012); Other Spaces / Other Chances, Musée d’Art Moderne de Saint-Étienne Métropole, Saint-Étienne, France (2010); Public spaces, Galleria Pack, Milano (2009); Micro-narratives, Museum of History, Belgrade (2009); In space, Galerie Olivier Houg, Lyon (2008); XV Quadriennale di Roma; Roma (2008); Corpo Sociale, Galleria Pack, Milano (2007); Something happened, Slovak National Gallery of Bratislava (2006) ; Cabinet de Dessins Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne, France (2003); 50th Biennale di Venezia Stazione Utopia, www.radiartemobile.it, Associazione Zerinthia, Venice (2003); Parco, Fondazione Volume!, Rome (2003)