Mariarita Renatti – Generazioni d’Inchiostro
L’universo di Mariarita Renatti si configura come uno scenario in bianco nero che esprime le sue emozioni più profonde. Esse sono legate ad un discorso, analitico e poetico, sulle proprie radici. Il suo mondo è inserito nella tradizione matrilineare, infatti quasi tutte le figure ritratte sono se stessa, la madre e la nonna.
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Informazioni
- Luogo: 77 ART GALLERY
- Indirizzo: C.so di Porta Ticinese 77 - Milano - Lombardia
- Quando: dal 30/04/2014 - al 14/05/2014
- Vernissage: 30/04/2014 ore 19
- Autori: Mariarita Renatti
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: da lunedì a sabato ore 15-19
Comunicato stampa
L’universo di Mariarita Renatti si configura come uno scenario in bianco nero che esprime le sue emozioni più profonde. Esse sono legate ad un discorso, analitico e poetico, sulle proprie radici. Il suo mondo è inserito nella tradizione matrilineare, infatti quasi tutte le figure ritratte sono se stessa, la madre e la nonna.
Pur iniziando il proprio itinerario artistico con la tecnica ad olio e l’uso dei colori, si indirizza in seguito verso la monocromia, tramite l’utilizzo del disegno con una semplice penna nera o l’incisione a puntasecca
L’atmosfera cupa e silenziosa proviene direttamente dall’interiorità dell’artista, si inoltra nella sfera degli affetti personali e dei ricordi. Il soggetto costante delle opere è la figura umana, in particolare quella femminile, negli aspetti di maternità come di sensualità e fertilità creatrice. I corpi delle donne, i particolari come le mani e i piedi sono emblema della tradizione del lavoro femminile, quello manuale che viene trasmesso, e che è frutto di sacrificio per la propria famiglia. E’ attraverso questi corpi che passa la storia di diverse generazioni, e che con fatica si perpetua, e il senso di questa trasmissione ideale viene sublimata in un’atmosfera onirica ma sensoriale, concreta e lucida.
Il suo è un linguaggio diretto, che mira a giungere verso lo spettatore senza alcun filtro, rendendosi quindi talvolta crudo e disinibito. La ricchezza e precisione anatomica si sposa alla disarmante semplicità del tratto a penna e del cromatismo essenziale. Un elemento invece che arricchisce la figurazione è l’uso drammatico della luce, che esaspera l’effetto teatrale e tende a generare contrasto. Le figure escono dal fondo nero come in una cornice che racchiude la storia, e la luce nel suo farsi direzionale e vibrante interpreta in senso moderno la memoria caravaggesca.
Mariarita disegna da sempre e ama ritrovarsi nella solitudine del lavoro che richiede molte ore, per riflettere e parlare di sé attraverso il tratto prodigioso della penna Bic. Essa regala un effetto prezioso di monocromatismo, ma è per l’artista importante perché impone delle scelte precise, coraggiose, personali. Non permette di tornare indietro: in questo il disegno è un antidoto all’insicurezza.
