Mare Verticale
Da “Mare Verticale” al Terzo Paradiso. Presentazione del libro di Marco Ferrari.
Comunicato stampa
Sala del Mionr Consiglio
Da "Mare Verticale"
al Terzo Paradiso
Presentazione del libro
di Marco Ferrari
Intervengono: Michelangelo Pistoletto, Maria Pioppi, Enrico Rava
edito da Laterza
uscita 3 luglio
Un reportage sui grandi soggiorni del Novecento nel Golfo dei Poeti e dintorni. Un viaggio che prende l’avvio dalla villa delle due palme a Monterosso, pozzo di memorie di Eugenio Montale. Cosa resta oggi della dimora del Premio Nobel? Come viene conservata la poetica dell’autore di Ossi di seppia? E soprattutto sarebbe ancora possibile poetare con un linguaggio così simbolico delle Cinque Terre? Da Monterosso l’autore continua il suo viaggio a Vernazza, simbolo incontrastato delle nuove libertà degli anni sessanta scoprendo la torre che fu di Aldo Trionfo e il «buen retiro» di Alighiero Boetti, l’inventore dell’arte povera. E quindi eccoci tra le nuvole di Corniglia, a casa di Michelangelo Pistoletto, uno dei maestri dell’avanguardia. Infine il percorso delle Cinque Terre si chiude a Manarola, per lunghi anni terra di ospitalità di pittori, da Guttuso a Birolli, per un premio che univa impegno e paesaggio. Entriamo in quella che gli abitanti chiamano «la casa del cinema» dove il regista Gianni Amico ospitò gli esuli brasiliani e gli amici della Nouvelle Vague, Bernardo Bertolucci in testa. Al centro del viaggio non può mancare una visita alla Spezia, base navale, città banale, secondo una definizione di Gino Patroni. E ne scopriamo la sua anima sarcastica e ironica che sa già di Toscana con la vita, le imprese e disavventure di tre autori, Ubaldo Mazzini, Giancarlo Fusco e, appunto, Gino Patroni. Il viaggio si sposta a Lerici che divenne terra di hippies e soprattutto di viandanti d’accezione, ospiti della villa di Valentino Bompiani. Scopriamo qui le estati di Alberto Moravia, Guido Piovene, Dino Buzzati, Elio Vittorini, Pier Paolo Pasolini e Alberto Arbasino. Quasi per caso, come una magia, Bompiani scoprì Mario Spagnol che diventò il «mago dei libri» creando uno dei gruppi editoriali più importanti d’Italia. E Mario Spagnol resterà sempre legato alla «sua» Lerici mischiando il fiuto editoriale alla passione del mare e arrivando, sulla scia dei grandi comandanti di navi lericini, a compiere il sogno della sua vita: doppiare Capo Horn. Da Lerici a Tellaro il passo è breve: visitiamo la villa di Mario Soldati, eterea figura che scompaginò non poco la tranquillità del borgo marinaro. Era arrivato qui, esattamente come Attilio Bertolucci, sulle tracce di David Herbert Richards Lawrence. All’autore dell’Amante di Lady Chatterley è dedicato un capitolo che scava sui misteri di una cassapanca. A Soldati resta immancabilmente legata la figura di Paolo Bertolani, il poeta della Serra, che trasformò le saghe paesane in poesia. Il viaggio prosegue oltre la punta di Montemarcello per giungere a Bocca di Magra che sino agli anni settanta divenne la residenza estiva della corte di Giulio Einaudi. Qui, sotto un berceau, un albero di pino, un pergolato di glicine o nello splendore marino di Punta Bianca si potevano incontrare in piccoli crocchi di discussione Italo Calvino, Marguerite Duras, Luciano Bianciardi, Salvatore Quasimodo, Sergio Solmi, Carlo Emilio Gadda, Mary Mc Carthy, Cesare Pavese, Hanry e Peggy Craig, Carlo Carrà, Alberto Savinio, Giovanni Giudici. Sino all’ultimo vissero qui Vittorio Sereni e Franco Fortini che diedero vita ad un continuo confronto fatto di messaggi portati da una casa all’altra dagli amici o lasciati all’edicola. Il viaggio si conclude a Trebiano, piccolo cucuzzolo di case alle spalle di Lerici. E’ anche la fine del viaggio nel Novecento letterario. Qui aveva casa Hélène Bertrand de Beauvoir che, anche d’estate, non mancava di continuare le sue discussioni con la sorella Simone de Beauvoir e con Jean Paul Sartre. Tra le case piene di fiori e i gatti sembra chiudersi il secolo breve, con le sue guerre, le contraddizioni politiche, le ideologie forti, gli impegni e le speranze.