Marco Moggio – In luce

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO GUIDO DELLI PONTI
Via Luigi Vitali 1, Milano, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 18.30
(escluso mercoledì)

Vernissage
19/03/2013

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Marco Moggio
Curatori
Stefano Bianchi
Generi
fotografia, personale
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Gli scatti fotografici di Marco Moggio si nutrono di luce. La assorbono. Se ne impossessano. Fotografare, per l’artista lombardo, significa disegnare letteralmente con la luce affinchè la materia risulti morbida, levigata, sensuale.

Comunicato stampa

In occasione della settima edizione del PhotoFestival, circuito espositivo dedicato alla fotografia d’autore che coinvolgerà dal 21 Marzo al 30 Aprile le più importanti gallerie d’arte e gli spazi espositivi milanesi, la personale “In Luce” di Marco Moggio è stata inserita nell’ambito della manifestazione.

Gli scatti fotografici di Marco Moggio si nutrono di luce. La assorbono. Se ne impossessano. Fotografare, per l’artista lombardo, significa disegnare letteralmente con la luce affinchè la materia risulti morbida, levigata, sensuale. In un suggestivo, solenne accavallarsi di bianchi e neri che colgono l’immobilità del tempo, vengono alla luce tracce nel buio. Sono corpi e sassi che, se accostati fra loro, formulano inaspettatamente il medesimo linguaggio estetico/meditativo. Elementi e pensieri così diversi, interagiscono in un afflato che è sempre e spontaneamente poetico. Freme, impreziosito dalla luce e circondato da uno spazio che è respiro assoluto, il nudo di donna che si raggomitola e si accuccia sul piedistallo quasi a voler nascondere, proteggere la propria energia vitale. Ma poi, l’immobilità cede il passo al preludio del movimento, alla torsione dei muscoli, a una possibile ripartenza. Accarezzando (con la luce) ipotesi neoclassiche, Moggio rilancia così il nudo femminile come ideale supremo di bellezza, armonia, equilibrio. Un alito di vento, invece, potrebbe all’improvviso disperdere nell’aria quei sassi teatralmente posizionati in scena col preciso scopo di far scoccare la scintilla della singolarità rendendo visibile l’incognita del non-reale. Legati fra loro da un’impercettibile linea bianca che rappresenta per il fotografo il motivo, la scelta, 4 sassi volanti proiettano a terra le loro ombre virtuali e si mettono a viaggiare, trasportati da uno spazio denso di chiaroscuri anziché dalle onde marine. Una piccola roccia islandese, d’origine vulcanica, si spacca in sequenza innescando una dinamica, fluttuante scissione. Staticità e calma assoluta, viceversa, scandiscono il 3: numero perfetto, al servizio di altrettanto perfette forme ovali che si specchiano ravvivandosi nel nero. Corpi. Sassi. È la sostanza, messa in luce, della materia. Stefano Bianchi

Fotografo per gioco dal 1990, Moggio collabora da anni con Franco Canziani, esperto di scatti industriali e pubblicitarii. Co-ideatore di CARTALUCE (www.cartaluce.it), propone un’innovativa visione dell’arte fotografica enfatizzando il binomio emotivo modernità/tradizione. Il suo è un percorso continuo che “rende vive” le opere coinvolgendo ed emozionando lo spettatore.

In un accavallarsi di luci e ombre, di bianchi e neri, gli scatti fotografici di Marco Moggio affiancano corpi e sassi formulando un identico linguaggio. Staticità e calma assoluta, punti di vista estetici e meditativi, consentono all’artista di “disegnare” letteralmente con la luce. Una serie di stampe è stata realizzata su carta cotone 100% che valorizza le opere grazie a un’elevata precisione nella descrizione dei dettagli e un’ottimizzazione nell’utilizzo dei pigmenti colore; un’altra, su carta fotografica HARMAN by Hahnemühle Gloss art fibre, simile alle vecchie baritate da camera oscura.

Ponti x l’Arte è ideato e realizzato con la consulenza di Eleonora Tarantino (giornalista pubblicista/art consultant) e Stefano Bianchi (giornalista professionista/critico d’arte). Si tratta di una serie di appuntamenti culturali riservati a chi desidera conoscere e collezionare l’arte emergente e non: in locations inconsuete, nei momenti più imprevisti. Le mostre seguono lo scorrere delle stagioni, la percezione muta coi ritmi della natura, l’occhio critico cattura l’essenza delle opere esposte.

Il progetto (no-profit) nasce dall’intuizione del Dr. Guido delli Ponti e di Chiara Minoli, che hanno messo a disposizione degli artisti la sala d’attesa dello studio medico ubicato in un prestigioso palazzo degli Anni ‘30. Recarsi dal dentista, d’ora in poi, sarà per i pazienti meno fastidioso: oltre a dare uno sguardo ai protagonisti dell’arte contemporanea, potranno approfondire i più moderni orientamenti terapeutici nelle varie branche dell’odontoiatria: non ultima, la possibilità d’intercettare le apnee e il russamento durante il sonno.