Maestri del gioiello

Informazioni Evento

Luogo
URBAN CENTER
Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12 Milano, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/02/2013
Contatti
Sito web: http://www.maestridelgioiello.it
Generi
design, serata - evento

L’evento Maestri del Gioiello, giunto alla sua sesta edizione si presenta sempre più ricco di nuove proposte orafe, coinvolgendo professionisti provenienti da regioni del sud Italia oltre che del centro del paese e di Milano stessa; è con queste premesse che il progetto si manifesta in Galleria Vittorio Emanuele, inaugurando così la seconda edizione di questa esposizione da sogno.

Comunicato stampa

I maestri del gioiello sfilano con le loro opere all’Urban Center di Milano

L’Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele II, spalanca le sue porte, dall’ 8 al 10 febbraio 2013, ai partecipanti della manifestazione “Maestri del gioiello – a Milano con grinta verso il futuro”, per un’eccezionale sfilata dei loro pezzi unici.
Promosso dall’Associazione culturale e artistica Iperbole, per la valorizzazione dell’artigianato artistico e patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano, l’evento Maestri del Gioiello, giunto alla sua sesta edizione si presenta sempre più ricco di nuove proposte orafe, coinvolgendo professionisti provenienti da regioni del sud Italia oltre che del centro del paese e di Milano stessa; è con queste premesse che il progetto si manifesta in Galleria Vittorio Emanuele, inaugurando così la seconda edizione di questa esposizione da sogno.
D’altra parte, “Maestri del gioiello” non è soltanto una passerella d’onore, una finestra sull’artigianato orafo contemporaneo ma anche un’occasione di incontrare dal vivo gli stessi talentuosi maestri dell’oreficeria artigiana e di rapportarsi alle loro tecniche di lavorazione, come la granulazione, l’incisione, il traforo, ecc…
Oro, gemme, diamanti, brillanti, pietre preziose, lapislazzuli, minerali grezzi... sono ingredienti indispensabili per l’elaborazione di gioielli d’arte ed anche per esprimere tematiche legate all’amore, prezioso quando un gioiello, ispirandosi proprio a San Valentino che per data si lega a questa manifestazione straordinaria di oreficeria.
Altresì, non mancheranno di emozionare i lavori realizzati per il concorso Jacopo da Trezzo, ispirato al primo orafo italiano, che lavorò il diamante e che divenne importante artista alla corte dei Re di Spagna nel 1500. Il tema sul quale si sono cimentati gli orafi è completamente attuale, brilla di speranza in vista di un futuro migliore.
Il titolo di questa competizione è stata infatti “A Milano con grinta verso il futuro. I maestri orafi inviano un messaggio positivo in questo momento di crisi”. Il privilegio all’eccellenza è stato raggiunto da Alessandro Averla di Savona, il più apprezzato dalla giuria di operatori del settore, giornalisti e istituzioni, e da Fabrizio Di Cori di Artena (Roma) che ha ricevuto il premio del pubblico. Il gioiello con cui Averla ha superato altrettanti orafi di prestigio s’intitola “Per aspera ad astra”, un pendente in oro rosso e bianco, con parti rodiate di nero, brillanti bianchi, champagne e neri e 4 opali arlecchino da tot ct 16,45. Il gioiello in questione non è solo un oggetto prezioso da indossare, ma esso accoglie in sé una poeticità intrisa di emozione.
Con il grande periodo di recessione che si sta vivendo, dove l’oscurità regna, appare agli occhi una piccola fiamma, di grande intensità, che ci guida verso le altezze del cielo, un sentiero di speranza al di là delle controversie della vita, poiché come afferma il titolo dell’opera attraverso le difficoltà si raggiungono le stelle. Il collier denominato “La margherita gialla”, votato dal pubblico, invece è composto da oro 750/°°°, tzavoriti taglio a brillane ct 2,12 zaffiri ct 4,23 diamanti ct 0,07, tecnica a lastra a banchetto, smalti a fuoco, elitre e petali en tremblant. Esso s’ispira alla natura. Ripartendo dalla natura si troverà la via verso il successo. Consigli estrosi che nella loro palpabilità materica adornano di luce nuova i visitatori alla grande mostra di gioielli che con l’andar del tempo attira sempre più consensi. Tra i più votati si ricordano anche Cristian Castelli di Milano con il suo Anello Motus, realizzato in oro giallo 9 kt, costituito da due fasce dinamiche fra loro e inserto in lapislazzulo: attraverso la costruzione concentrica di quest’opera si rivive la struttura urbana caratteristica di Milano e con l’inserto in lapislazzulo, in movimento tutt’intorno si mostra il rapporto intessuto tra la città e il suo corso d’acqua. “Panta rhei” è la chiave d’ingresso anche per la comprensione del bracciale in oro e opale boulder di Antonella Ferrara di Novara, che ci invita a riflettere sui contrasti, in grado in realtà di creare l’armonia in un universo in continuo divenire.
«Quando creo un gioiello m’immergo in una dimensione di ricerca estetica per cogliere emozioni e trasmetterle. - Scrive di sé Antonella Ferrara - Penso al pezzo in divenire, lasciandomi ispirare dalla materia e immagino il gioiello quale momento esclusivo per me e per chi lo sceglierà. Penso all’insieme, all’equilibrio tra gli elementi e a chi indosserà il monile. Penso al gioiello come una res dinamica che si muove, si appoggia, si accosta, dondola, aderisce, combacia, veste».
Lino Perinelli di Viterbo dà una versione molto originale del Duomo, rappresentato in oro e gemme preziose; alla mostra verrà anche presentata l’opera “Milano con grinta”, realizzata da Paolo Cazzaniga del laboratorio orafo Cazzaniga Nobili di Milano. In oro 750, argento 925 e tramite diamanti taglio brillante, essa è prodotta a mano attraverso la fusione del metallo, la creazione della lastra, il ritaglio dei riporti, la trafilatura e la modellazione del nastro, la saldatura pezzi e mediante brasatura, ed infine l’incastonatura con taglio a bulino. Sono tante le proposte per ogni gusto e sensibilità. Interessante la visione di Maddalena Rocco che paragona il gioiello a un segno: «Il rimbalzo tra la creazione e la sua portabilità mette in dialogo due e più persone: chi lo realizza ha l’intento di comunicare e chi lo sceglie coglie il messaggio. Tutti quelli che lo vedono indossato vengono così a far parte del circuito dialettico. Credo che questo sia il vero valore segnico dell’ornamento per il corpo, così come lo fece l’uomo ancor prima della nascita della comunicazione verbale». Note di merito anche ad Andrea Lazzerini con l'opera "Rompiamo il muro": per l’artista si deve solo rompere il muro e poi il sole potrà scaldare e il cielo si ergerà a spettacolo ultimo. Il muro è stato realizzato in rame, appositamente in versione ossidata, in altri termini non lucida, mentre il sole è in oro bianco e brillanti. Brillanti come la creatività, i desideri, le emozioni e l’animo di tutti i talenti dell’oreficeria che ad Ottobre hanno partecipato all’iniziativa alla Palazzina Liberty, e che dall’ 8 al 10 febbraio esporranno all’Urban Center, tra Piazza del Duomo e Piazza della Scala, nel centro di Milano: Alessandro Averla, Fabrizio Di Cori, Luigi Sala Gioielli, il Laboratorio Orafo Cazzaniga Nobili, Ivan Barbato, l’Officina Orafa di Antonio Migliozzi, Antonella Ferrara, Verna Oro, Cristian Castelli, Maddalena Rocco, Elio Ruschena, Vincenzo Delliturri, Luciano Tinelli …

Valentina Cavera