Made in China

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
Date
Dal al

Martedì, Mercoledì e Venerdì 15-19
Giovedì 15-23
Sabato e domenica 10-12 / 15-19

Vernissage
20/10/2012

ore 18.30

Contatti
Sito web: http://www.biennaleitaliacina.com
Biglietti

€ 9,00 Intero € 7,00 Ridotto (gruppi di adulti) € 5,00 Ridotto speciale (gruppi di studenti delle scolaresche e convenzioni) Il biglietto, acquistabile sia presso la Reggia di Monza che presso la sede del Museo d’arte contemporanea di Lissone, consente la visita ad entrambe le esposizioni.

Artisti
Marco Bertin, Li Wei
Generi
fotografia, doppia personale
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L’evento vedrà nello specifico il confronto tra due artisti, Marco Bertin e Li Wei, esponenti di una nuova generazione di fotografi che attraverso le opere veicolano il loro pensiero e la loro filosofia.

Comunicato stampa

Nell’ambito della Biennale Italia – Cina, il primo evento artistico italiano in programma presso la Villa Reale di Monza che mette a confronto antiche culture in un percorso di approfondimento sull’evoluzione del concetto di natura nell’arte contemporanea, il Museo d’arte contemporanea di Lissone inaugurerà, sabato 20 ottobre alle ore 18.30, il progetto collaterale MADE IN CHINA.

L’evento lissonese, in programma fino al 9 dicembre 2012, vedrà nello specifico il confronto tra due artisti, Marco Bertin e Li Wei, esponenti di una nuova generazione di fotografi che attraverso le opere veicolano il loro pensiero e la loro filosofia.

Marco Bertin conduce da anni una ricerca sulla produzione commerciale del Paese dei Mandarini che consiste in una raccolta di oggetti-simbolo della tradizione occidentale, tutti rigorosamente made in China, in cui viene enfatizzata la contraddizione che tiene unite l’ideologia e l’economia del popolo cinese. Tra gli oggetti che Bertin ha messo al centro della sua ricerca artistica ci sono la gondola veneziana, il Cristo sulla croce, la torre Eiffel, la statua della Libertà, il candelabro ebraico, simboli che il popolo cinese produce in milioni di esemplari ma in cui non si riconosce se non come strumento di business. Bertin rappresenta questi oggetti su uno sfondo rosso (colore per antonomasia della Repubblica cinese) con impresso l’ideogramma della famosa scritta “Made in China”, conferendo loro un aspetto scenografico che li trasforma nei protagonisti di civiltà che viaggiano a diverse velocità.

Li Wei è uno dei più famosi artisti cinesi, noto in tutto il mondo per gli autoritratti in cui è conficcato a testa in giù nel parabrezza di un’automobile o nell’asfalto di un’autostrada. Altrettanto celebri sono le immagini che lo ritraggono mentre viene risucchiato nel vuoto e cerca di aggrapparsi alle mani che le persone gli tendono dalla finestra di un grattacielo. Le sue opere, sempre straordinarie e paradossali, sfidano le leggi della gravità e quelle dell’equilibrio mettendo a dura prova l’artista. Realtà e verità sono al centro delle sue performance, così come le preoccupazioni sociali e politiche che investono la Cina moderna; attraverso un’arte che esprime profonda libertà, Li Wei si interroga sui grandi cambiamenti degli ultimi decenni scuotendo la nostra coscienza mediante prospettive inedite che nascondono una feroce ironia.

Come sottolinea Elio Talarico, Assessore alla Cultura della Città di Lissone, “La Biennale Italia-Cina si inserisce perfettamente negli obiettivi del nostro Museo e rappresenta una tappa importante di avvicinamento culturale tra i due Paesi. Partecipare a un evento come la Biennale Italia-Cina è sicuramente un’opportunità di relazione e confronto imperdibile proprio per le peculiarità di Lissone, città animata da una forte vocazione per l’arte e il design oltre che dalla presenza di un tessuto produttivo particolarmente vivace e creativo. Non mancheranno infatti, all’interno del progetto collaterale “Made in China”, in programma al Museo, momenti di dibattito e approfondimento su temi più propriamente conoscitivi che riguardano le peculiarità del mercato cinese e convegni sulle opportunità e i rischi per il mondo dell’imprenditoria.”