MAC nuovo Museo Archeologico di Colfiorito

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO ARCHEOLOGICO DI COLFIORITO
Via Plestia, Colfiorito, PG, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
06/08/2011

ore 10.30

Generi
inaugurazione

La nuova struttura museale, notevolmente ampliata nella dotazione espositiva, nasce dalla fattiva collaborazione tra il Comune di Foligno e la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria.

Comunicato stampa

Il 6 agosto aprirà al pubblico il MAC Museo archeologico di Colfiorito, nella nuova sede di via Plestia. La nuova struttura museale, notevolmente ampliata nella dotazione espositiva, nasce dalla fattiva collaborazione tra il Comune di Foligno e la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria.
Il materiale espositivo (ca. 600 reperti) relativo alla popolazione umbra dei Plestini, allestito nel 1999 a Foligno, in Palazzo Trinci, nell’esposizione Fulginates e Plestini, popolazioni antiche del territorio di Foligno, è stato riallestito nell’agosto 2001 a Colfiorito, in una delle “Casermette” dell’ex Campo di internamento, che il Comune di Foligno ha ristrutturato e dotato di tutte le garanzie di sicurezza per la conservazione e fruizione delle opere d’arte. Dal 2001 il Comune di Foligno ne garantisce la gestione e la fruizione pubblica fornendo visite guidate all’interno del Museo e, su prenotazione, all’area archeologica di Plestia.
L'intervento di realizzazione del nuovo Museo Archeologico in Colfiorito finalizzato alla raccolta, allo studio e alla valorizzazione della vasta area archeologica, è stato finanziato dalla Regione Umbria e dal Comune di Foligno con fondi europei (€ 1.503.602,48) nell'ambito del DOCUP - obiettivo 2, 2000 - 2006, Bando integrato multimisura filiera turismo-ambiente-cultura, ed ha riguardato il progetto di completamento della nuova sede, di proprietà statale, ceduta in concessione ventennale al Comune di Foligno, che ne ha curato l'allestimento di concerto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria e provvederà alla gestione.
Con tale intervento sono state realizzate tutte le opere di finitura, comprensive di impianti termici, elettrici, di controllo e l’allestimento museografico.
L’immobile è costituito da due corpi di fabbrica in muratura preesistenti, di pertinenza dell'infermeria del Campo di internamento di Colfiorito e da un nuovo corpo centrale in acciaio e vetro realizzato dall'architetto Roberto De Rubertis. Gli impianti sono realizzati con le più moderne tecnologie per la fruizione e l’illustrazione del materiale in esposizione.
La nuova sede, più ampia ( 1.200 mq di superficie espositiva articolati su tre livelli), ha permesso l’ampliamento della raccolta che espone oggi circa 1.400 reperti archeologici, nonché l' estensione delle funzioni e delle zone di servizio (aula didattica, servizi di accoglienza, sala attrezzata per esposizioni temporanee, magazzino, uffici), ed è dotata di un sistema di controllo degli ambienti tramite telecamere a circuito chiuso.
Tutte le aree espositive sono dotate di pannelli esplicativi per l'inquadramento cronologico del periodo storico trattato. Il progetto scientifico di allestimento è stato curato da Laura Bonomi, l'archeologa che larga parte della sua attività di ricerca ha dedicato allo scavo e allo studio del territorio dei Plestini di Colfiorito.

La civiltà preromana dei Plestini, popolo umbro documentato da testimonianze letterarie (Plinio, Naturalis Historia, III, 114) ed epigrafiche, insediato sui piani carsici dell'altopiano appenninico di Colfiorito costituisce indubbiamente, sul versante archeologico, la realtà più rilevante del territorio comunale. L'area archeologica di Plestia, pertinente in età protostorica ai Plestini umbri ed in età romana al municipium di Plestia, si estende per circa tre ettari. Di questi una parte (circa 1,5 ha) è stata oggetto di scavo da parte della Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Umbria a partire dal 1962. Gli scavi hanno consentito di tracciare un quadro significativo delle vicende politiche, sociali, culturali della popolazione ivi residente. I dati raccolti testimoniano una grande vitalità dell'area plestina, documentata dalla prima età del ferro fino all'alto Medioevo, per la sua favorevole posizione di collegamento tra area adriatica e tirrenica. I più di 1.400 reperti esposti oggi nel Museo archeologico documentano la civiltà plestina dalle origini alla romanizzazione e testimoniano l'inserimento di Plestia nell'ampia trama di scambi culturali tra Etruria, Magna Grecia e Grecia. La ricchezza dei corredi funerari rinvenuti testimonia un alto grado di benessere e una consolidata organizzazione politico-sociale.
Degli insediamenti protostorici resta traccia nella fitta rete dei castellieri e nei resti dell'insediamento perilacustre attestato stabilmente dalla prima età del ferro, cui si sono sovrapposti i resti del Municipium romano di Plestia e la basilica paleocristiana di Santa Maria di Pistia.
Un territorio, peraltro, molto caratterizzato dal punto di vista ambientale, in quanto ricade nell'area del Parco regionale di Colfiorito, zona umida protetta in base alla Convenzione di Ramsar che la recente istituzione del Museo naturalistico del Parco di Colfiorito (5 sezioni espositive:Storico-archeologica, Paleontologica, Palinologica, Zoologica, Antartide) promosso dall'Ente Parco di Colfiorito, dal Comune di Foligno, dalle Soprintendenze archeologiche dell'Umbria e delle Marche, dall' Università di Camerino, dal GAL Valle Umbra e Sibillini e dall' ENEA permette di leggere a tutto tondo.