Luigi Rabbito – Rabbito
Una personale dedicata agli ultimi lavori celebra l’artista a un anno dalla tragica morte. Gli ingorghi stradali che squarciano i silenzi bucolici della campagna iblea, l’ironia sulla società contemporanea e i suoi protagonisti
Comunicato stampa
CATANIA, 7 agosto 2012 – Dal lutto alla luce. Il titolo, capovolto, del romanzo di Gesualdo Bufalino, si presta come nessun altro per annunciare la mostra che il Comune di Catania – Assessorato alla Cultura dedica a Luigi Rabbito, artista originario di Comiso (Rg), come lo scrittore con cui condivide, per una misteriosa fatalità, il destino di una tragica morte in un incidente stradale. L’esposizione s’intitola semplicemente Rabbito ed è in programma a Palazzo della Cultura dall’8 al 30 settembre prossimo. Ingresso libero.
In mostra, a cura di Mercedes Auteri e Angelo Buscema, sono circa cinquanta opere, comprese quelle di grandi dimensioni e le istallazioni dell’ultimo periodo, che hanno per tema i paesaggi urbani, gli ingorghi stradali di auto, camion, moto e mezzi pubblici, le macchine agricole – trattori e mietitrebbia - e quei loro enormi pneumatici con cui percorrono la nostra contemporaneità e irrompono nei silenzi bucolici della campagna ragusana lasciando solchi inequivocabili. Gli stessi mezzi meccanici che, fatalmente, nel luglio dello scorso anno hanno posto fine alla vita dell’artista, vittima di un incidente in moto. “Già nella primavera del 2011- spiega la curatrice Mercedes Auteri che con Angelo Buscema condivide il progetto espositivo - lavoravamo a questa mostra di Catania: doveva essere la celebrazione dell’arte di Luigi Rabbito, della sua carriera, della maturità che aveva raggiunto. Vorrei lo fosse ancora, senza trasformarla in una commemorazione, lasciando parlare le sue opere, così attuali ed originali anche per via di frasi, commenti ironici e riflessioni sulla società contemporanea che Luigi consegnava alle sue opere e che non mancheranno di incuriosire vecchi e nuovi estimatori dell’artista. Proveremo a raccontarlo, Rabbito, attraverso l’allestimento articolato fra vuoti e pieni degli spazi di Palazzo della Cultura: proprio come l’avevamo pensata con Luigi un anno fa”.
Alla mostra, organizzata dagli eredi - fra cui la moglie Tiziana che nel novembre scorso ha dato alla luce la loro bambina - con il patrocinio del Comune di Catania – Assessorato alla Cultura è dedicato un ampio catalogo con testi della curatrice e di Angelo Scandurra.
Nella primavera del 2011, a partire da Comiso, Luigi Rabbito aveva realizzato un progetto artistico che doveva essere itinerante nelle piazze d’Italia, intitolato Pneuma, dal greco: respiro, aria, soffio vitale, principio originario. Protagonisti dell’azione performativa, come di molte sue opere inserite nell’esposizione del prossimo settembre a Palazzo della Cultura, erano stati gli pneumatici di auto, camion, moto, caterpillar o biciclette che, per l’occasione di settembre, saranno riallestiti in mostra.
Breve nota biografica
Luigi Rabbito nasce a Comiso il 2 febbraio del 1968. Qui intraprende, da autodidatta, il suo tirocinio pittorico, lavorando prima in un piccolo studio in via delle Fosse Ardeatine, poi in un altro più consono alla realizzazione di grandi formati, in via Piemonte. Il suo esordio avviene con la partecipazione a due mostre collettive, presso la Galleria Ibiscus di Ragusa e presso la Galleria Repetto & Massucco di Acqui Terme, a cura di Casciano Scribano. L’anno dopo è in Olanda, a Rotterdam, presso la Galleria Beukers. Nel 2004, presso lo Studio Nuova Figurazione di Ragusa, la sua prima personale. Nel 2005 prende parte alla mostra 50 artisti per Kaos. La magnifica visione, presso il Castello di Donnafugata, e alla mostra Pasqua Etiope, presso la Galleria degli Archi di Comiso, dove tornerà nel 2006 con la personale Dentro la materia. Del 2008 è poi la mostra itinerante tra Catania, Genova e Barcellona Luigi Rabbito: meccanico, una antologica che ripercorre le tappe salienti della sua carriera a cura di Michela Vittoria Sanfelici, con interventi di Massimo Onofri e Franco Milone. Partecipa quindi, nel 2009, alla collettiva Lo spazio dell’arte. Guardando il volto di Artemide, tenutasi a Comiso per le cure di Salvatore Schembari e Francesco Lucifora. A febbraio e settembredel 2010, Rabbito si esibisce in una performance, Pneuma, presso il tratto di carreggiata antistante il Castello dei Conti Naselli di Comiso: istalla sul manto stradale, per un totale di 200 metri quadrati, dei pannelli in polistirene che assorbono per alcune ore le impronte dei mezzi di trasporto di passaggio; una volta disinstallati, tali pannelli riproducono l’anima del veicolo, il suo “pneuma”. Nel 2011 costruisce per un’esposizione temporanea in piazza Fonte Diana, a Comiso, una scultura in lamiera chiodata che riveste due coppertoni vicini, uno più grande e uno più piccolo. I pannelli di Pneuma e le sculture di Fonte Diana sono pensati per essere esposti come istallazioni presenti alla grande mostra a cura di Mercedes Auteri che doveva tenersi a Catania e per cui era già tutto pronto ma muore in un tragico incidente il 14 luglio del 2011. Questo catalogo e il progetto di mostra sono gli stessi che la curatrice e l’artista avevano pensato insieme e intitolato, semplicemente, Rabbito.