Luigi Doni / Giovanni Paszkowski
Al primo piano di Palazzo Medici Riccardi, la mostra “Presente mutabile”. 12 oli su tela di Luigi Doni. Mentre, nelle Sale Mario Fabiani, via Cavour 3, è possibile visitare la mostra “Giovanni Paszkowski. Universo Urbano”.
Comunicato stampa
E' visibile dal 13 al 30 settembre, al primo piano di Palazzo Medici Riccardi, la mostra "Presente mutabile". 12 oli su tela di Luigi Doni. Opere che fanno parte dell’ultimo periodo artistico di Don, dove la materia si impone come forma del paesaggio in un continuo creare la realtà rappresentata.
L'inaugurazione è fissata per domani giovedì 13 settembre, alle ore 16.00 a Palazzo Medici Riccardi.
Biografia
Luigi Doni nasce a Palaia (Pisa) il 21 dicembre del 1947. Successivamente si trasferisce a Firenze dove porta a termine studi a indirizzo tecnico (elettronica). Nel 1971 inizia a dipingere e stringe un sodalizio con Antonio Bueno frequentandone assiduamente lo studio. Negli anni successivi stringe amicizia con Bernardino Luino: insieme incontrano Alberto Sughi a cesena e Gianfranco Ferroni a Milano. Intenso il percorso espositivo a partire dal 1972, con una mostra al Comune di Riolo Terme (Ravenna). E’ del 1975 la prima personale a Firenze, alla Galleria Il Ponte. L’incontro con Andrea B. Del Guercio nei primi anni Ottanta risulterá proficuo per la sua partecipazione a una rosa di artisti che esporrá in una sezione distaccata della Biennale di Venezia. Nel 1980 partecipa a due collettive alla Galleria Gian Ferrari di Milano. Nel 1982 espone alla Nuova Strozzina di Palazzo Strozzi (Firenze) per la rassegna “Immagini della pittura Insolite e decadenti. Nel 1983 è invitato all’Arte fiera di Bologna. Tra il 1984 e il 1986 si infittisce l’elenco degli eventi espositivi: ricordiamo la mostra personale alla Galleria comunale di Grosseto, la partecipazione all’Artefiera di Bologna e all’Artefiera di Bari; poi la personale alla Galleria Palazzo Vecchio a Firenze. Seguono rassegne collettive e personali all’estero, a Bonn, in Belgio, allo Spanish Institute a New York, al Modern Art Museum di Houston. Nel 1991 la Galleria Pirra di Torino gli dedica una personale e successivamente partecipa alla Fiera di Milano. Nel 1993 espone al Centre National d’Art Contemporain di Parigi. Tra il 1994 e il ’97 espone in personale a Siviglia, Amsterdam, Firenze, Ghent (Belgio), Colonia, Bruxelles.
Nel 1999 allestisce la sua personale alla Villa Medici di Monsummano Terme (Pistoia), seguono le mostre alla Galleria Pananti e Ken’s Art Gallery di Firenze, e alla Galleria Tempera di Bruxelles. Tra le altre esposizioni, quella del 2005, affiancata alla retrospettiva dell’amico Antonio Bueno, alla Galleria Melotti di Ferrara. Nel 2007 partecipa alla rassegna “Arte italiana 1968 -2007” a Palazzo Reale di Milano. Negli anni successivi partecipa ad altre due edizioni dell’Artefiera, a Bologna. Nel 2011, “Riverbero di terra”, mostra personale alla Galleria Rielaborando di Arezzo; seguono, lo stesso anno, “La memoria delle forme”, con Filippo Dobrilla alla Basilica di S. Alessandro a Fiesole, a cura di Andrea Mello e Nicola Nuti; e la personale “Tuscia electa” al Palazzo Comunale di Pontassieve, curata da Giovanni Faccenda.
GIOVANNI PASZKOWSKI UNIVERSO URBANO
Inaugurazione giovedì 13 settembre 2012 ore 18.00 Palazzo Medici Riccardi, Sale Mario Fabiani, Via Cavour 3 Firenze
quadroGiovedì 13 settembre viene inaugurata a Palazzo Medici Riccardi – Sale Mario Fabiani, via Cavour 3 - la mostra “Giovanni Paszkowski. Universo Urbano”. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fiesole, con il Patrocinio del Comune di Firenze, del Comune di Fiesole e della Provincia di Firenze, che ha dato anche l’ospitalità, grazie alla sponsorizzazione di Francesco Paszkowki Design, l’esposizione, che si protrarrà fino al 30 settembre 2012, intende proseguire un importante dialogo con l’arte contemporanea.
La mostra, accompagnata dal testo critico di Raffaele La Capria e di Francesco Gurrieri, riprende l’universo urbano come in un “fermo immagine”. Situazioni che abbiamo comunemente sotto gli occhi, che provengono da più parti, bloccate, isolate, in atmosfere sospese. Scene ordinarie trasformate in composizioni. E’ come “vedere il mondo comune correre in modo non comune”, afferma Giovanni Paszkowski. Tagli di vedute urbane con architetture contemporanee di matrice anglosassone – frutto di appunti di immagini reali, rielaborate e modificate in studio. -, in cui la figura che solca sugli spazi fa vivere tutta la composizione. Presenza umana che può sembrare marginale, ma che in realtà è punto focale, è il perno sul quale si regge l’intera struttura del dipinto. “Universo Urbano” – prosegue Raffaele La Capria su Paszkowski, – “è pittura sulla pittura precedente, osservata e meditata per scegliersi un proprio territorio pittorico che è quell’uomo solitario che si aggira in un mondo a lui estraneo, un mondo di una modernità lunare, spoglio come la luna, dove anche il verde, un alberello o un prato sembrano assediati dall’architettura”.