Lucio Fontana – Le due Pietà per il Duomo di Milano

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO
Corso Di Porta Ticinese 95, Milano, Italia
Date
Dal al

da martedì a domenica dalle 10 alle 18. Chiuso lunedì (eccetto festivi)

La biglietteria chiude alle ore 17.30

Vernissage
26/02/2019

su invito

Biglietti

Biglietto Museo Diocesano Carlo Maria Martini Intero: € 8,00; Ridotto e gruppi: € 6,00; Scuole e oratori: € 4,00 Biglietti cumulativi (Museo Diocesano, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari, Cimitero paleocristiano) Intero: € 10,00; Ridotto e gruppi: € 8,00; Scuole e oratori: € 6,00 Convenzione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano Ingresso: €6,00, presentando uno dei biglietti ‘Grande Museo del Duomo’ - ‘Duomo Pass’ - ‘Culture Pass’; reciprocamente, ai possessori del biglietto Museo Diocesano, riduzione per l’acquisto di un biglietto intero Duomo Pass Lift o Stairs (10%); Fast-Track Pass (20%)*; Culture Pass (€ 4,00) o solo Museo (€ 1,00) per la visita al Complesso Monumentale del Duomo di Milano.

Artisti
Lucio Fontana
Uffici stampa
CLP
Generi
arte moderna
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L’iniziativa offre l’occasione unica di un confronto ravvicinato tra le due versioni della predella della monumentale pala della Vergine Assunta oggi conservata al Museo Diocesano di Milano, realizzate rispettivamente nel 1954 e nel 1955.

Comunicato stampa

Dal 27 febbraio al 5 maggio 2019, il Museo Diocesano di Milano Carlo Maria Martini propone un’iniziativa dal grande valore storico-artistico: un confronto ravvicinato tra le due versioni della predella della monumentale pala della Vergine Assunta realizzata per il Duomo di Milano.

Tale evento, col patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, è reso possibile grazie a Borsa Italiana e alla disponibilità della Veneranda Fabbrica del Duomo che ha permesso il prestito di una delle due versioni della predella.

Un’occasione unica per ammirare queste due opere, eccezionalmente riunite assieme e, al tempo stesso, per riflettere sul percorso creativo sacro dell’artista italo-argentino. L’esposizione è, infatti, allestita all’interno della Sala Fontana del Museo Diocesano che accoglie alcuni dei bozzetti in gesso per il concorso della quinta porta della cattedrale del 1950 e la “Via Crucis bianca” in ceramica del 1955.

La Deposizione di Cristo, bozzetto della predella della Pala dell’Assunta, presentata da Lucio Fontana alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano nel 1954, è un modello in gesso, esposto solo recentemente al pubblico in quanto giacente presso il Cantiere Marmisti della Veneranda Fabbrica, noto fino ad oggi soltanto grazie a riproduzioni fotografiche d’archivio. La scena vede la Vergine inginocchiata sorreggere il corpo del Cristo morto semisdraiato di spalle con la testa completamente riversa all’indietro.

Restaurato con il contributo della Borsa Italiana, il bozzetto è stato esposto al pubblico per la prima volta durante la giornata di studi dello scorso 15 gennaio, in occasione della mostra L’arte novissima. Lucio Fontana per il Duomo di Milano 1936-1956 appena conclusasi e, al termine dell’esposizione, farà ritorno al Museo del Duomo.

Per l’accentuato linguaggio espressionistico, questa prima versione della predella venne probabilmente scartata dalla committenza. Fontana ne realizzò quindi una seconda, sempre in gesso, che trovò il consenso della commissione, e che divenne la predella del modello in gesso della pala, dal 2000 in collezione del Museo Diocesano di Milano.

Il bozzetto al vero della Pala della Vergine Assunta venne creato da Fontana nel 1954-1955, a seguito del concorso bandito nel novembre 1950 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in concomitanza con la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria da parte del Papa Pio XII. L’opera rappresenta una Vergine Assunta di dimensioni monumentali, ai piedi della quale è collocata una predella di dimensioni più ridotte raffigurante la Pietà.

Dopo la presentazione di piccoli bozzetti in scala, alcuni dei quali oggi dispersi, la Veneranda Fabbrica chiese a Fontana un modello in gesso in scala reale, che sarebbe poi dovuto essere tradotto in marmo di Candoglia e destinato all’altare di Sant’Agata in cattedrale.

L’opera non venne mai portata a termine e il progetto rimase incompiuto. Nel 1972, tuttavia, venne realizzata una fusione postuma in bronzo, oggi temporaneamente collocata sull’altare di Sant’Agata nel Duomo di Milano.