Lucio Del Pezzo – Sculture disegni libri d’artista
Cento tra disegni, collages, acquarelli dal 1958 al 2013 e quindici sculture del maestro napoletano saranno in mostra nelle Sale della Caccia e nella Biblioteca Scheiwiller.
Comunicato stampa
Martedì 17 dicembre 2013, a partire dalle ore 17.30, si ripete il consueto appuntamento con il Natale al MUSMA: artisti di diverse generazioni danno la propria interpretazione dei due simboli per eccellenza delle festività natalizie, il Presepe e l’albero. Quest’anno si svolgerà in concomitanza con l’inaugurazione della mostra “Lucio Del Pezzo. Sculture, disegni, libri d’artista, immagini e documenti 1959 – 2013” e con la performance dell’ensemble “MaterElettrica”, che si esibirà in uno spettacolo di musiche e letture liberamente ispirate a Marcovaldo di Italo Calvino. Tre tempi, tre arti che si armonizzeranno per comporre insieme l’atmosfera del Natale, proprio come scrive Calvino: “Basta che due segni si rivolgano l’uno all’altro e il loro dialogo dice cose che noi non potremmo mai fargli dire. Tra le insegne di una città non si svolgono mai monologhi ma duetti, trii, sestetti, sinfonie in cui l’ingresso d’ogni nuovo interlocutore cambia tutto il discorso”. Arte, musica e parole saranno l’occasione per sottrarci per un pomeriggio alla fretta della contemporaneità. Gli spettatori avranno la possibilità di entrare in un microcosmo natalizio magico ed extra-dimensionale.
Il Presepe di quest’anno (la tradizione si ripete dal 1993) è realizzato proprio dal maestro Del Pezzo. Un presepe “geometrico” i cui protagonisti (la Madonna, il Bambino, San Giuseppe, il bue e l’asino, i tre Re Magi, i due pastori, la stella cometa) sono figure stilizzate e dai colori vivaci che richiamano immediatamente il linguaggio espressivo dell’artista napoletano. I personaggi della scena sacra sono costruiti con cilindri colorati, cerchi, sfere, frammenti di arcobaleno, losanghe: un universo magico ed evocativo che tanto più si addice ad un simbolo della tradizione qual è il presepe.
Del Pezzo è nato a Napoli, nel quartiere di Posillipo, parola che in greco significa “pausa dal dolore” e le sue opere sono una sorta di unguento per l’anima. Come scrisse, infatti, Pierre Restany nel 1967, Del Pezzo è “la calma dopo la tempesta, il sospiro dopo l’angoscia”. I colori e le tradizioni della città partenopea sollecitano le sue composizioni d’oggetti, così come gli iniziali studi da agrimensore indirizzano la sua propensione all’armonia e alla misura.
Dopo gli studi all’Accademia di Napoli, dove è allievo di Emilio Notte, pittore futurista, si avvicina a Enrico Baj e alla pittura nucleare che si sta affermando in quegli anni a Milano. Nel 1953 Baj e i nucleari promuovono il “Movimento internazionale per una Bauhaus imaginista”, per un’arte fantastica, in polemica con il razionalismo geometrico, mentre con il manifesto del 1957, “Contro lo stile”, sostengono l’importanza di un creare costantemente sperimentale. Sull’esempio del movimento di pittura nucleare Del Pezzo costituisce a Napoli insieme a Biasi, Di Bello, Fergola, Luca e Mario Persico, il “Gruppo 58” che vuole promuovere un’arte che sia nello stesso tempo spontanea ma non soggettiva, bensì attenta alla “natura mitica e arcaica che è dentro e fuori di noi”.
Pur influenzato dal primo Kandinskij, da Malević e dalla metafisica di De Chirico, Del Pezzo elabora un linguaggio del tutto originale rispetto alla pittura di quegli anni. Nel 1960 approda in una Milano di grandi fermenti. Sono gli anni delle “Tavole dei ricordi”: l’artista deposita sul supporto di legno una patina di gesso su cui si mescolano elementi dadaisti, influssi della cultura devozionale napoletana e atmosfere atemporali. Dal ’62 in poi più netta sarà la separazione tra sfondo e oggetti, oggetti plastici di legno dipinto, metallo e altri materiali vengono collocati su mensole, cassettoni, modanature, un’architettura classica, retaggio della sua giovanile passione per l’archeologia.
Dal 1964 Del Pezzo è a Parigi (vi rimarrà fino al 1979), dove prende in affitto l’antico studio di Max Ernst. Entra così a diretto contatto con i luoghi e il clima delle avanguardie di inizio secolo. Ha modo di approfondire la sua ricerca artistica continuando a elaborare uno stile del tutto personale, a esplorare con i suoi collage tanto il mondo dell’inconscio e della scienza esoterica quanto quello dell’iconografia popolare. Tra i colori prediletti c’è l’oro, il metallo che più affascinava gli alchimisti, per il suo significato metafisico e trascendente e che dà alle composizioni un effetto sacrale. Realizza assemblages con labirinti che non hanno vie d’uscita, birilli, piramidi e ziggurath per scalare il cielo, amuleti magici, misteriosi geroglifici, forme che sono patrimonio comune di tutte le civiltà dalla preistoria all’antichità classica, dal medioevo ai giorni nostri.
Cento tra disegni, collages, acquarelli dal 1958 al 2013 e quindici sculture del maestro napoletano saranno in mostra nelle Sale della Caccia e nella Biblioteca Scheiwiller fino al 7 febbraio 2014.
Oltre al presepe di Lucio Del Pezzo, a impreziosire il Natale del MUSMA ci sarà anche il presepe di Maria Lai (Ulassai,1919 – Cardedu, 2013), realizzato nel 1960 a Roma, in ceramica smaltata e composto di 43 elementi. È la prima volta che viene esposto al pubblico.
Dal 17 dicembre al 7 febbraio 2014 il museo ospiterà inoltre, come già nei due anni passati, “Alberi di Natale per il MUSMA”, un altro tradizionale manufatto natalizio interpretato da artisti di diversa formazione: Carlo Lorenzetti (Roma, 1934), Giuseppe Pirozzi (Casalnuovo di Napoli, 1934), Salvatore Cuschera (Scarlino-GR, 1958), Roberto Almagno (Aquino – FR, 1954), Giuseppe Capitano (Campobasso, 1974), Salvatore Sava (Surbo, LE, 1966), Giuliano Giuliani (Ascoli Piceno, 1954), Giovanna Bolognini (Volpera di Mapello-BG, 1955), Ernesto Porcari (Norma-LT, 1951), Emmanuele De Ruvo (Napoli, 1983). Gli alberi saranno dislocati nei cortili, negli ipogei e nelle sale del piano nobile di palazzo Pomarici.
Il percorso segnato dai presepi di Del Pezzo e della Lai e dagli alberi di Natale sarà accompagnato e reso ancora più magico da “Varcomaldo” - musica e letture degli allievi del Conservatorio E. Duni di Matera. Una nuova importante collaborazione con i giovani e talentuosi musicisti, dopo l’esperienza della Notte dei Musei e della IX Giornata del Contemporaneo. Alcuni racconti sul Natale del Marcovaldo di Italo Calvino, faranno da motivo ispiratore alle musiche composte da Vincenzo Perrone, Bruno Friolo, Andrea Salvato e Giuseppe Ricotta, suonate, in prima esecuzione assoluta, con il sound design di Antonio Colangelo e Davide Pantaleo, da Andrea Salvato al flauto, Bruno Friolo al clarinetto, Annunziata Del Popolo all’arpa, Davide Pantaleo al fagotto, Marco Nunzio Carmentano al sintetizzatore, diretti dal maestro Fabrizio Festa e accompagnati dalle voci recitanti di Maria Carmela D’Auria e Yoon Yoo Sang, per la regia di Nanni Coppola. Partendo dalla forma antica del melologo, i giovani musicisti e il loro Maestro hanno voluto realizzare un radiodramma. Sarà una rappresentazione tutta dal vivo: voci, suoni, rumori e naturalmente musica per raccontare con leggera ironia le disavventure del celebre personaggio di Calvino.
Infine, il periodo natalizio al MUSMA prevede tre iniziative dedicate ai bambini dai 4 ai 10 anni. L’attività ludica “Per fare un albero”, il 21 dicembre 2013 alle ore 16.30 che vedrà l’ideazione e la realizzazione di un albero-scultura ispirato alle opere del maestro Del Pezzo e agli Alberi d’artista esposti per il Natale. Il 22 dicembre 2013, sempre alle 16.30, i piccoli saranno impegnati nella realizzazione del presepe, all’interno del laboratorio “Contemporaneamente guarda la natività”. Partendo dal “Presepe Geometrico” di Lucio Del Pezzo, i partecipanti daranno una personale interpretazione al manufatto di un’artista che ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’aspetto ludico dell’arte.
Il 3 gennaio 2014 infine, a partire dalle 16.30, i bambini potranno partecipare al “Gioco dell’oca al MUSMA – attraversiamo le 100 stanze giocando” Il pavimento delle sale del piano nobile di Palazzo Pomarici diventerà il tradizionale tabellone del “gioco dell’oca, alle normali caselle di passaggio, si alterneranno caselle “museo”, dove tirare nuovamente i dadi, e caselle “speciali” con quiz, domande, indovinelli e aneddoti ispirati alle opere presenti nel Museo e agli Alberi d’artista esposti in occasione delle festività natalizie.
È richiesta la prenotazione chiamando la segreteria del MUSMA al numero 366 9357768 (dal martedì alla domenica, ore 10-14) oppure scrivendo all'indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Il costo di ciascuna attività è di 5 euro a partecipante.
Lucio Del Pezzo - Cenni biografici
Lucio Del Pezzo è nato a Napoli il 13 dicembre del 1933. Dopo gli studi da agrimensore si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ottiene nel 1954 una borsa di studio per ricerche archeologiche in Grecia. Nel 1955 tiene la prima mostra personale a Padova.
Nel 1958 fonda con Biasi, Di Bello, Fergola, Luca e Persico il “Gruppo 58” e la rivista “Documento-Sud”, collegati ai gruppi d’avanguardia “Nucleare” di Milano, “Phases” di Parigi, “SPUR” di Monaco e “BOA” di Buenos Aires. Nel ’58 tiene anche la prima mostra all’estero, a Stuttgart in Germania.
Soggiorna nel 1959 a Matera venendo a contatto con i suggestivi siti rupestri e la primitiva vita dei “Sassi”. Tiene nella città lucana lezioni di pittura e ceramica nell’atelier ceramico de La Martella. Decora la cupola della chiesa di Sant’Antonio a Stigliano (Mt).
Nel 1960 si trasferisce a Milano su invito di Enrico Baj e di Arturo Schwarz nella cui galleria tiene una mostra personale con lavori formati da assemblages di oggetti uniti con strutture colorate e trattamenti superficiali plastici. Su influsso della cultura popolare e devozionale di Napoli le opere assomigliano a reliquari, santini e immagini votive.
Nel 1961 tiene una mostra personale a New York alla Knapik Gallery. A partire dal 1962 progetta arredamenti di interni in collaborazione con gli architetti e nascono, in quegli anni, numerose opere grafiche (acqueforti, litografie, serigrafie).
Partecipa, nel 1964, alla XII Triennale di Milano con un’istallazione spaziale dal titolo “Labirinto del tempo libero” insieme a Umberto Eco, Lucio Fontana, Enrico Baj e altri. Sempre nel ’64 si trasferisce a Parigi per studiare il Surrealismo e nel 1968 allestisce la sua prima personale nella capitale francese. Lo Stato francese gli acquista due opere per il museo di Grenoble, ora esposte nella “Sala metafisica” accanto a De Chirico, Max Ernst, Carrà, Nevelson e Herbin.
Nel 1970 inizia a collaborare con l’Olivetti per progettazioni grafiche, mentre nel 1971 riceve un incarico d’insegnamento alla facoltà di psicologia della Sorbonne.
Nel 1974 il Comune di Milano gli dedica una grande antologica di pittura e scultura alla Rotonda della Besana, organizzata da Guido Ballo.
Dopo una serie di opere commissionate in Francia e di lavori con i bambini al Centre Pompidou di Parigi, nel 1979 rientra definitivamente in Italia, dove le officine Italsider di Taranto gli dedicano una mostra di tutta la sua produzione seriale (stampe e multipli) e gli commissionano alcune sculture in ferro.
A partire dagli anni ’80 riceve una serie di incarichi didattici, tra cui, nel 1984 la cattedra di “Pittura sperimentale” alla nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e di commissioni di opere in Italia e nel mondo.
Nel 1996 viaggia in India, Nepal e Polinesia, ricavando forti influenze sul suo lavoro.
Riceve nel 1997 il premio Imola e Luigi Lambertini pubblica una monografia dal titolo “Pagine a Zig Zag”.
Nel 2000 disegna quattro grandi rilievi ceramici e una plastica in bronzo per due stazioni della nuova metropolitana di Napoli.
Vive e lavora a Milano.