Lodovico Belgiojoso – La via del rifugio

Informazioni Evento

Luogo
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO - RETTORATO
Via Po 17 , Torino, Italia
Date
Dal al

lunedì-venerdì 9-16. Ingresso libero
Informazioni: Biblioteca “Arturo Graf” tel.: 011/6702087-2189-2085-2088

Vernissage
25/01/2013

ore 11.30

Contatti
Email: biblio.lettere@unito.it
Sito web: http://www.bibliolettere.unito.it
Catalogo
Catalogo: aAccademia University Press Editore
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Con il Patrocinio di
Città di Torino - ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) sezione Torino
Con l’appoggio solidale del
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
di Torino

Artisti
Lodovico Belgiojoso
Generi
documentaria, personale, disegno e grafica
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In mostra i disegni realizzati dall’architetto Lodovico Barbiano di Belgiojoso durante la sua prigionia nel lager di Mauthausen-Gusen.

Comunicato stampa

In occasione delle celebrazioni della Città di Torino per il Giorno della Memoria 2013, la Cattedra di Storia dell’arte contemporanea del Dipartimento di Studi Umanistici, prosegue con il secondo appuntamento del ciclo Scritture disegnate in Biblioteca, inaugurando, il 25 gennaio, presso la Biblioteca “Arturo Graf”, l’esposizione dei disegni realizzati dall’architetto Lodovico Barbiano di Belgiojoso durante la sua prigionia nel lager di Mauthausen-Gusen.
La rassegna, avviata a fine 2012 con la monografica Tra norma e forma. Disegni di Franco Purini, propone un ciclo di mostre dedicate ai disegni di alcuni prestigiosi architetti del Novecento, accogliendo nelle sale della storica Biblioteca universitaria, quelle rare e preziose forme di moderne “scritture disegnate”.
I 64 disegni, conservati dai figli di Belgiojoso - che ne permettono oggi l’esposizione-, furono realizzati su 49 foglietti di carta di fortuna, procurati al progettista da Germano Facetti durante il periodo di prigionia nel lager nazista; altri se ne aggiunsero al momento della Liberazione e del ritorno a Milano, nel giugno 1945.
Arrestato, nel marzo 1944, insieme a Gian Luigi Banfi, socio del celebre studio milanese BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers), per una delazione, Belgiojoso fu incarcerato a San Vittore, per essere poi trasferito nel Campo di Fossoli e, dopo soli tre mesi, a Mauthausen. Qui i due sodali vennero separati e inviati l’uno al sottocampo di Gusen II, l’altro a Gusen I: si sarebbero ritrovati in infermeria nel marzo 1945, un mese prima della morte di Banfi.
Sui foglietti, che conservò fino e oltre la sua liberazione, l’architetto fissò avvenimenti, spazi e particolari della vita da deportato che, in seguito, divennero tracce iconografiche per le sue memorie letterarie.
Ancora una volta l’urgenza del segno grafico, precedendo la parola, diviene lo strumento più efficace per fissare l’accaduto nella memoria, per non perdere il dettaglio, per opporsi alla brutalità della mera sopravvivenza con un alto gesto di dignità umana.
Biografia breve
Lodovico Barbiano di Belgiojoso (Milano, 1909-2004) fondò nel 1932 insieme a Gian Luigi Banfi, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers, lo studio di architettura BBPR. Nonostante le “difficoltà politiche”, il gruppo rimase coeso e continuò, anche dopo la morte di Banfi a Gusen, a firmare i progetti con l’acronimo derivante dai quattro cognomi del componenti. Tra le numerose opere, si segnalano il piano regolatore per la Valle d’Aosta (1936), la colonia elioterapica di Legnano (1938), la Torre Velasca a Milano (1958), che sono nel novero dei capolavori dell’architettura europea, la Torre di piazza Statuto a Torino (1959), la sede Olivetti di Barcellona (1964).