Lino Fois

Informazioni Evento

Luogo
TEMPORARY STORING
Via XXIX Novembre 7, Cagliari, Italia
Date
Dal al

Visitabile da lunedì a venerdì dalle ore 17 alle 19:30 festivi esclusi, sino al 2 giugno

Vernissage
19/05/2023

ore 18

Artisti
Lino Fois
Curatori
Maria Elvira Ciusa
Generi
arte contemporanea, personale
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Saranno esposte le ultime opere realizzate in multimedia attraverso un interessante ed esaltante
processo di creatività verbo-visiva.

Comunicato stampa

Il prossimo 18 maggio alle ore 18 verrà inaugurata la personale dell'Artista LINO FOIS "collezioni"
a cura di Maria Elvira Ciusa
Saranno esposte le ultime opere realizzate in multimedia attraverso un interessante ed esaltante
processo di creatività verbo-visiva.

Scrive la Curatrice:

Il mondo surreale di Lino Fois
In un pomeriggio di fine luglio, nell'estate caldissima del 2022, ho incontrato Lino Fois. Lui doveva partire per le vacanze ed io, nonostante il caldo insopportabile, volevo conoscerlo e soprattutto esplorare la sua fucina creativa che, trattandosi di un artista, è il suo atelier.
Ero convinta che quello spazio mi avrebbe rivelato sorprese.
E così fu, dopo due rampe di scale, piuttosto ripide e un lungo e stretto corridoio d'accesso, varcai la soglia che immetteva in tre ampi stanzoni dove c'era di tutto. Non sapevi se pensare ad un deposito di un rigattiere anonimo- ma molto interessato all'accumulo-, oppure ad una mente geniale che in quel luogo così stipato di oggetti, trovava la sua dimensione onirica. Nel corso della conversazione optai per la seconda ipotesi, meravigliandomi di come riuscivo ad ambientarmi in quello spazio a dir poco bizzarro.
La mia attenzione fu subito rivolta verso una ciotola piena di minuscoli ritagli di fotografie in bianco e nero. Non sapevo ancora a cosa lavorasse l'artista, mi fu chiaro solo quando incominciai visivamente ad enucleare, in mezzo a quel mare magnum, le sue piccole sculture disposte su una mensola illuminata dalla luce di una ampia finestra da cui pareva che le opere traessero linfa vitale.
La loro presenza diventava dominante per la lievità dell'elaborazione, ottenuta assemblando semplici oggetti di scarto che assumevano una nuova connotazione.
Lino lavorava alle sue Collezioni e ai miei occhi apparve subito come l'unico e vero collezionista delle sue numerose creazioni surreali. Di surrealismo infatti si tratta, rivissuto con l'occhio magico di un prestigiatore a cui piace immaginare e realizzare manualmente l'impalpabile materia dei sogni.
Ogni lavoro porta un titolo, che fa parte integrante dell'opera, ideato in un gioco continuo di rimandi, volti a farci stupire e riflettere.
Nelle Collezioni i volti femminili o maschili, nelle piccole foto in bianco e nero, fanno spesso capolino ai lati delle tavolette di supporto, attestandosi come protagonisti di un micro racconto, o impressione di un fugace pensiero. I protagonisti- collezionisti sembrano pronti a narrare la loro storia, come se appartenessero al mondo di una novella Spoon River. Anna raccoglie le biglie di vetro lasciate da onde giocherellone, Giovanna custodisce ditali usati per corredi mai arrivati a nozze, Giulia mette da parte il sale di oceani appena scomparsi, Luisa fa incetta di ferro aggrovigliato dell'annoiato maestrale di settembre ed Elvira colleziona parole che se ci pensi, anche da sole sono di infinita grandezza. Tra i collezionisti maschili, Annibale si diletta ad assemblare castelli per aria, fatti di piccole matite appuntite rivolte verso l'alto ed Aldo manifesta la sua stranezza nell'eliminare il viso dalle fotografie di persone lontane, che lasciano però tracce della loro esistenza nei significanti oggetti a loro appartenuti. Ditali, fili, nastri, chiodi, libricini, matite e tanto altro, diventano quindi "oggetti animati"- una sua mostra è stata cosi intitolata- che si caricano di valore poetico, di una vita propria fuori da un semplice utilizzo .
Queste collezioni possono essere infinite, perché tanti sono i collezionisti, ciascuno dei quali ha le sue manie.
L'artista, dopo aver preso le distanze da una realtà quotidiana in cui la fantasia è spesso bandita, assume il ruolo di un appassionato giocoliere, alla ricerca di un mondo perduto fatto di nostalgia, di giochi di parole, di tempi lunghi, di nonsense e dà voce al suo magma poetico.
Rivolge soprattutto l'attenzione all'opera di Calvino, scrittore prediletto per la leggerezza evocativa d'immagini e riflessioni.
Sappiamo che Calvino si sceglieva gli amici artisti di cui parlare e di questi amava la lievità e il suo valore positivo contrapposto alla pesantezza, all'inerzia e alla opacità del mondo. Nel suo saggio sulla Leggerezza delle Lezioni americane così scrive:" Come la melanconia è la tristezza diventata leggerezza, così lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea[…]e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono".
Niente di più vero è riscontrabile nelle" invenzioni" di Lino Fois dove la melanconia nasce dalla tristezza reticente; basti pensare all' opera dal titolo emblematico Emma. Una collezione che, nonostante le insistenze di Lino Fois, non intende mostrare a nessuno. Al centro della composizione l'artista pone una scatoletta dipinta, chiusa da due nastrini su cui si affaccia una testina, in basso a sinistra la foto di Emma con cornice decorata da piccoli segni e intorno minute tracce di nastri- forse i ricordi del passato-, che l'artista non vuol svelare.
Arte e letteratura nei suoi lavori vivono un connubio perfetto. La poesia degli impercettibili gesti regna sovrana a ricordarci che il mondo è scritto a caratteri apparentemente indecifrabili, illeggibili come la scrittura che spesso appare nelle sue opere, quasi a commento di un racconto lieve, ma profondamente significativo.
Il suo alfabeto irriconoscibile diventa espressione di un flusso di coscienza sempre vigile a registrare i moti dell'anima, che si nutre di poesia e che sa che questa è impalpabile, ma necessaria per il nostro vivere.
A conclusione del nostro dialogo, come fa con i suoi visitatori , Lino Fois mi fa scegliere una piccola tavoletta.
La scelta cade sull'immagine fotografica in bianco e nero di quattro donne di diversa età.
L'immagine è incollata su un frammento di una mappa misteriosa, trattenuta da due cordicelle. Sul verso segna la data del nostro incontro "23 luglio 2022".
Maria Elvira Ciusa