Linee d’Umbria

  • ROCCA

Informazioni Evento

Luogo
ROCCA
Piazza Braccio Fortebraccio , Umbertide, Italia
Date
Dal al

dal Martedì alla Domenica, compresi festivi (10.30 / 12.30 - 16,30 / 18.30); Lunedì chiuso.

Vernissage
06/06/2020

ore 17

Patrocini

L'evento è organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide, con il contributo di Regione Umbria.

Curatori
Giorgio Bonomi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra d’Arte Contemporanea.

Comunicato stampa

LINEE D’UMBRIA
di Giorgio Bonomi

Riprendo per questa mostra il titolo di un’altra esposizione da me curata nel lontano 1987 presso il Palazzo dell’Unesco a Parigi.
Ora ho scelto una selezione abbastanza ampia di artisti “umbri”, per nascita o per residenza, con molti dei quali ho già lavorato mentre con altri mi confronto per la prima volta.
Sono presenti varie tendenze stilistiche, varie modalità tecniche, varie generazioni anagrafiche: ecco perché parlo di “linee” al plurale. Nell’insieme viene documentata la pluralità delle diverse esperienze artistiche presenti nel territorio che è una “terra di maestri”, come forse un po’ esageratamente anni fa furono intitolate una serie di mostre sull’arte del Novecento umbro, cioè una regione piena di artisti di grande livello e spessore, documentati dai loro successi, in Italia e all’estero.
Abbiamo, così, opere di artisti già molto affermati, quali Giuliano Giuman, l’artista del vetro e del fuoco; Bruno Ceccobelli con un lavoro fortemente simbolico; Graziano Marini invece con un’astrazione dai colori lirici e Mario Consiglio che presenta un’opera composta con vari materiali. Allo stesso tempo sono presenti artisti, altrettanto bravi ma che, per ragioni anagrafiche o biografiche, hanno un’altra visibilità. Si presentano pittori dalle forti cromie come Ferruccio Ramadori, l’unico presente anche alla mostra nel Palazzo dell’Unesco; Sergio Cavallerin con la sua ironia “estroflessa”; Massimo Diosono con la sua nera cenere, Danilo Fiorucci con il nero del bitume accanto al colore. Diversa è la poetica di David Pompili che riprende, su un piano engagé, la pop art; e sulla stessa linea è il simbolico lavoro di Massimiliano Poggioni. Un altro tipo di “pittura” è quella di Laura Patacchia che sostituisce colori e tela con spilli e velluto; mentre pongono al muro l’opera anche lo scultore Marino Ficola e Lucilla Ragni che è pittrice, testimonianze, queste, dell’odierno superamento dei generi tecnici nell’arte.
Abbiamo poi una serie di scultori che operano con vari materiali: Eraldo Chiucchiù presenta una porcellana invetriata che appare come marmo; come l’opera, in calce solidificata, di Toni Bellucci; Tonina Cecchetti espone una sua “bambina” che se non è proprio cinica è certo ironica e inquietante. I due fratelli gemelli Auro e Celso Ceccobelli che lavorano assieme hanno creato un’opera che risente del ready made e di quello che Argan chiamava “bricolage”. Il duo, costituito dai coniugi Sandford&Gosti che lavorano a quattro mani, mostra una scultura “aerea” che pende dall’alto del soffitto, mentre Vittoria Mazzoni e Stefano Bonacci posizionano davanti a una loro scultura un loro disegno. Infine abbiamo le opere di tre giovani artisti: una poetica fotografia di Flavia Antoniazzi; una pittura “neoromantica” di Edoardo Cialfi e un “disegno” costruito con il filo di ferro di Gabriele Verducci.