Liaty Pisani – Portraits de chevet

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO HUS
Via San Fermo 17, 20121 , Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/05/2019

ore 18,30

Artisti
Liaty Pisani
Generi
arte contemporanea, personale
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Una scrittrice ritrae i suoi autori.

Comunicato stampa

“La vena artistica di Liaty Pisani è inesauribile. Chi scrive però non ha alcun titolo per esprimere giudizi sulla sua pittura. Come non ne aveva per recensire i suoi racconti, le sue spy stories o, in anni più lontani, le sue poesie. Io e Liaty ci conosciamo quasi da mezzo secolo. E posso dire, senza essere influenzato dal legame di amicizia, che sono sempre stato ammirato dalla sua ricchezza espressiva e dal suo talento originale. Ma, soprattutto, dalla serietà con la quale ha costruito le trame dei racconti e i profili dei personaggi. Uno scrittore prepara il suo libro, il suo romanzo, mettendo insieme frammenti di realtà mischiati al frutto della fantasia, al pari di un pittore che si esercita schizzando un bozzetto, immaginando prospettive e calcolando profondità.
Ecco, prendete questi ritratti come un omaggio di Liaty ad alcuni grandi scrittori che hanno fatto parte della sua intimità culturale. Sono i suoi amici di penna, li ha amati, invidiati. Non ha mai smesso di indagarne le personalità. Non sono idoli, né icone, ma i compagni della sua vita, ai quali si sente legata per averli letti e riletti. Nello sguardo obliquo e sofferente di Primo Levi c’è il senso della solitudine che lo scrittore torinese deve aver provato, non solo drammaticamente ad Auschwitz, ma anche nei lunghi anni in cui la sua opera non è stata pienamente valutata. Il Pasolini enigmatico e professorale, con quegli occhiali da sole che oggi ci risultano così fastidiosi (perché è come se celassero la sua doppia vita), sembra parlare con voce pacata, avvolgente e a volte un po’ stridula. Quando lo riascoltiamo alla radio o alla televisione ci meravigliamo. Ma è veramente lui? Si esprimeva così? Virginia Woolf è uno dei primi amori letterari di Liaty. Ma è anche stata una paladina della parità di genere. E l’autrice è una femminista della prima ora, gentilmente pugnace e mai rassegnata.
La galleria dei personaggi ritratti prosegue con altri grandi della letteratura di ogni tempo. Marcel Proust e James Joyce sembrano intrappolati nelle loro pose abituali. Li abbiamo conosciuti così. Ma il tocco originale dell’autrice sta nei loro occhi, nell’intensità delle loro pupille. Oscar Wilde è un po’ infantile, non ha nulla della sua aggressività beffarda. Jerome David Salinger, con l’immancabile sigaretta, non trasmette la voglia di fuggire, di nascondersi. La sua opera, appena pubblicata, apparteneva già al patrimonio dell’umanità. Un capolavoro, una volta scritto e consegnato ai lettori non scompare, c’è per sempre. resiste a tutto, anche al suo autore. Stupirà la presenza di un cantautore come Bob Dylan. Ma è pur sempre un Nobel per la letteratura, seppure suo malgrado e nonostante la leggendaria indolenza. Samuel Beckett ha lo sguardo fisso a destra, le lenti non gli servono, sono solo una cornice dei suoi occhi. Anche Ernst Hemingway sembra pacificato, riflessivo. E’ un maglione che indossa, o una tonaca?
Sono gli amori di Liaty. Lei li ha visti così. Sul cavalletto. Con i colori che scendono freschi dalla tela. Con un senso di incompiutezza. E, dunque, immaginiamo che non siano finiti, che l’autrice si riservi di dare un ultimo tocco. Come si fa ai manoscritti che non appagano mai gli autori e che gli editori devono alla fine strappare loro dalle mani per poterli pubblicare. E l’autrice di questa mostra, di questo catalogo, non è mai convinta di aver terminato un compito. Ciò le conferisce una certa affascinante ambiguità. E poi, quale sarà la vera Liaty? Quando scrive o quando dipinge? Dopo tanti anni non sono in grado di dare una risposta credibile, ma solo di esprimere un moto di grande affetto. “

Ferruccio De Bortoli

Nota Biografica
Liaty Pisani esordisce in ambito letterario a tredici anni, con un volume di poesie, illustrato dai suoi quadri. Il libro ha successo e di lei parlano giornali, radio e televisione definendola, con suo disappunto, un enfant prodige. Seguono altri due libri di versi presentati da Giulio Nascimbeni e Giuliano Gramigna e vince una medaglia al Premio Lerici. Pubblica in seguito presso la Mondadori La Terra di Avram e Il falso pretendente per la casa editrice Coliseum e, in seguito, per La vita felice.
Nel 1992 Liaty Pisani da’ il via a una serie di romanzi di spionaggio, ma la lettura spesso politicamente scorretta delle vicende storiche e politiche italiane la costringono a emigrare presso la prestigiosa casa editrice svizzera Diogenes Verlag, che da quel momento pubblicherà i suoi dieci romanzi in prima edizione. In Italia usciranno poi per le case editrici Sperling, Fazi e Tea Longanesi. I suoi libri sono stati pubblicati in Fancia, Germania Austria, Spagna e Grecia. Recentemente è tornata alla poesia con un volume edito da La vita Felice, ed ora alla pittura, con questa raccolta di ritratti di scrittori. Sta lavorando a un nuovo romanzo che tratterà della vita dopo la morte.