Leonardo Moretti – In coltura

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ROMANA
Via Senese 68, Firenze, Italia
Date
Dal al

dal martedì al venerdì ore 14 - 18 e su appuntamento

Vernissage
27/06/2020

ore 14

Artisti
Leonardo Moretti
Curatori
Mattia Lapperier
Generi
arte contemporanea, personale
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In coltura è un’installazione site-specific realizzata da Leonardo Moretti per il padiglione di Villa Romana.

Comunicato stampa

In coltura è un’installazione site-specific realizzata da Leonardo Moretti per il padiglione di Villa Romana. Fitte trame di pizzo germogliano e si espandono con spontaneità quasi vegetale, invadendo l’ambiente vetrato, tanto da riconfigurarne l’aspetto esteriore e la relazione con lo spazio naturale. L’installazione rappresenta un ulteriore sviluppo di Lace, una serie di opere su supporti eterogenei in cui il pizzo, sintetizzato e modulato in un processo di ripetizione e dilatazione, interpreta l’eterna dialettica tra essere e apparire. Tale elemento sinuoso e marcatamente decorativo – vero e proprio manifesto di superficialità e frivolezza – costituisce il pretesto ideale per invitare l’osservatore a una riflessione sulle immagini superficiali, concettose e inautentiche che la nostra società tende a restituire di se stessa. Se all’interno della serra il pizzo si trova ancora in uno stato embrionale, supportato nella crescita dai tubi al neon, sulle pareti si ingigantisce e si appropria dello spazio, così come si comporterebbe un organismo vegetale in progressiva espansione.

Alle forme libere e non preordinate, si contrappongono precise scelte cromatiche. Il blu, il rosso e il nero non solo rappresentano per l’artista le tre dimensioni temporali di passato, presente e futuro, ma simboleggiano anche rispettivamente la memoria, la vitalità e la morte. Di conseguenza, nel loro insieme i tre colori sono metafora del complesso dell’esistenza, ora racchiuso da Leonardo Moretti nel microcosmo della serra. Tuttavia, la stabilità di questi colori, così connotati sul piano semantico, è messa a dura prova dalla loro costante e piena esposizione agli agenti atmosferici. Non è infatti escluso che possano virare in altre tonalità meno vivide, già dai primissimi giorni. Tale eventualità, che di certo altererebbe irreparabilmente l’intero lavoro, è pienamente accolta come parte integrante dell’operazione artistica il cui esito, proprio come si trattasse di una qualsiasi coltura, è in buona misura affidato alla bontà dell’annata e dunque al caso. Sfuggendo al pieno controllo del suo artefice, In coltura si configura come un’opera predisposta al cambiamento, viva e dinamica nelle forme e nel contenuto, in aperto dialogo con lo spazio che la accoglie e da cui trae nutrimento.

M. L.