Leonardo Maltese – As I said before I never repeat myself

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO POLPO
Via del Vascello 32, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/09/2014

ore 18

Artisti
Leonardo Maltese
Generi
arte contemporanea, personale

Incentrata sul tema della comunicazione, la mostra riflette sulla contraddizione che nasce quando il messaggio pubblicitario, ripetuto invariabilmente sempre uguale a sé stesso, smette di avere significato e diventa non messaggio, un invasivo e, paradossalmente, invisibile sottofondo della nostra quotidianità.

Comunicato stampa

Il 26 Settembre alle 18 lo Studio Polpo inaugura As I said before I never repeat myself , prima mostra personale di Leonardo Maltese. Incentrata sul tema della comunicazione, la mostra riflette sulla contraddizione che nasce quando il messaggio pubblicitario, ripetuto invariabilmente sempre uguale a sé stesso, smette di avere significato e diventa non messaggio: un invasivo e, paradossalmente, invisibile sottofondo della nostra quotidianità.

Se a 15 anni cominci a fare i graffiti e a guardare i muri della città, le vie di Roma ti appaiono per quello che sono: un articolato labirinto di scritte e immagini, tag e pubblicità che, con dinamiche identiche, si ripetono ossessive come un rumoroso sottofondo della nostra quotidianità. Tanto invasive quanto, paradossalmente, invisibili. Nella mostra As I said before I never repeat myself Leonardo Maltese attinge ancora una volta, fisicamente e visivamente, al suo legame con la strada. Stravolge il gioco di intervenire sulla città e di modificarla, iniziando a togliere invece di aggiungere, per approdare con questa sua prima mostra personale alla costruzione di immagini e forme che, al di là della valenza estetica, contengono una riflessione sul messaggio, o meglio sull'idea travisata di non messaggio. In questo caso, quello pubblicitario che usa come strumento l'adesivo. Partendo dalla constatazione che "essere visibili non comporta necessariamente che qualcuno ti veda", annulla definitivamente la funzione di comunicazione dei singoli pezzi, usati come tessere, e la trasforma in una riflessione sulla loro insensatezza e inutilità, proponendoli come un ipnotico collage di lettere e numeri. Lettere che tornano nel resto delle opere esposte, dove Maltese dimostra la possibilità di continuare a essere realmente comunicativi, sfruttando le caratteristiche intrinseche di varie tecniche e supporti, energie potenziali che, combinate, permettono che il messaggio arrivi chiaro e univoco.