Lena Liv / Lindy Nsingo – Dancing Makes Me Joyful

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO FLANGINI
Cannaregio 252 , Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
07/05/2015

ore 18 su invito

Artisti
Lena Liv, Lindy Nsingo
Uffici stampa
ATEMPORARY STUDIO
Generi
arte contemporanea
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In concomitanza con la 56a Biennale di Venezia, l’artista contemporanea Lena Liv e la danzatrice/coreografa Lindy Nsingo presentano a Palazzo Flangini sul Canal Grande a Venezia Dancing Makes Me Joyful.


Comunicato stampa

LENA LIV + LINDY NSINGO

7 MAY - 15 AUGUST 2015
Palazzo Flangini, Cannaregio 252, 30121 Venice +39 333 777 2252
#DANCINGMAKESMEJOYFUL | DANCINGMAKESMEJOYFUL.COM

Thursday 7 May
PRESS PREVIEW
10.30 am
Lindy Nsingo to perform.
Panel Discussion between Lena Liv and Lindy Nsingo, moderated by Maura Reilly.
NEON TOUR BY WATER TAXI
12 Noon
OPENING RECEPTION
6 pm
Opening Reception between ground and first floor at Palazzo Flangini Trey Ratcliff to Photograph.
Catered antipasti.
Black Robin and Blue Duck signature cocktails.
Dagny and Two Cartoons to perform acoustic sets.

Friday, 8 May
LIVE PERFORMANCE
11 am
Lindy Nsingo to perform live at Palazzo Flangini.

In concomitanza con la 56a Biennale di Venezia, l’artista contemporanea Lena Liv e la danzatrice/coreografa Lindy Nsingo presentano dal 7 maggio al 15 agosto a Palazzo Flangini sul Canal Grande a Venezia Dancing Makes Me Joyful.
La mostra - risultato di una collaborazione lunga un anno tra le due artiste – si compone di quattro installazioni multimediali e da un’opera a pastello di Lena Liv. In risposta a questi lavori Lindy Nsingo presenterà in anteprima mondiale la sua coreografia site-specific Dancing Makes Me Joyful il 7 e l’8 maggio, rispettivamente alle 10.30 e alle 11 del mattino.
Nello spazio espositivo troveranno sede anche due monitor, uno dedicato a raccontare il processo artistico di Liv durante le fasi di realizzazione del suo lavoro, l’altro dedicato a documentare la performance di Nsingo che ha avviato questa straordinaria indagine artistica. Infine, quale ultimo tassello del progetto, una serie di insegne al neon indicanti il titolo Dancing Makes Me Joyful saranno posizionate in diversi luoghi di Venezia.
Un progetto articolato e denso che affonda le radici nella primavera del 2014, quando Liv organizzò un incontro con Nsingo a Villa di Corliano in Toscana per esplorare i concetti di danza in quanto indagine dell’interazione reciproca tra il corpo in movimento, il mondo e gli esseri umani. Ne nacquero una coreografia di Nsingo ispirata alla relazione con lo spazio e una serie di nuovi lavori di Liv che testimoniano il ritorno della bellezza come fulcro dell’arte dopo la crisi del postmodernismo.
Come scrive Angela Madesani, “Lena Liv attraverso materiali e linguaggi diversi esplora il concetto di danza come forma di pensiero. Il librarsi nello spazio della danzatrice è un superamento della gestualità quotidiana per giungere all’universalità dell’essere.”
Medasani scrive:
Le nuove opere multimediali di Liv “Sono dei tentativi di esistenza, in cui il movimento sottolinea la relatività del tutto, in una dimensione di dubbio al quale non si può offrire risposta alcuna.
Liv ha indotto un incontro di culture tra la giovane coreografa e danzatrice, originaria dello Zambia, quindi vissuta in Belgio e poi a Londra, e il luogo dove danza, il grande salone affrescato della Villa di Corliano. È un dialogo che porta all’ibridazione dei diversi elementi, per dare vita a qualcosa di diverso”.
“La fotografia per Liv non è documento, è il dato reale, in un’accezione semiotica, per giungere a qualcosa d’altro, a un’immagine completamente ricostruita, che ci riporta a una dimensione ulteriore, in cui non c’è limite mediatico, che giunge all’essenza più profonda di quanto appare.
I suoi lavori ci portano in una dimensione di atemporalità in cui è un eterno ritorno nell’accezione di Walter Benjamin: la coazione a ripetere l’uguale, che determina l’universalità dei fenomeni, dei sentimenti al di là dei singoli accadimenti. È il fil rouge ontologico che percorre tutti i suoi lavori: la spiritualità che è nella follia, intesa come concetto filosofico, limite, soglia, mistero esistenziale, nell’infanzia innocente, momento primigenio della storia dell’uomo, nella natura, nei luoghi di solitudine, ma anche in quella dimensione surreale e poetica della quale sono profondamente intrisi i suoi spazi sotterranei e oggi le stanze dell’antico palazzo [dove Nsingo initially performed]”
“Affermava la grande danzatrice Pina Bausch che quando ci si sente completamente perduti comincia la danza. Danza come necessità esistenziale, così come lo è creare per Liv e Nsingo: un bisogno quotidiano, una cura per tentare di affrontare la complessa eterogeneità dell’esistenza”.

Liv, con una formazione classica in pittura, ha incorporato nelle sue opere multimediali il vetro quale elemento di filtro della luce, uno degli elementi per lei più importanti.
Opere come “...Golden chains from star to star... And I dance...” quando illuminate, sembrano essere una singola immagine se viste frontalmente, ma se osservate da diversa angolazione, rivelano essere composte da diversi pannelli. Nello specifico caso, sono tre pannelli di vetro separati raffiguranti diverse immagini traslucide illuminate da una struttura tridimensionale portante riempita di luce. Le tre immagini appaiono fuse in una, grazie al passaggio non omogeneo della luce. Più intensa nelle zone di colore, più rada e maggiormente filtrata dalle aree più spesse e scure. In questo modo, la luce funge da sorgente di vita dell’immagine che risulta rivelata e creata dalla luce stessa. In particolare, in quest’opera, Liv rappresenta il corpo di Nsigno simultaneamente in tre posizioni, congelando il movimento che rimane sospeso nel tempo.
Parte integrante della mostra, la solo performance di Nsingo è un lavoro che esplora il “momento fenomenico in cui il corpo, la mente e lo spirito sono concentrati in un unico momento” (J. Ashford 2012). Essendo la danza eseguita su un palcoscenico rotante, questa diventa fulcro di un’esplorazione sui motivi esistenziali della danza stessa. Espressa attraverso l’incarnazione fisica del linguaggio della danza di Nsingo, Dancing Makes Me Joyful, approfondisce le ragioni esistenziali che vanno oltre ogni esperienza, sia teorica che fisica.
Vi aspettiamo alla press preview della mostra giovedì 7 maggio alle ore 10.30 a Palazzo Flangini per l’esclusiva performance live di Nsingo e per un approfondimento sulla mostra con il dibattito tra Liv e Nsingo moderato dalla rinomata curatrice e scrittrice americana, Maura Reilly.
Seguirà ricevimento con cocktail.

LENA LIV
Lena Liv (Leningrado, Russia) realizza lavori poetici e multimediali (enduring multimedia) dalla metà degli anni ottanta. Utilizzando una serie di media – che comprende fotografie, opere su carta esculture - i suoi lavori catturano un’essenza senza tempo e lasciano lo spettatore con un residuo di ricordi. L’artista si allontana da ciò che è ovvio, e offre poche spiegazioni. Costruisce il suo lavoro in forma di domande piuttosto che di risposte, mettendo a punto una ricerca senza fine, una ricerca dell’enigmatico. Attraverso le sue opere è possibile tracciare delle caratteristiche comuni, che si svelano e manifestano; come ad esempio l’idea di universalità che troviamo nelle sue opere sin dall’inizio ad oggi. Il filo rosso che si snoda e si sviluppa attraverso tutta la sua ricerca porta ad un viaggio archetipico di luce - oscurità - luce che ricorda la saggezza metaforica di poemi classici. Infanzia, luoghi di solitudine, macellazione, follia, danza, felicità e bellezza sono un grande “affresco”, che attraversa i confini di un singolo evento fino a lambire i confini dell’universalità. Nei suoi lavori, le immagini emergono misteriosamente dal loro contesto: in tutte le opere monocromatiche l’oscurità allude alla luce e lo stesso per quelle in luce policroma (frase non ha senso in italiano) – la luce non illumina la materia, ma diventa materia stessa. Quindi le opere fotografiche sembrano essere dipinti e le pitture sembrano essere fotografie, l’oblio racconta la memoria e la memoria è oblio. La danza, un attimo effimero diventa icona del mistero dell’esistenza.
In questo nuovo progetto Dancing Makes Me Joyful, Lena Liv esplora il concetto di danza come forma di pensiero: riguardo il corpo, l’uomo, il mondo e il rapporto reciproco di questi elementi.
Le opere di Liv sono state esposte in tutto il mondo; più di recente il suo celebre Cathedrals for the Masses è stato esposto presso il Centro Pecci di Prato e presso il Museo d’Arte di Tel Aviv in Israele rispettivamente nel 2009 e 2010. Negli anni Novanta, Liv ha anche presentato una significativa personale presso il Marble Palace, Museo di Stato Russo di San Pietroburgo e una personale presso il Heidelberger Kunstverein, Heidelberg, in Germania. Nel 1994 ha esposto alla Stadtische Galerie Wurzburg in Germania, e nel 2001 alla Robert Miller Gallery a New York. Le collettive includono luoghi come il Museum Moderner Kunst, Stiftung Ludwig di Vienna, Austria; e la Kunsthalle Helsinki a Helsinki, Finlandia e City Gallery Wellington, Nuova Zelanda e la Sir Elton John collection al High Museum of Art, Atlanta, Stati Uniti d’America.
LINDY NSINGO
Traendo ispirazione dalla sua personale esperienza migratoria, la danzatrice e coreografa Lindy Nsingo ha stabilito uno straordinario movimento estetico che parla al primordiale desiderio umano di appartenere ad un mondo in continua rotazione. Con una formazione approfondita nelle tecniche di Martha Graham e Merce Cunningham, e con un background nella danza tradizionale, hip-hop e teatro, Nsingo è particolarmente influenzata dal focus di Graham sul “centro” del corpo e dall’importanza di essere a terra attraverso il movimento. Negli ultimi anni, il lavoro innovativo, audace e atletico di Nsingo l’ha portata a realizzare una serie di collaborazioni con artisti visivi di fama mondiale, tra cui Shaun Gladwell e Trey Ratcliff, nonché ad un progetto con Lena Liv che sarà presentato in occasione della 56 °Biennale di Venezia a maggio 2015. Con Liv, Nsingo ha creato un nuovo lavoro originale che ha esibito in diversi giorni in un palazzo toscano e che Liv ha registrato come base per una serie di disegni, fotografie e opere di luce. Le sorprendenti performance live di Nsingo e le meravigliose opere visive di Liv si riuniranno per la prima volta durante l’installazione a Venezia. Un documentario è ora in produzione: catturerà la relazione tra le artiste e il progetto nel suo complesso.
Nsingo è nata in Zambia, cresciuta in Belgio e formatasi in Sud Africa prima di trasferirsi nel Regno Unito per completare il suo Bachelor of Arts presso la Northern School of Contemporary Dance di Leeds nel 2009 e il Masters of Arts, con una specializzazione in coreografia, alla London Contemporary Dance School nel 2012. Ora, oltre al suo progetto di collaborazione con Liv, Nsingo sta anche lavorando con l’artista visivo di fama internazionale, il freestyle skateboarder professionista Shaun Gladwell. Come parte del loro dialogo artistico, Nsingo e Gladwell hanno generato una serie di spettacoli ancora in corso “catturati” in ristretti spazi urbani nel centro di Londra. In ognuna di queste performance, Nsingo e Gladwell reagiscono alla musica, all’architettura e ai movimenti l’uno dell’altro; mentre da una parte Nsingo è concentrata sulla relazione del suo corpo con lo spazio e il tempo, dall’altra Gladwell risponde con il suo skateboard. Le loro performance iniziali sono state registrate su video che Gladwell, che usa regolarmente il video come mezzo privilegiato, intende finalizzare e modificare per la presentazione che si terrà a fine 2014 / inizio 2015. Nel 2014, Nsingo ha anche avuto l’opportunità di completare una performance improvvisata con il fotografo di fama mondiale Trey Ratcliff nell’emblematico Shibuya Crossing a Tokyo. Ispirandosi al più frequentato e più popolato attraversamento pedonale del mondo, Nsingo ha eseguito una serie di salti e tecniche al rallentatore che Ratcliff ha catturato con il suo straordinario processo fotografico ad alta gamma dinamica e pubblicato sul suo sito, visitato ogni giorno da milioni di visitatori. Nsingo ha anche collaborato con la stilista Sadie Clayton (Regno Unito), con coreografie per i suoi gioielli copper body. Oltre alle sue collaborazioni con la moda e l’arte, Nsingo si è anche confrontata con numerosi musicisti contemporanei fornendo indicazioni di movimento per performances live in qualità di direttore artistico per i video musicali.