L’eleganza in esilio
La mostra si propone di raccontare l’atmosfera culturale tipica degli ambienti dell’intelligentija russa e il prestigio sulla scena internazionale della compagnia dei famosi “Ballets Russes” di Djagilev (1909-1929), di cui nel 2009 si è celebrato il centenario della nascita.
Comunicato stampa
La mostra si propone di raccontare l'atmosfera culturale tipica degli ambienti dell'intelligentija russa e il prestigio sulla scena internazionale della compagnia dei famosi “Ballets Russes” di Djagilev (1909-1929), di cui nel 2009 si è celebrato il centenario della nascita.
Presenta, nelle evocative sale al piano nobile del Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, più di duecento opere.
Dai costumi dei “Ballets Russes”, realizzati dai noti artisti Léon Bakst, Natalia Gončarova, André Derain, agli abiti realizzati da nobili emigrati russi fuggiti in vari paesi europei in seguito alla Rivoluzione d’Ottobre, fino a molti altri abiti, accessori, immagini e materiale documentario, provenienti dalle collezioni di Alexandre Vassiliev, storico di moda e collezionista di fama mondiale, oltre a una selezione di costumi di scena e opere d’arte realizzati da famosi artisti, tra cui lo stesso Leon Bakst, Alexander Benois e Trubenskoj, dalla collezione del famoso danzatore e coreografo Toni Candeloro che, in venticinque anni di carriera sulle scene internazionali della danza, ha avuto l'opportunità di incontrare alcuni degli artisti dell’ultima generazione dei Ballets Russes, dai quali ha ricevuto in dono le opere d’arte e la trasmissione coreografica.
A cura di Francesca Dalla Bernardina, con la preziosa collaborazione di “Noah Brand Energy”, è organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, con il patrocinio della Fondazione Italia Russia, e si svolge nell'ambito delle celebrazioni dell’”Anno della cultura e della lingua italiana in Russia e della cultura e della lingua russa in Italia” (che per tutto il 2011 prevede iniziative e attività che mirano a consolidare i rapporti interculturali tra Italia e Russia). La collezione di Vassiliev giunge in Italia per la prima volta, dopo il grande successo riscosso al “Tama Art University Museum” di Tokyo nel 2009.
La mostra nasce dall’incontro tra il moscovita Alexandre Vassiliev, collezionista, scenografo, costumista e studioso di storia della moda e del costume e la russista Francesca Dalla Bernardina, grazie all'alchimia “magicamente” creatasi tra persone che condividono un grande amore e passione per la moda intesa come arte e per la cultura russa.
Da meravigliosa forma d’arte qual è, la moda rappresenta gli uomini “nel loro tempo” e la storia della moda aggiunge dunque significato a quella umana, rivelandone il desiderio ed il bisogno di bellezza, l’origine etnica, i rapporti o le influenze internazionali.
È così per lo «stile russo» d’inizio ‘900, che ripercorre gli anni che hanno visto il successo della nota compagnia dei «Ballets Russes» (1909-1929), unitamente alla passione artistica del loro grande impresario, quel Sergej Djagilev che tale influenza ebbe sul mondo della moda del suo tempo, artefice di uno stile “d’ispirazione orientale” nelle arti dello spettacolo apprezzato in tutta Europa.
A rivelare questa miscela di fascino, suggestioni ed eleganza, in uno dei luoghi più rappresentativi della raffinatezza di questa città, da sempre rivolta verso “oriente” - com’è Palazzo Mocenigo - una selezione di costumi creati da alcune case «couture» europee, la cui origine risale a famiglie aristocratiche russe trasferitesi in tutta Europa (e principalmente a Parigi), dopo la rivoluzione bolscevica dell’ottobre 1917.
Proprio su alcuni nuovi aspetti della “Rivoluzione Russa” l’esposizione intende inoltre far luce e ciò grazie al grande contributo di Alexandre Vassiliev, uno dei maggiori conoscitori e collezionisti di moda russa dell’inizio del XX secolo, che, evidenziando con le “lenti” della moda quel particolare momento storico, ha raccolto rare e importanti testimonianze che esprimono quanto sia stato influente lo “stile russo” in tutto il mondo.
Un ulteriore grande contributo alla mostra è dato dalle opere raccolte durante tutta la sua brillante carriera di danzatore e coreografo da Toni Candeloro, che possiede la più grande collezione italiana sull’arte della danza, conservata dall’“Associazione Michel Fokine” e presieduta dallo storica del costume Federica Tornese.
NOTE BIOGRAFICHE
Alexandre Vassiliev (Mosca, 1958), storico di moda e collezionista di fama mondiale, scenografo e costumista, conferenziere e autore di molti libri ed articoli dedicati alla storia del costume, sin dall’infanzia “respira” l’atmosfera culturale tipica degli ambienti legati all’intelligencija russa e, in particolare, vive intensamente il mondo teatrale.
Figlio d’arte - il padre era disegnatore teatrale al Teatro Bolšoj di Mosca e la madre un’affermata attrice - attraverso approfonditi studi in questo settore e i ripetuti contatti con il “Bolšoj”, il principale teatro di Mosca, apprende la storia e impara ad apprezzare la bellezza e la creatività dei costumi teatrali e del balletto.
Tale passione, unita a quella per la storia della moda e del costume, lo portano sin da giovane a creare una collezione privata divenuta nel tempo un prezioso archivio storico di oltre diecimila opere, comprendente costumi ed oggetti dell’Europa e della Russia dal XVIII al XX secolo, ritratti di noti ballerini e coreografi, fotografie dei balletti e delle opere dei più famosi teatri di Mosca e San Pietroburgo, costumi di noti “Ballets Russes” di Sergej Djagilev, da cui la significativa selezione di opere che viene presentata in questa mostra.
La figura di Djagilev e la storia dei Ballets Russes sono state un punto di riferimento costante per il Maestro Vassiliev (che prosegue tutt’oggi la sua attività di attento divulgatore nella cultura russa) tanto che il “Fondo Djagilev” di Mosca, quale onorificenza per questo impegno, gli ha conferito la “medaglia Djagilev”.
Ha allestito e curato mostre dedicate alla storia del costume dal XVIII al XX secolo: le più importanti a Parigi, Mosca, Anversa, Sydney, Santiago del Cile, Hong Kong, Istanbul, Tokyo, Riga, Vilnius.
È autore di libri dedicati alla storia del costume: “Krasota v izgnanii” (Bellezza in Esilio), Slovo Mosca 1998; Ed. in inglese “Beauty in Exile”, Harry N. Abrams Inc., Publishers New York 2000; ”Evropejskaya Moda. Tri veka” (La moda Europea. Tre secoli), Slovo Mosca 2006; ha inoltre tenuto conferenze e corsi di studio in storia della moda e stage designer per famose istituzioni, fra cui Columbia University (New York), Royal College of Art (Londra), Esmod fashion school (Parigi), Glasgow School of Art, National Superior School for the Visual Arts (La Cambre) Brussels, Mode Gauken School (Tokyo), the State Moscow University e molte altre.
Vive e lavora tra Mosca e Parigi.
Toni Candeloro, è uno dei nomi italiani di spicco nel mondo della danza.
Inizia la sua carriera giovanissimo, come protagonista all’Arena di Verona di una creazione di Birgit Cullberg: Ritratto di famiglia. Dal 1987 al 1990 è interprete principale del Balletto dell’Opera di Zurigo, dove interpreta le creazioni di Uwe Scholz e Mercuzio nel Romeo e Giulietta di Cranko al fianco di Marcia Haydée e Richard Cragun. Ha danzato al fianco di Rudolf Nureiev nel passo a due de Le compagnone errante per le coreografie di Maurice Bejart. Nel 1991 è unico solista ospite italiano in un grande galà al “Kirov” di Leningrado (oggi “Mariinsky” di San Pietroburgo). Ha fatto parte del Balletto dell’Opera di Bonn, dove, nel 1993, ha danzato diversi ruoli principali nelle coreografie di Valery Panov in particolare Petrushka, presentato in tournée a Mosca. Nel 1996 torna a Bonn come ospite in Sogno di una notte di mezza estate per le coreografie di Yuri Vanos. Alicia Alonso lo invita più volte come danzatore e coreografo ricostruttore delle coreografie di Michel Fokine per il Ballet Nacional de Cuba.
Tra le sue partner, Carla Fracci, Luciana Savignano, Alessandra Ferri, Galina Panova, Anna Razzi, Eileen Brady e molte altre.
Petrushka, Le Spectre de la Rose, L’après-midi d’un faune, Shéhérazade ed altri sono balletti che ha danzato, approfondendone in seguito la ricerca con alcuni danzatori e maestri appartenuti all’ultima generazione diaghileviana o con altri che li avevano personalmente studiati con Tamara Karsavina, Alexandra Danilova, Alicia Markova etc. È un àmbito congeniale alla personalità e alla cultura che da sempre distinguono le scelte artistiche di Candeloro e lo hanno portato ad essere oggi uno dei pochi attenti e appassionati ricostruttori, tanto da essere invitato da Alicia Alonso al Balletto Nazionale de Cuba a danzare Petrushka e a ricostruire Carnaval ambedue di Michel Fokine (il primo importante coreografo dei Ballets Russes).
E’ ospite come coreografo di importanti teatri internazionali dall’Europa alla Russia e in accademie, dal “Conservatoire National superieur de musique e de danse di Parigi” all’”Accademia Nazionale di Danza” (Roma). Ospite inoltre di in convegni e master class nelle più importanti Università italiane ed europee.
E’ ritenuto da critica e pubblico artista colto per ideazioni di eventi che portano la danza in platee “desuete”, come nel ’95 nella Sala Nervi in Vaticano, alla presenza di Giovanni Paolo II; nel 2009 ha danzato per Benedetto XVI e per il Dalai Lama in occasione della sua venuta in Italia. Toni Candoloro, possiede una ricca collezione sulla danza dal ‘600 a oggi e collabora con l’”Associazione Michel Fokine” e con prestigiosi musei, come il Museo di Stato del Teatro e della Musica di San Pietroburgo, il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, il Mart di Rovereto (Italia), il Museo della Scala di Milano ed altri ancora.
Francesca Dalla Bernardina, laureata nel 1995 all’Università degli Studi di Bergamo, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, con la tesi “Letteratura e musica in A.P. Čechov: il testo letterario e l’opera musicale”, vive a Brescia, in Franciacorta, e lavora come consulente nel settore della moda e cultura con particolare attenzione ai Paesi dell'Europa dell’Est. Ha collaborato con il “Teatro alla Scala” per l’organizzazione del Convegno “Dmitrij Šostakovič: l’uomo, l’opera, il tempo” (1996), ha organizzato sfilate di moda nei Paesi dell’Est con il patrocinio di Ambasciate Italiane, ha collaborato con il Museo Teatrale alla Scala per l’organizzazione della mostra “Les Ballets Russes. Alla Scala Milano Anni Venti” (2009), curato la mostra “Dote” di Resi Girardello presso la Galleria Hybrida Contemporanea, Roma (2009).
Dal 2006 collabora come consulente moda nei Paesi dell’Est Europa con Atelier Aimée, azienda italiana leader nella creazione di abiti da sposa d’Alta Moda.
Ha inoltre all’attivo collaborazioni con Noah Brand Energy, Camera Nazionale della Moda, Camera di Commercio di Mantova, Cream (Creativity and Research in Arts and Media).