L’arte e la crisi economica
Lo spirito della mostra vuole proprio essere quello di favorire l’espressione di un’opinione diversa, quella degli artisti, scevra da pregiudizi politici e – senza retorica – capace di traguardare il tradizionale approccio tecnico-economico, mantenendo ben saldo il concetto della centralità umana.
Comunicato stampa
NAPOLI. E’ appena il caso di sottolineare la centralità dell’argomento proposto nel dibattito culturale italiano, europeo, mondiale. Disoccupazione, recessione, default, spread, stagflazione, rating sono solo esempi della mutazione del linguaggio non solo dei media, ma dell’uomo comune. Problemi dapprima rappresentati nei freddi grafici di economisti, ma poi divenuti man mano terribilmente tangibili, reali, vissuti sulla pelle dei cittadini. La reazione internazionale è coincisa con il sostanziale commissariamento delle nazioni leader europee nei confronti dei paesi maggiormente in difficoltà e - specie qui in Italia - con l’affermarsi di governi tecnocratici quasi a sottolineare l’inadeguatezza della politica nel trovare risposte idonee a risolvere problemi tanto complessi. Lo spirito della mostra vuole proprio essere quello di favorire l’espressione di un’opinione diversa, quella degli artisti, scevra da pregiudizi politici e - senza retorica - capace di traguardare il tradizionale approccio tecnico-economico, mantenendo ben saldo il concetto della centralità umana. “Stiamo consegnando nelle mani di nostri figli (che gratifichiamo dandogli dei “bamboccioni o sfigati”) un mondo dove una nazione può fallire, mentre un’assicurazione o una banca no” (Curzio Maltese). Per quanto sopra una riflessione più umana e meno tecnica appare improcrastinabile. La Mostra a tema avrà luogo nella prestigiosa cornice del Castel dell’Ovo di Napoli, luogo magico, che dall’isolotto di Megaride sembra dominare il Mediterraneo intero. Gli oltre cento artisti presenti alla mostra “2012: L’ARTE E LA CRISI ECONOMICA”, organizzata da ARS (Roma) e ARTANTIS (Napoli) esprimono, con una loro opera realizzata ad hoc per l’evento, il proprio peculiare punto di vista.
Importanti, nel contesto della rassegna, anche i tre eventi collaterali a cura di Giovanna Grossato e Carmen De Stasio: la mostra dell’artista Giorgio Gost, che utilizza vecchie fatture e prodotti di consumo cristallizzandoli sulle superfici, secondo un personale ed un interessante concetto di Art Economy; quella di Renato Lipari, artista ormai noto per il suo utilizzo di euro mandati al macero, triturati e riutilizzati per creare opere di intenso cromatismo e di significativo valore etico; infine la mostra di David Ambrosio, che parte da foto di volti, luoghi e città, su cui interviene digitalmente o attraverso il colore come un graffitaro, segnalando episodi di disagio giovanile ed urbano.