L’Arnina di Lorenzo Bartolini

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DELL'ACCADEMIA
Via Ricasoli 58-60, Firenze, Italia
Date
Dal al

Martedì – domenica ore 8.15 - 18.50; la biglietteria chiude alle 18.20
Chiuso il lunedì

Vernissage
17/11/2014

ore 12 su invito

Biglietti

Fino all'8 dicembre 2014: intero € 12.50; ridotto € 6.25 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni Dal 9 dicembre 2014 intero € 8.50; ridotto € 4.25 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni Biglietto gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, insegnanti della Comunità Europea delle scuole statali, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea

Patrocini

ENTI PROMOTORI
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria dell'Accademia
Firenze Musei

Editori
SILLABE
Artisti
Lorenzo Bartolini
Curatori
Lia Brunori
Uffici stampa
OPERA LABORATORI FIORENTINI
Generi
arte antica
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Il rientro definitivo alla Galleria dell’Accademia dal Museo Civico di Prato del calco in gesso per la scultura ritrovata dopo un lungo periodo di deposito segna l’avvio di una nuova fase di collaborazione tra i due poli culturali.

Comunicato stampa

L’Arnina inedita di Lorenzo Bartolini
in mostra alla Galleria dell’Accademia
Si apre domani, 18 novembre, e resterà visibile fino all’8 febbraio 2015 nella Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze, la mostra “L’Arnina di Lorenzo Bartolini. Il marmo ritrovato per Giovanni degli Alessandri”.
La piccola e preziosa esposizione, curata da Lia Brunori, vicedirettrice della Galleria dell’Accademia, rappresenta l'occasione per condividere con il pubblico gli ulteriori studi intorno all’opera dello scultore neoclassico pratese Lorenzo Bartolini, che la Galleria fiorentina promuove da anni.
Protagonista d'eccellenza della mostra una statua in marmo raffigurante la Ninfa Arnina, di squisita fattura, testimoniata dai documenti e dalle fonti, ma della quale si era perso traccia, che è stata rinvenuta in una collezione privata inglese dallo studioso John Kenworthy-Browne.
L’opera, inedita, viene quindi esposta per la prima volta al pubblico affiancata dal suo bellissimo calco in gesso, di proprietà della stessa Galleria dell'Accademia, rientrato dopo essere stato depositato per alcuni decenni presso il Museo Civico di Prato, ed insieme ad alcuni documenti volti ad evocare la complessa vicenda dell’opera bartoliniana che, in questa versione, riporta la dedica a Giovanni degli Alessandri, personaggio di spicco nella vita culturale fiorentina del primo Ottocento.
Il catalogo della mostra, pubblicato dall’editore Sillabe, come afferma Angelo Tartuferi, Direttore della Galleria dell’Accademia, “conferma l’interesse speciale della Galleria per l’opera di Lorenzo Bartolini e inaugura la nuova serie dei ‘Quaderni di studio’ che saranno uno strumento agile e prezioso per approfondire temi inerenti le collezioni del museo”.
Il fortunato ritrovamento della statua si deve appunto alle ricerche del celebre studioso inglese John Kenworthy-Browne che presentò questa scoperta al convegno su Lorenzo Bartolini promosso dalla Galleria dell’Accademia nel 2013, dopo il successo della fondamentale mostra dedicata allo scultore nel 2011.
È stato però solo grazie ai contatti sviluppati da Franca Falletti - già Direttrice della Galleria dell’Accademia - che si è potuto precisare la localizzazione della scultura e concretizzarne la sua presentazione in questa sede.
Come testimonia la lettera di dedica esposta in mostra, il marmo ritrovato ed il gesso portano la dedica di Lorenzo Bartolini a Giovanni degli Alessandri, presidente dell’Accademia di Belle Arti, cui lo scultore si rivolse nel 1825 nella speranza di ottenere la Cattedra di Scultura allora vacante.
Bartolini, però, era in profondo conflitto con il mondo accademico fiorentino mal tollerandone la rigida impostazione dell’insegnamento, nonostante egli fosse ormai considerato come uno dei più importanti scultori del tempo, non riuscì ad ottenere quell’incarico che fu dato invece a Stefano Ricci, scultore neoclassico di ben minore fama ma integrato nell’ambito accademico.
Solo nel 1839 Bartolini ebbe la desiderata nomina accademica a professore di Scultura e l’amico Vittorio Fossombroni, illustre scienziato e ministro del Granducato di Toscana, gli dedicò un sonetto. Bartolini rispose all’amico sia in rima, sia con un ritratto di cui in mostra sono presentate le testimonianze.