L’altra metà della pittura

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA EDARCOM EUROPA
Via Macedonia 12, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/03/2013
Artisti
Marta Czok, Roberta Correnti
Curatori
Francesco Ciaffi
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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L’esposizione muove appunto dall’attenzione al punto di vista femminile nell’arte per rendere omaggio attraverso la pittura alla figura della donna in generale.

Comunicato stampa

Dal 1° al 16 marzo 2013, presso la galleria d’arte contemporanea Edarcom Europa in via Macedonia n. 12/16, si terrà la mostra “L'altra metà della pittura” dedicata al lavoro di Roberta Correnti (Roma, 1945) e Marta Czok (Beirut, 1947), protagoniste in rosa della scena artistica contemporanea. L'esposizione muove appunto dall'attenzione al punto di vista femminile nell'arte per rendere omaggio attraverso la pittura alla figura della donna in generale.
Ugo Attardi, presentando il lavoro di Roberta Correnti, scrisse: “La vita interiore delle donne. Ecco dunque il tema primario, la certezza ispiratrice di Roberta Correnti; tema e certezza che danno forza al gesto, verità all’ideazione, molteplicità di umori e contenuti nell’affrontare la complessità del reale; tutto: della materia umana e delle sue funzioni”.
Jacek Ludwig Scarso, nell’introduzione al catalogo dell’antologica tenuta da Marta Czok presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma nel 2005, scrisse: “Non appena si pensa di essere riusciti a definire lo stile di Marta Czok, si scopre sempre un ulteriore strato nell’interpretazione dei suoi quadri che si scontra con la definizione trovata. E nonostante sia istintivo cercare di analizzare la sua carriera suddividendola in semplici ed ovvi periodi, si può star certi che nessun mezzo di classificazione di questo tipo riuscirebbe ad esporre il vero significato della sua visione del mondo, rispecchiata nei suoi dipinti. E questo è perché il suo modo di vedere non è né semplice né ovvio. Come il suo background culturale è frammentato e pluridimensionale, così le sue opere sono capaci di giustapporre prospettive politiche radicali ad un attaccamento apparentemente conservatore a valori familiari e religiosi; il tutto scolpito da una ironia astuta ed un’estetica incantatoria. In modo sottile, lo spettatore rimane destabilizzato nelle proprie aspettative, spesso senza accorgersene immediatamente […]” .