La metà del mondo

Informazioni Evento

Luogo
LA SALIZADA
San Marco 3448 (30122) , Venezia, Italia
Date
Dal al

10:00 – 13:00 e 15:30 – 19:30, giorno di chiusura: domenica

Vernissage
28/10/2016

ore 18,30

Generi
fotografia, doppia personale
Loading…

Il racconto fotografico di un viaggio da Venezia all’India, seguendo l’itinerario di Nicolò Manucci, avventuriero veneziano, che si imbarcò a soli quattordici anni su una nave mercantile, a bordo della quale incontrò un diplomatico inglese di nome Lord Bellmont.

Comunicato stampa

LA METÀ DEL MONDO

SULLE TRACCE DI UN VIAGGIATORE VENEZIANO DALLA TURCHIA ALL’INDIA

Fotografie di Gianni Dubbini e Angelica Kaufmann
Venezia, La Salizada galleria, dal 28 ottobre al 14 novembre 2016

Inaugurazione venerdì 28 ottobre 2016, ore 18.30
Presentazione della mostra Andrea Pertoldeo
presso La Salizada galleria, San Marco - San Samuele 3448 – Venezia

Un detto Persiano recita "Esfahan nesf-e jahan", Isfahan è la metà del mondo. Questa è un’ immagine capovolta del Pol-e-Khaju (1650). Nel diciasettesimo secolo Isfahan era la capitale della Persia, uno degli epicentri culturali del mondo islamico. Lo splendore della città era tale che alla fine del sedicesimo secolo, la 'Via della Seta' venne ridisegnata in modo da includere Isfahan. In questa città convivono ancora oggi culture diverse a testimoniare il continuo dialogo tra Est e Ovest.

“Essendo io di poca età e desiderando grandemente di vedere il mondo, poiché i miei genitori non me lo volevano concedere, mi risolsi di partire in qualunque modo che fosse. Perciò, sapendo che stava per far vela una tartana, benché non sapessi in quale parte fosse diretta, fattomi animo vi entrai”

In quello che è considerato uno dei migliori incipit fra i resoconti di viaggio europei della prima età moderna, Nicolò Manucci (Venezia 1638 - Pondicherry 1717) inizia a raccontare le sue avventure. Le testimonianze della sua vita hanno ispirato Gianni Dubbini e Angelica Kaufmann a seguirne le tracce attraverso l’Asia.

“LA META’ DEL MONDO” è il racconto fotografico di un viaggio da Venezia all’India, seguendo l’itinerario di Nicolò Manucci, avventuriero veneziano, che si imbarcò a soli quattordici anni su una nave mercantile, a bordo della quale incontrò un diplomatico inglese di nome Lord Bellmont. Il suo viaggio continuerà al fianco di Bellmont attraverso l’Anatolia, l’Armenia, la Persia, fino al Subcontinente indiano, dove Manucci trascorrerà il resto della sua vita come artigliere, medico e consulente per i Moghul. Egli descriverà le sue esperienze nell’opera-biografia: la “Storia do Mogor”.
Le fotografie esposte testimoniano il viaggio compiuto nel 2015 dai due autori percorrendo oltre diecimila chilometri, da Smirne fino al Golfo Persico e, in seguito, in India. A quattro secoli di distanza da Manucci, i due autori hanno cercato di rivedere con uno sguardo contemporaneo quello che un viaggiatore seicentesco poteva aver incontrato nello stesso percorso. Attraverso queste fotografie si cerca di trasmettere il significato del viaggiare, inteso oltre i confini geografici, politici e culturali, fra incontri e scoperte.

GIANNI DUBBINI (Milano, 1987) ha studiato storia presso l’Università Statale di Milano e storia dell’arte e archeologia orientale presso la School of Oriental and African Studies dell’Università di Londra. Nel 2013 è stato Postgraduate Fellow presso la Royal Geographical Society. Sta attualmente conseguendo un dottorato in Storia delle Arti presso l’Università Ca’Foscari di Venezia. Studia la percezione della cultura e dell'arte da parte dei viaggiatori europei in Asia durante l'età moderna e nel primo periodo coloniale.

ANGELICA KAUFMANN (Milano, 1987) ha studiato filosofia della mente e antropologia evoluzionistica a Milano, Edimburgo, Londra e Anversa. Nel 2016 è stata Fellow dell’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University di New York. Attualmente è Fellow del Lichtenberg-Kolleg dell’Università di Göttingen e del Leibniz Institute for Primate Research. Finalista del NatGeo Traveller Photo Competition 2015, collabora con Zeppelin e Fatto Quotidiano.