La memoria dell’ombra
La memoria dell’ombra è il titolo scelto per una doppia suggestiva installazione: due grandi lavori composti di numerosi pezzi, collocati su due pareti affrontate che, dopo un’ampia introduzione di vuoto, saturano lo spazio conclusivo della Fondazione.
Comunicato stampa
La Fondazione Carlo Levi, per celebrare la Giornata della Memoria 2017, per la prima volta ha commissionato dei lavori site specific a due artisti contemporanei, Carola Masini e Stefano Trappolini. La memoria dell’ombra è il titolo scelto per una doppia suggestiva installazione: due grandi lavori composti di numerosi pezzi, collocati su due pareti affrontate che, dopo un’ampia introduzione di vuoto, saturano lo spazio conclusivo della Fondazione.
Carola Masini firma Io sono, una installazione composta di 96 pezzi (ciascuno di 16cm x 16 cm) per una dimensione complessiva di 203cm x 135cm.
Stefano Trappolini invece ha realizzato per la parete di fronte Memoria universale, assemblage di 60 pezzi nei quali l’apparente serialità è contraddetta dal segno personale e individuale affidato alla parola inscritta in ogni elemento.
Entrambi i lavori s’interrogano sul ruolo che l’arte può svolgere per salvare dall’oblio la memoria di tante presenze umane annullate dalla Shoah nella tragedia del secolo scorso, ma anche dalle rinnovate tragedie delle guerre e delle migrazioni di massa dei nostri giorni. Il tema è dunque quello della scomparsa, dell’annullamento, che si realizza in modo totale – come avevano “magistralmente” progettato i nazisti - quando anche il più piccolo segno di quella esistenza, talvolta affidato a testimonianze esilissime come una foto sbiadita, un frammento di lettera o di diario, viene scientificamente distrutto. Perché le cose, anche le più piccole e insignificanti, recano tracce labili ma persistenti della vicenda esistenziale di quella persona; e finché quelle tracce si rendono visibili, anche la memoria non è completamente ingoiata dal buio.
Ad introdurre le due istallazioni contemporanee ci sarà il dipinto di Carlo Levi Le donne morte o Campo di concentramento (II Lager presentito). «L’opera viene dipinta a Firenze nel luglio del 1942, quando la realtà dei campi di concentramento non era per tutti che una vaga supposizione. Soltanto tre anni dopo le immagini dei mucchi di cadaveri scheletriti diventarono una spaventosa conoscenza visiva.[…]» Così l’autore presentava l’opera in una nota del catalogo della mostra Carlo Levi. Mostra antologica, tenutasi a Mantova nel 1974.
La mostra La memoria dell’ombra sarà visitabile presso i locali della Fondazione Carlo Levi in via Ancona 21, dal 27 gennaio al 28 febbraio 2017, inaugurazione 27 gennaio ore 17.30, ed è accompagnata da un catalogo con la presentazione di Daniela Fonti e gli scritti di Antonella Lavorgna, Carola Masini, Stefano Trappolini.