La Città Aurea
Agrigento negli anni Trenta in mostra alla Banca d’Italia.
Comunicato stampa
Sabato 14 Dicembre alle ore 11.00, presso il Palazzo della Banca d’Italia di Agrigento, verrà presentata alle autorità civili, militari, religiose e alla stampa la mostra documentaria La Città Aurea. Urbanistica e Architettura ad Agrigento negli anni Trenta, alla presenza del Presidente della Regione Siciliana e Assessore dei Beni culturali Nello Musumeci e del Dirigente generale dei Dipartimento dei Beni culturali e Identità siciliana Sergio Alessandro. L’iniziativa è stata curata dalla Soprintendenza di Agrigento con la direzione scientifica del Soprintendente Michele Benfari, e finanziata dal Parco Archeologico e paesaggistico Valle dei Templi. Saranno presenti i vertici di Banca d’Italia e il direttore Mario Coco.
L’evento rappresenta l’esito di un progetto di ricerca dedicato al tema dell’urbanistica e dell’architettura del periodo in Sicilia, restituito attraverso un quadro complessivo delle molteplici declinazioni architettoniche e urbanistiche, ricostruendo il contesto storico, sociologico, artistico, letterario e tecnologico. La mostra di Agrigento espone al pubblico importanti testimonianze fotografiche, grafiche e multimediali dell’epoca, alcune delle quali completamente inedite, e si è avvalsa della collaborazione di prestigiose realtà museali e culturali nazionali, tra le quali il MART di Rovereto, il MAXXI di Roma, il Vittoriale degli Italiani, il Museo Salce di Treviso, la Fondazione FS di Roma. L’iniziativa viene proposta nella prestigiosa sede della Banca d’Italia, uno degli edifici più rilevanti di quegli anni, di cui rappresenta l’espressione più aulica ed equilibratamente neoclassica.
L’architettura dell’epoca è connotata ad Agrigento dalla presenza di architetti di rilievo nazionale, come Angiolo Mazzoni ed Enrico Del Debbio; nei loro edifici di piazza Vittorio Emanuele, il Palazzo delle Poste e il complesso della GIL, importanti esempi di architettura della prima metà del XX secolo, mostrano di non essere immuni al fascino della classicità, in una magistrale interpretazione novecentesca del ritmo aureo dei Templi, ineffabili custodi metafisici delle radici culturali dell’Occidente. Un capitolo importante è dedicato ai borghi rurali sorti nel nostro territorio proprio tra le due guerre. Per le loro peculiarità architettoniche e di impatto storico i borghi rurali rappresentano oggi un patrimonio da tutelare e valorizzare, anche in relazione a un attuale ritorno alla terra e a una rinnovata attenzione verso la ricerca di un equilibrio tra la città e la campagna.
Assicureranno la divulgazione al pubblico della mostra i giovani studenti del Liceo Classico Empedocle e del Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento.