Just what is it that makes today’s homes so different so appealing?

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA COMUNALE D'ARTE - VOLTONE DELLA MOLINELLA
Voltone della Molinella, 4/6 , Faenza, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/08/2018

ore 19,30

Curatori
Irene Biolchini
Generi
arte contemporanea
Loading…

Il titolo della mostra, un tributo al quadro di Hamilton che ha dato vita alla Pop Art, denuncia anche il senso dell’intervento site specific all’interno degli spazi.

Comunicato stampa

Mercoledì 29 agosto, alla Galleria Comunale d’Arte (Voltone della Molinella), alle 19.30 si terrà l’inaugurazione della mostra Just what is it that makes today's homes so different, so appealing?
Il titolo della mostra, un tributo al quadro di Hamilton che ha dato vita alla Pop Art, denuncia anche il senso dell’intervento site specific all’interno degli spazi: un’installazione in ceramica e mosaico per mano di Giorgio di Palma e Silvia Naddeo.
La mostra presenta un dialogo tra la tradizione ceramica ed il mosaico – un confronto avviato nelle precedenti edizioni di Argillà e portato avanti nella preziosa collaborazione con la Biennale del Mosaico di Ravenna del 2017.
What makes today’s homes so different so appealing? ritrae un culturista che stringe tra le mani un gigantesco lolly-pop mentre una pin up occhieggia ammiccante dal divano. Il quadro-icona della Pop Art, dipinto da Hamilton nel 1956, ci presenta un salotto borghese, improvvisamente ‘accattivante’ (appealing appunto) grazie agli innesti colorati, alla sensualità da copertina dei due protagonisti, alle luci dei cinema che irrompono dalla finestra.
La mostra di Giorgio di Palma e di Silvia Naddeo riparte da qui, presentandoci un mondo colorato, ironico, quotidiano e ‘accattivante’ al tempo stesso. C’è qualcosa di sexy nel candido materassino steso davanti alla vetrata, galleggiante su un mare di palette da gelato (su cui Silvia Naddeo interviene con il mosaico). Palette che rimandano alle coppette in ceramica e all’installazione di gelati ‘a muro’ di Giorgio di Palma, fissi ed in eterno scioglimento. L’installazione – realizzata ‘a due teste’ prima ancora che a quattro mani - riflette il senso profondo di questo incontro: un dialogo non tra tecniche, ma tra sentire artistici. Entrambi, infatti, ripartono da due tradizioni (quella ceramica e quella del mosaico) sovvertendone la preziosità, giocando con il quotidiano.