Julio Paz – Ritratto dell’artista che legge

Informazioni Evento

Luogo
KASA DEI LIBRI
Largo de Benedetti 4 - 20124, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
01/02/2018

ore 18

Artisti
Julio Paz
Generi
documentaria, disegno e grafica
Loading…

Cento e più volumi dalla biblioteca di un pittore del ‘900

Comunicato stampa

I libri possono raccontare due storie, quella contenuta nelle pagine e quella dei loro proprietari. Collezionare libri e raccogliere biblioteche significa quindi ricostruire il racconto di chi li ha posseduti, riscoprire amicizie, passioni, passatempi e preferenze. Ogni libro si trova lì per un preciso motivo. Se tutto questo è vero, la Kasa dei Libri è piena di storie e questa volta, con la mostra Julio Paz. Ritratto dell’artista che legge, vogliamo raccontarvi quella di un artista sudamericano nato a Buenos Aires nel 1939.

Paz ha circa trent’anni quando, ricercato dalla polizia del regime dittatoriale, è costretto a fuggire dal suo Paese. Lo aiuta nell’impresa il direttore della Olivetti Argentina, con cui collaborava come grafico, che lo nasconde a casa sua rischiando la vita, e ne organizza la fuga all’estero. Destinazione Milano, dove l’artista comincia a collaborare con la mitica Olivetti di Soavi e Zorzi e attraverso la quale entra in contatto con i più vari ambienti intellettuali italiani.

Paz muore nel 2010. Qualche tempo fa, la compagna Marinella Giambò, per onorarne il ricordo, ha intrapreso la ricerca di una degna collocazione per le molte opere conservate nello studio nei pressi di Piazza Piola. Nel piccolo universo che è uno studio d’artista, insieme alle grandi tele, ai disegni e alle acqueforti, conviveva una multiforme raccolta di oggetti; ed è proprio qui che K. si imbatte nella collezione di libri messa insieme dall’artista. Ne fa parte un nutrito gruppo di pubblicazioni Olivetti targate Giorgio Soavi, tra cui, oltre alla primissima del ‘72 con Le avventure di Pinocchio illustrate da Roland Topor, anche Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati con 20 illustrazioni di Enrico Baj. La arricchisce anche il primo racconto per immagini di Jean-Michel Folon, Le Message, un librino di formato minuscolo che la Olivetti stampa a fine anni Sessanta in pochissime copie. Non mancano i più bei volumi d’arte dell’epoca, da quelli di Giorgio Upiglio a quelli di Franco Maria Ricci, cataloghi di esposizioni internazionali alle quali aveva partecipato in giro per il mondo, libri dedicati da amici artisti, da Quino, creatore dell’ironico personaggio di Mafalda, al pittore realista Gabriele Mucchi a Jorge Luis Borges.

Anche questi libri erano alla ricerca di una Kasa. E quale posto migliore se non il numero 4 di Largo De Benedetti per accogliere questa collezione? Così, armati di buona volontà e molti scatoloni, abbiamo dato una nuova Kasa a questa biblioteca e, grazie alla generosità di Marinella Giambò, a partire da giovedì 1 febbraio potrete vederne alcuni esemplari esposti al sesto piano.

In mostra non solo libri. Nella collezione dell’artista argentino anche una moltitudine di scatole di latta di ogni foggia e dimensione, vuote o piene di oggetti di ogni sorta, conchiglie, spille, tappi di bottiglia, pennini per penne stilografiche, monete (dalla Dinara della ex Jugoslavia alla Corona norvegese). Non è un caso, forse, che questa sua passione per l’“objet trouvé” lo abbia portato alla creazione di un’installazione formata da ex voto e costruzioni che oggi si trova al MART di Rovereto. Alle pareti anche alcuni lavori dell’artista, in prestito negli spazi della Kasa grazie alla cortesia della compagna Marinella. Incisioni, disegni di grande formato con alcuni ritratti celebri (Frida Kahlo, Vincent Van Gogh, Edgar Allan Poe) e una gande tela dal titolo Ella elige el amor realizzata nel 1994.