Joykix – Ciboscopie
Sono presentati due nuovi cicli di lavori: Cibo dentro e Materiali (2011- 2012). Dopo le sperimentazioni sulla luce legate all’esplorazione dell’ambiente urbano, l’artista si è recentemente concentrato sulla dimensione domestica e quotidiana del cibo.
Comunicato stampa
Sono presentati due nuovi cicli di lavori: Cibo dentro e Materiali (2011- 2012).
Dopo le sperimentazioni sulla luce legate all’esplorazione dell’ambiente urbano, l’artista si è recentemente concentrato sulla dimensione domestica e quotidiana del cibo, visto non come oggetto di appetibilità, desiderio e di piacere ma nella sua nuda realtà di materia organica in via di rapida trasformazione. Materia proveniente dal mass-market ma che, spogliata dalle pellicole superficiali dei brand di provenienza, ci viene restituita in uno stato di irriconoscibilità.
Joykix irrompe nell’intimità della merce, apre le confezioni e squarcia il mondo concluso e rinchiuso del cibo congelato, contaminandolo e rivelandone la natura con sguardo obiettivo: le caratteristiche organolettiche diventano rughe e increspature, le pietanze si rivelano masse informi. Il cibo-materia diventa materiale per sogni e incubi: si dilata e si atrofizza, assume forme e sembianze a noi estranee, si sedimenta e si compone secondo geografie proprie; paesaggi deserti, forme aliene che sembrano vagare in un buio primordiale. Sono readymade organici – brioches, biscotti, cornflakes, merendine – che formano mise-en-scènes inquietanti, svelando il lato oscuro del cibo massificato, sottratto al circuito della merce.
Joykix - Fabrizio Longo, nasce a Milano nel 1964. Dalla fine degli anni Ottanta lavora come scenografo e parallelamente porta avanti la sua ricerca creativa. È stato tra gli attivisti della scena underground milanese degli anni Ottanta e Novanta, ha composto sonorità industriali, realizzato documentazioni sulle trasformazioni urbane e collaborato a progetti editoriali e cinematografici. Dal 2008 si dedica prevalentemente all'arte visiva, realizzando progetti che utilizzano la fotografia.