Jeanne Liotta
Sono esposte nella capriata del Museo Nitsch la video-installazione In This Immense Space Hidden Things Appear Before Us e le opere di Jeanne Liotta, in collaborazione con Microscope Gallery New York.
Comunicato stampa
Dal 22 giugno al 6 luglio sono esposte nella capriata del Museo Nitsch la video-installazione In This Immense Space Hidden Things Appear Before Us e le opere di Jeanne Liotta, in collaborazione con Microscope Gallery New York.
La video installazione di realtà aumentata In This Immense Space Hidden Things Appear Before Us, come Sky TV di Yoko Ono del 1966 - a cui il lavoro rende omaggio - trasmette un collegamento dal vivo del cielo esterno nella capriata. L’appropriazione e la dimestichezza d’uso delle nuove tecnologie da parte di Liotta consentono all’opera di estendersi oltre i limiti del cielo visibile. Le immagini video riprese in tempo reale dagli smartphone installati sul tetto dell’edificio sono sovrapposte a rendering computerizzati di pianeti, stelle, costellazioni e altri corpi celesti, nonché a stazioni spaziali, “spazzatura” e altri oggetti noti nell’orbita terrestre.
Il video dal vivo fruibile nell’orario pomeridiano del Museo - dalla luce del primo pomeriggio all’oscurità della sera - agevola l’esperienza di movimento della nostra Terra, specialmente in relazione ad altri pianeti e sistemi stellari: la nostra posizione di Napoli ruota a circa 750 miglia orarie sull’orbita del pianeta attorno al sole alla velocità di 67.000 miglia orarie nel sistema solare che circola nella galassia a 483.000 miglia orarie, ecc.
Inoltre in mostra ci sono delle selezioni di due serie correlate di acquerelli e inchiostri su carta ed una serie di fotogrammi dell’artista.
Gli acquerelli Bruno Studies si basano sulla sagoma della statua di Giordano Bruno, che si trova a Roma in Piazza Campo de’ Fiori, dove nel 1600 fu arso sul rogo per aver rifiutato di revocare quelle che erano considerate visioni eretiche, come insistere che il nostro sole è solo uno dei tanti e l’universo è infinito, e spesso incorporano il testo dei suoi scritti De l’Infinito, Universo e Mondi (1584).
La serie Nightly Studies - acquerelli gansai e inchiostro sumi su carta - trova Liotta mentre crea le sue mappe del cielo di notte osservato da varie località del mondo durante le sue ricerche. L’uso dettagliato e multistrato di sfumature di blu insieme all’applicazione minimale e gestuale di inchiostro nero sulla pagina attirano connessioni visive tra la scala umana e quella cosmica: schizzi di inchiostro formano la Via Lattea, un puntino di colore una galassia lontana.
La serie di fotogrammi Articuli realizzati a mano in camera oscura si ispirano all’immaginario e alla struttura dei diagrammi copernicani (xilografie) del filosofo e ex frate domenicano Giordano Bruno. Tra le sue idee c’erano che il sole è una stella, che altre stelle hanno sistemi solari simili al nostro e che l’universo è infinito. Un ulteriore informazione sugli articoli di Bruno: 42 xilografie iconografiche accompagnano la monografia di Giordano Bruno stampata nel 1588 Articuli centum et sexaginta Adversus Matematicos (Centosessanta Articoli contro i matematici). I diagrammi non sono rappresentazioni rigorose della meccanica celeste, ma strumenti descrittivi e immaginari per una rappresentazione eliocentrica del mondo, che Bruno ha immaginato non come singolare ma come spazio multidimensionale di possibilità infinite.
Jeanne Liotta realizza film, video, e anche video-proiezioni, opere su carta, e fotografie, con tematiche che spesso si intersecano tra arte, scienza, filosofia naturale ed effimero. Il suo film 16mm più noto Observando El Cielo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Tiger Award al Rotterdam International Film Festival, ed è stato votato tra i migliori film del decennio da The Film Society of Lincoln Center. Nel 2013 Anthology Film Archives ha presentato The Real World at Last Becomes a Myth, una retrospettiva completa delle sue opere in film e video, e nel 2014 Jeanne ha ricevuto una commissione per lavorare con gli scienziati del clima NOAA a Boulder, Colorado per creare un’opera di proiezione a 360 gradi per Science on a Sphere. I suoi collage The Tiffany One-Cuts estratti da pagine del New York Times sono stati incorporati nelle installazioni dell’artista Nancy Shavers per la Derek Eller Gallery (2016) e per il Padiglione USA/Biennale di Venezia (2017).
jeanneliotta.net/