Jason Dodge

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA FRANCO NOERO
Via Giulia Di Barolo 16/D, Torino, Italia
Date
Dal al

Dal giovedì al sabato, 15 - 19, solo su prenotazione.
Per facilitare lʼaccesso ai piani dellʼedificio, lʼingresso è consentito a gruppi limitati di visitatori di non oltre 8
persone; per informazioni e prenotazioni [email protected]
ProjectSpace
Piazza Santa Giulia 0/F – 10124 Torino
Dal giovedì al sabato, 15 - 19.
SiteSpecific
Piazza Santa Giulia 5 – 10124 Torino
Dal giovedì al sabato, 15 - 19.

Vernissage
22/03/2012

ore 17 solo su prenotazione

Artisti
Jason Dodge
Uffici stampa
SILVIA MACCHETTO
Generi
arte contemporanea, personale
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La Galleria Franco Noero è lieta di presentare il primo progetto espositivo di Jason Dodge in galleria, all’interno della Casa Scaccabarozzi, tradizionalmente chiamata “Fetta di Polenta”, e nei due spazi situati nella vicina Piazza Santa Giulia.

Comunicato stampa

La Galleria Franco Noero è lieta di presentare il primo progetto espositivo di Jason Dodge in galleria,
all'interno della Casa Scaccabarozzi, tradizionalmente chiamata "Fetta di Polenta", e nei due spazi situati
nella vicina Piazza Santa Giulia.
Elemento tipico della pratica dell'artista è quello di presentare lavori singoli all'interno di molteplici spazi. La
Casa Scaccabarozzi è vista in questo caso dall'artista come una successione verticale di spazi con
caratteristiche simili a sezioni, ritornelli e strofe di un componimento poetico o musicale. Il punto di partenza
dell'intero progetto, e del lavoro di Dodge in generale, è infatti la consapevolezza del "potenziale narrativo"
presente nelle cose. L'artista isola e de-contestualizza quelle storie perse o difficilmente tracciabili legate agli
oggetti di cui si appropria, e le rende nuove attraverso la contaminazione con il vissuto dei visitatori.
Installati in vari piani dell'edificio, The Ornithologists are Sleeping e The Crippled are Sleeping appaiono
come composti da semplici cuscini; questi sono stati utilizzati però da una sola persona, appartenente a una
categoria ben delineata. Naturale è pensare all'attività onirica legata indissolubilmente all'oggetto presentato,
e pensare che un ornitologo sogni degli uccelli, o che l'amputato visualizzi l'arto mancante durante il sonno;
questi sogni potrebbero però essere completamente differenti, e l'unica certezza quella che queste persone
abbiano effettivamente utilizzato quel cuscino.
Alcuni delle opere presenti in mostra hanno una relazione con una serie di narrazioni perdute: The
Disappearers è un cumulo composto di tutti quegli oggetti utilizzati per rimuovere la presenza di qualcuno dal
luogo in cui ha abitato; le tracce e i segni di una vita sono stati cancellati dai detergenti, i cui involcri ne
diventano unici perpetuatori. L'apparizione di una pila, composta di lenzuola provenienti da un hotel, lì ritirate
per essere lavate e riconsegnate in galleria da un servizio di biancheria, diventa testimonianza temporanea
di una perdita: come affermato dall' artista stesso, "Dopo aver toccato qualcosa, qualcosa rimane per forza".
Quel "qualcosa" è proprio ciò che viene cancellato dal lavaggio: Anyone è una raccolta di tracce non più
esistenti.
Nel ProjectSpace di Piazza Santa Giulia 0/F le coordinate spaziali legate a un oggetto sono modificate
dall'artista per torcerne significato e utilizzo, modificandone di conseguenza il "potenziale narrativo": North si
compone di una canna fumaria in rame presentata sul pavimento dello spazio, la cui estremità è rivolta verso
il punto cardinale a cui il titolo fa riferimento. Ciò che prima si rivolgeva al cielo ora indica una direzione
precisa: un suggerimento ad un suo ideale nuovo uso e alla possibilità che nuove storie entrino in contatto
con esso. Lo spazio SiteSpecific ospita invece una serie di lunghe candele che rendono impossibile
l'accesso e impongono con la loro presenza i significati, le storie e i segni che tradizionalmente vi sono legati
insieme alle suggestioni generate dal nuovo contesto in cui sono presentate.
Il lavoro di Jason Dodge, più che analizzare le trasformazioni dettate da un atto cosciente, fa risalire in
superficie "ciò che già facciamo": proprio come quando si osserva un prisma, non è importante come esso
appaia, quanto scoprire la trasformazione della luce che gli passa attraverso.
Jason Dodge (Newtown, Pennsylvania, 1969) vive e lavora a Berlino. Fra le sue mostre personali più recenti ricordiamo: CAC Vilnius,
Vilnius, 2011; 'I woke up. There was a note in my pocket explaining me what happened', Kunstverein Hannover, Hannover, 2010; Fra le
collettive: "the Paris Triennale, Palais de Tokyo, 'The Workers', MASS MOCA, MA, 2011; 'The Language of Less (Then and Now)',
Museum of Contemporary Art, Chicago, 2011; '21 Century Outlook', FRAC Ile-de-France/Le Plateau, Paris, 2011; "in the Name of the
Artists - American contemporary art from the Astrup Fearnley Collection" Biennale Pavilion in São Paulo' Exhibition, Exhibition', Castello
di Rivoli Museum of Contemporary Art, Turin, 2010; 'The Quick and the Dead', Walker Art Center, Minneapolis, 2009.