Ivano Sossella – USW

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
Date
Dal al
Vernissage
05/05/2018

ore 18

Artisti
Ivano Sossella
Generi
arte contemporanea, personale
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Con questo duplice progetto, l’artista opera da perfetto funambolo, in equilibrio tra l’oblio, la persistenza e la riconoscibilità dell’arte, aspetti che da sempre ricorrono nella sua poetica.

Comunicato stampa

La città di Lissone si estende su una superficie di 9 km. quadrati e ha una densità di popolazione nettamente superiore a quella di Monza, ma al contrario dei paesi limitrofi presenta un'anomalia: nel suo assetto urbanistico non è possibile imbattersi nei tradizionali monumenti issati sopra ampi basamenti. Gli spazi pubblici della cittadina briantea sono privi di quella statuaria figurativa - deputata a celebrare un personaggio illustre o un evento storico - che è diventata parte integrante della vita quotidiana. Manca insomma a Lissone il tipico monumento che, commemorando il passato, si erge a monito della collettività.

In virtù di ciò, Ivano Sossella è stato invitato a realizzare degli interventi della serie SCHATTEN che ricorrono all'uso di ombre artefatte per innescare un brusco cambio di scena; sui principali camminamenti della città, l'artista traccerà la silhouette di imponenti statue, restituendo la "presenza di una assenza" che solo l'arte riesce a rendere evidente e possibile. L'impermanenza degli interventi, destinati a svanire nel corso del tempo, si accorda pienamente al significato latino del monumentum che deriva da monere: un ammonimento (a ricordare un vuoto di senso) rivolto a tutta la cittadinanza.

All'opposto delle SCHATTEN, che rendono visibile un'esistenza totalmente evocata, il tema dell'assenza trova risonanza poetica con i quadri mancanti dal nucleo dello storico Premio Lissone, privazione che ci conduce a una verità estetica che non può mai essere delimitata, né dallo spazio né dal tempo. All'interno del museo, l'artista presenta i lavori della serie DERGEIST, opere di grandi dimensioni che simulano pareti dalle quali sono stati sottratti dei dipinti, rendendo il supporto l'unico protagonista della pittura. Stimolando la continuità dell'esperienza visiva, che in modo spontaneo tende a colmare le lacune, ossia i quadri razziati dai muri, Sossella riesce a liberare e a esprimere il pittorico anche dove in apparenza - e in superficie - non ne resta traccia.

Con questo duplice progetto, l'artista opera da perfetto funambolo, in equilibrio tra l'oblio, la persistenza e la riconoscibilità dell'arte, aspetti che da sempre ricorrono nella sua poetica.