Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DELLA MERIDIANA
Salita San Francesco, 4 - 16124 , Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì - venerdì 10 - 19 • Sabato e domenica e festivi 10 - 20

Vernissage
11/10/2023

su invito

Contatti
Sito web: https://www.mostraitadakimasu.it
Biglietti

Intero 12 euro | Ridotto 10 euro | Bambini e scuole 5 euro

Abbonamento eventi 35 euro

Abbonamento eventi gold 50 euro

(I biglietti acquistati nei giorni feriali danno diritto a partecipare agli eventi del week end)

 

Aperture straordinarie

26 dicembre e 1 gennaio

 

Lunedì chiuso

24 e 25 dicembre chiuso

 

Sito internet MOSTRA ITADAKIMASU www.mostraitadakimasu.it

Catalogo mostra: Trenta Editore www.trentaeditore.it

Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
disegno e grafica

Un viaggio avvincente nel mondo della cucina e dell’animazione giapponese, in cui il cibo diventa filo conduttore tra tradizione, emozioni e avventure straordinarie.

Comunicato stampa

Dal 12 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024 Palazzo della Meridiana, a Genova, ospita la mostra Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, col supporto di Palazzo della Meridiana, e curata dal food influencer @pranzoakonoha, in collaborazione con la scrittrice Silvia Casini.

 

In omaggio a tutti i visitatori un piccolo ricettario sulla cucina degli anime con le creazioni culinarie ideate dal curatore della mostra e da lui spiegate passo passo.

 

 

 

Il Gusto del Giappone per le storie

 

In Giappone il cibo non è semplicemente un pasto, ma un rifugio dell'anima, una fonte di crescita personale e di connessione umana. I visitatori di Itadakimasu saranno invitati ad esplorare il profondo legame tra cultura, animazione e piaceri gastronomici, andando a scoprire storie nascoste e preziosi segreti della tradizione nipponica.

 

A guidarli in questo mondo segreto, saranno i manga, gli anime, i capolavori del cinema d’animazione firmati da maestri come Hayao Miyazaki, Eichiro Oda e Masashi Kishimoto, che hanno contribuito a far conoscere in Occidente – e a rendere così famose in tutto il mondo – pietanze come il ramen, gli onigiri e i bentō, con i loro sapori, le loro forme e i loro profumi. Attraverso riproduzioni fedelissime di piatti, realizzate appositamente in grandezza naturale, grazie alla peculiare tecnica giapponese dello shokuhin sampuru; meravigliose illustrazioni ispirate dai cartoni animati e dai film più amati, create appositamente per la mostra da Loputyn, BlackBanshee, Virginia Foti, Davide Gerardi e Lucia Mattioli; nonché pannelli video che mostrano, in forma di tutorial, come preparare queste famose ricette, la mostra racconterà aspetti gustosi e particolari sul Giappone.

 

Ad accoglierli all’inizio del percorso espositivo, i visitatori troveranno in tutta la sua maestosità Inari, il kami – ovvero la divinità giapponese – del raccolto, dell’agricoltura, della fertilità e della prosperità, al quale potranno porgere un’offerta simbolica come riso, fagioli, cerali, fiori o frutta, considerata tra i doni più preziosi.

 

Dopo aver presentato al pubblico le sue messaggere, le splendide volpi bianche che popolano l’arcipelago nipponico, il kami introdurrà i suoi ascoltatori al percorso che li aspetta, raccontando loro la storia del Giappone e della sua cucina, basata sul rispetto della natura e distinta in washoku, l’arte culinaria tradizionale, e yoshoku, quella consumata quotidianamente ai giorni nostri, nata in Epoca Meiji, quando il Paese aprì le sue porte alla cultura occidentale. Sullo sfondo di questa prima sala illustrazioni che rievocano personaggi di anime come “Sailor Moon”, “La città incantata” di Miyazaki,”Inuyasha” e “Your Name”, le cui protagoniste, non a caso, sono tutte sacerdotesse dei kami.

 

Gli offerenti saranno poi chiamati a pronunciare la formula rituale itadakimasu, che dà il titolo all’esposizione, non solo un ringraziamento ma un’espressione di gratitudine e riconoscenza verso il cibo e la sua linfa vitale. Adesso, il viaggio all’interno della mostra può iniziare.

 

La sala dei bentō

Come iniziare la giornata quando sei in Giappone

 

Ogni mattina, nel Paese del Sol Levante, mamme, giovani, studenti e lavoratori si svegliano presto per preparare il bentō, il tipico porta pranzo giapponese, solitamente a base di riso, ma ricco di cibi prelibati e nutrienti come fritti di carne e pesce, polpette e tamagoyaki sistemati con grande cura. Il bentō deve essere raffreddato, purgato dei liquidi e impiattato nella maniera più estetica e pratica possibile: prepararlo è a tutti gli effetti un rito, che affonda le sue radici centinaia di anni fa.

 

Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime, in un allestimento che ricostruisce un tipico food train di un ristorante giapponese e il piano di una cucina domestica, ne propone diverse varianti: quelli per bambini, con forme di animali o creature kawaii e quelli resi immortali dai grandi film d’animazione, come quello de “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki, una pellicola iconica, amatissima da più generazioni o quello da “Suzume”, l’ultima fatica di Makoto Shinkai.

 

Dei tutorial pratici mostreranno inoltre come realizzare le divertenti mele intagliate a forma di coniglio, chiamate “Bunny Apples”, gli onigiri, le celebri polpette di riso triangolari, e i “tako-wurstel”, i wurstel a forma di polpo che spopolano nei bentō di grandi e piccoli, oltre a trucchi delle mamme giapponesi che sanno rendere deliziosa da vedere anche una semplice omelette.

 

Le feste in Giappone: i Matsuri estivi e lo street food

 

Non sarebbe lo stesso, il Giappone, senza le grandi feste estive che ogni anno attirano nelle città enormi folle di persone e trasformano le strade in tripudi di colori e suoni. A chi non c’è mai stato, l’esposizione permetterà di respirarne l’atmosfera, grazie ad una sala espositiva in cui saranno ricreate le tipiche bancarelle di street food, vere protagoniste di questi festival, con le loro prelibatezze: qui troverete i takoyaki, le polpette di polpo simbolo di Osaka, le korokke, crocchette di patate e carne, le coloratissime granite kakigori, i taiyaki, snack a forma di pesce, e ancora i temarizushi tipici della festa di Tanabata (anche qui fatta un po’ di pulizia), la festa delle stelle e dei desideri, che celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Ikoboshi, secondo la leggenda separati dalla Via Lattea. A rendere ancora più speciale la sala saranno le decorazioni tradizionali e i tanzaku, strisce di carta colorate alle quali i giapponesi affidano i loro desideri… che anche i nostri viaggiatori potranno scrivere e consegnare alla Principessa Orihime. Insomma, entrare in questo ambiente sarà a tutti gli effetti come passeggiare nelle strade di Kyōto in occasione della meravigliosa festa di Tanabata.

 

Il percorso espositivo prosegue poi con una piccola sala dedicata alla festa per eccellenza, il Natale, e ai suoi piatti tipici: il Kentucky Fried Chicken, divenuto popolare in Giappone a seguito di una sorprendente campagna pubblicitaria degli anni ‘70, e la Christmas Cake, che ha persino ispirato una celebre emoji. In tutti gli anime in cui compaiono scene natalizie, i personaggi sono intenti a consumare una di queste due pietanze, come ad esempio le due protagoniste di “Nana”, opera della mangaka Ai Yazawa.

 

Hanami, la fioritura dei ciliegi

 

Come in tutte le mostre firmate Vertigo Syndome, non poteva mancare una sala esperienziale e immersiva e questa volta si è scelto di dedicarla ad un periodo cruciale dell’anno, probabilmente il più importante nella tradizione nipponica, quello di Hanami: la fioritura dei ciliegi sakura in primavera. Un momento carico di valenze culturali e simboliche, dove si celebra l’armonia della natura e si ringrazia per la vita e anche per la morte. A tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di assistere a questo spettacolo della natura, Itadakimasu permetterà di farlo: sotto una pioggia di petali ricreata con giochi di luci e ombre, i visitatori godranno del loro pic-nic sotto gli alberi, proprio come fanno i giapponesi tra marzo e aprile, o contemplare lo sbocciare dei fiori nella sua forma più pura, da soli o in compagnia.

 

La Mostra “ITADAKIMASU” dalle parole di Sam e Silvia Casini

 

“E’ difficile forse, per chi non ha mai visto un anime, comprendere l’emozione di provare appetito per un piatto che - all’apparenza - è “solo” disegnato. Cosa ci provoca tutto quel languorino? Perchè, se il nostro personaggio anime preferito mangia, anche noi all’improvviso sentiamo il desiderio irrefrenabile di farlo? E come mai abbiamo fame di qualcosa che non sappiamo spesso nemmeno esattamente cosa sia? Questo è un grande mistero… o forse, tutto sommato, è un mistero piccolo, ma che apre la porta a infinite riflessioni sulla cultura più affascinante che la civiltà umana abbia generato: quella del Sol Levante.

 

Con itadakimasu mi sono posto l’obiettivo di trovare una risposta a queste domande, prendendo le tavole dei maestri dell’animazione nipponica e utilizzandole per costruire, con l’aiuto sapiente di Vertigo, un mondo animato vivo e quanto più immersivo possibile. Quello che i piatti animati ci raccontano è una storia di tradizioni antiche, lezioni di vita, emozioni che sanno fare battere il cuore tanto ad un bambino quanto ad un uomo o una donna adulti. Il mio desiderio più sincero è che i nostri visitatori, usciti dalla mostra, possano aver vissuto per qualche momento nel loro anime o manga preferito, e se avranno provato questa sensazione anche solo per un istante, giuro che sarò la persona più felice al mondo”.

Sam

 

“In generale, cinema e gastronomia sono interconnessi. La settima arte è piena di suggestioni olfattive. Infatti, non è un caso se tutte le pietanze presenti negli anime siano esteticamente invitanti. Offrono un’esperienza multisensoriale, che ci restituisce una quotidianità familiare attraverso piccoli gesti, che vanno dal borbottio di una zuppa in pentola al taglio perfetto delle verdure e così via. In buona sostanza, Miyazaki, Hosoda, Shinkai e tanti altri ci rammentano che il cibo è rappresentazione di una cultura, specchio di un mondo.

 

E la mostra Itadakimasu ha proprio l'obiettivo di sottolineare l’amore che i personaggi degli anime emanano quando sono tra i fornelli o quando degustano un certo piatto. Ogni dettaglio diventa così un pretesto per saldare e trasmettere il forte legame tra cibo e memoria, tra gusto ed emozioni, per apprezzare l’unione familiare o tra amici, restituendo significato alla sacralità dell’esistenza.

 

Ogni pasto è un chiaro segno dell’intima comunione tra società giapponese e arte culinaria, intesa non solo come appagamento dei desideri primari, ma soprattutto come gioia sensoriale”.

Silvia Casini

 

Il brand Vertigo Syndrome: una crociata contro l’uggia delle mostre d’arte

 

“Il successo delle nostre precedenti mostre a Monza e Bologna, hanno confermato quello che pensavamo: se sei abbastanza bravo da raccontarla come qualcosa di emozionante e interessante, una mostra può attirare persone che solitamente non visitano mostre perché le associano alla noia.” a parlare sono Chiara Spinnato e Filippo Giunti, creatori del brand Vertigo Syndrome.

 

"La nostra missione è far uscire sorpreso, divertito e felice soprattutto chi è stato trascinato da qualcuno a visitare controvoglia una delle nostre mostre. Ci prendiamo cura di rendere l'esperienza affascinante e coinvolgente per ogni visitatore, rendendo il tema della mostra interessante anche per chi non è un appassionato, un esperto o uno specialista del tema."

 

Le mostre Vertigo Syndrome sono escogitate e costruite partendo dal presupposto che ogni visitatore abbia tutto il diritto di essere impreparato quando fa il primo passo all’interno dei percorsi espositivi, senza per questo provare imbarazzo o fingersi informato.

 

Palazzo della Meridiana

 

La mostra sarà ospitata a Palazzo della Meridiana, storico Palazzo cinquecentesco appartenente ai Palazzi dei Rolli di Genova, patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2006. Dopo un attento e filologico restauro conservativo dal 2011 è sede espositiva di mostre e centro culturale per eventi.

 

Trenta Editore: un goloso hub editoriale

 

Trenta Editore è un centro culturale fondato da Barbara Carbone e dedicato alla cultura del cibo in ogni sua forma, al fine di diffondere con qualità, curiosità e innovazione, la grande emozione della buona tavola.

 

Nata nel 2004, la società si caratterizza per la pubblicazione di libri con temi insoliti e curiosi, capaci di appassionare lettori di ogni tipo, attraverso collane differenti, in lingua italiana e inglese. Trenta Editore intende in questo modo coprire un target molto ampio di lettori, andando a soddisfare esigenze e interessi diversi e proponendo nuovi progetti nel mondo dell’editoria.

 

Un Libro a corredo della mostra

 

La mostra sarà corredata da un libro pubblicato da Trenta Editore e scritto dal curatore della mostra @pranzoakonoha assieme a Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, già autori de “La Cucina Incantata”, che è stato di ispirazione per la mostra. La pubblicazione offrirà ai lettori un imperdibile percorso culturale, gastronomico e cinematografico in grado di regalare intense emozioni culinarie e filmiche, ma non solo.

 

Numerosi eventi collaterali animeranno infine la mostra, che ogni settimana ospiterà conferenze, show cooking, laboratori, presentazioni di libri e molti altri incontri a tema.

 

Media partner della mostra saranno WeShort, Stazione Inchiostro, Hop Film e Anime Cult.