Irina Brook – House of us

Informazioni Evento

Luogo
CASA DEI TRE OCI
Fondamenta delle Zitelle, 43 - 30133 Giudecca, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
29/11/2022

ore 17

Artisti
Irina Brook
Generi
performance - happening
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Debutto di House of Us. Part I – The Mother, un progetto performativo ideato e diretto da Irina Brook che andrà in scena alla Casa dei Tre Oci a Venezia.

Comunicato stampa

29 NOV > 11 DIC ’22 ore 17.00-21.00
CASA DEI TRE OCI - VENEZIA

House of us
part I - the Mother

Ideazione e regia Irina Brook
collaborazione artistica Angelo Nonelli
allestimento a cura di Alex Weller
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con la partecipazione di Geoffrey Carey
e con i neo diplomati dell’Accademia Teatrale “Carlo Goldoni” Antonio Giuseppe Bia, Daniele Boccardi, Lisa Boni, Giada Capecchi, Stella Capelli, Francesco Lunardi, Susanna Re, Ottavia Sanfilippo, Chiara Trevisi, Sara Verteramo
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assistente alla regia Michele Tonicello
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ambiente sonoro Daniele Boccardi
realizzazione scene AWAV Ltd
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produzione TSV - Teatro Nazionale
in collaborazione con Dream New World, Marsilio Arte e con la Scuola di scenografia, scenotecnica e costume dell’Accademia di Belle Arti di Venezia
partner di progetto Teatro Biondo Palermo, SPAC (Shizuoka Performing Arts Centre)

presentazione sintetica

House of us è un progetto ideato da Irina Brook, innovativo nei contenuti e nella prassi attuativa. Il primo esito artistico di questo articolato percorso è una performance immersiva ambientata nella sede della Casa dei Tre Oci a Venezia. La regista renderà vive le stanze del palazzo in una sorta di diario intimo in cui il pubblico è invitato ad esplorare le stanze di una casa, metafora della vita dell’artista. Una varietà di immagini, oggetti, installazioni visive e paesaggi sonori evocano i ricordi della madre di Irina, l’attrice Natasha Perry, scomparsa nel 2015. Nel cuore di questa House of us gli 11 attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale “Carlo Goldoni” abiteranno le stanze che contengono immagini e ricordi permanenti, a metà tra un viaggio immersivo e un diario intimo. Lungo il percorso gli spettatori incontreranno un personaggio mitico, l’attore Geoffrey Carey, che rappresenta lo spirito del Teatro e della madre di Irina.
Il progetto rinnova la collaborazione con le Università di Venezia Cà Foscari e Iuav avviata con la rassegna “Asteroide Amor” grazie al sostegno della Fondazione di Venezia, e si inserisce nell’ambito del progetto “Goldoni 400” promosso dal Teatro Stabile del Veneto assieme al Comune di Venezia e alla Regione del Veneto in occasione delle celebrazioni per i 400 anni del Teatro Goldoni.

Gli attori recitano in inglese e italiano
L’ingesso è organizzato con 4 turni cadenzati alle 17, 18, 19 e 20.

Citazione
Quando diventi il sole, le ombre spariscono
Anonimo

Note di regia

House of us è una creazione originale, ideata da Irina Brook. La prima versione di House of us Parte I: La Madre ha preso vita a Palermo, in Sicilia, nel settembre 2021 con il Teatro Biondo e i suoi studenti. Nel novembre 2022, Brook sviluppa una nuova versione a Venezia per il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e la sua Accademia, appositamente reinventata per il suggestivo museo Casa dei Tre Oci alla Giudecca.

Il progetto esplora le nostre case, le nostre vite, i nostri ricordi, i nostri sogni, i nostri corpi, le nostre paure, le nostre speranze, il nostro pianeta: tutto ciò che ci unisce come esseri umani. A metà tra un viaggio immersivo e un diario intimo, queste stanze contengono le immagini e i ricordi che rimangono a lungo dopo la nostra scomparsa. Ci muoviamo attraverso installazioni scultoree, video e audio; lungo il percorso incontriamo un attore settantenne che ci racconta le sue avventure di una vita passata tra teatro e cinema; rovistiamo tra i diari e le foto di famiglia nella “cucina di Irina”; ci mescoliamo con i giovani interpreti dell’Accademia, fantasmi di un futuro migliore, in un viaggio di luci e ombre.

Immersa sin dalla nascita in un ambiente teatrale internazionale e multiculturale, il teatro è la vita per Irina Brook. In House of us le due cose si fondono al punto da perdere i confini in cui uno finisce e l'altra inizia. House of us: part I - The Mother è una celebrazione, un viaggio attraverso le speranze e i sogni della gioventù e i tesori inestimabili dell’esperienza. Siamo invitati a uscire dall’ombra delle nostre famiglie e dai vincoli che ci poniamo per trovare la libertà e scoprire chi siamo veramente. La trasmissione è un tema centrale: come possiamo accettare e imparare dal passato per reinventare il futuro?

Questi percorsi immersivi sono iniziati come una ricerca intima, un’esplorazione amorevole da parte di Irina intorno alla figura di sua madre, Natasha Parry, scomparsa nel 2015. La vita interiore di un’attrice tormentata dalla solitudine e alla ricerca di significato viene espressa in varie forme attraverso gli spazi, il tutto avvolto da un amore infinito per il teatro. Il Giappone è sottilmente onnipresente, poiché Natasha ha sempre ritenuto che questo Paese fosse la sua patria spirituale. Questa ispirazione permea House of us di elementi audiovisivi artistici e filosofici.

In House of us il movimento del pubblico attraverso gli spazi, così come quello degli attori, è libero e senza vincoli. La narrazione viene reinventata in ogni momento come nella vita.
In questa ricerca di “nuove forme” la partecipazione del pubblico è essenziale. In un mondo post-pandemico alla ricerca di un significato, House of us è uno spazio di incontro caldo, inclusivo, accogliente e internazionale che sfuma i confini tra pubblico e performer. Con questo progetto originale, Irina Brook cerca di riunire una nuova generazione di creatori e interpreti intorno al credo: «Oggi, l'arte è sopravvivenza».

HOUSE OF US PART II & III (2024/25/26)

House of us Part II - The Son è un’esplorazione della solitudine e della depressione dei giovani che combina la sindrome giapponese di Hikikomori con l’Amleto di Shakespeare. L’arte e la creatività possono aiutare ad alleviare l’ansia delle future generazioni, legata all’epoca in cui viviamo?

House of us Part III - The Daughter si concentra sull’evocazione visiva della camera da letto dell’infanzia di Irina nella campagna francese di mezzo secolo fa. Il pubblico entra attraverso un armadio in un paese delle meraviglie, un’ode audiovisiva al potere dell’immaginazione. Questa stanza si riflette e contrappone a una seconda stanza, quella di una ragazzina di oggi, inondata dalla tecnologia: schermi, selfie, vlogs, con tutte le domande esistenziali che questi evocano.