#iorestoacasa con il MAXXI – Collezione da ascoltare

Informazioni Evento

Luogo
MAXXI - MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 4a, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
28/04/2020

NO SOLO EVENTO ONLINE

Generi
serata - evento
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Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Pif e Fabrizio Gifuni prestano le voci al progetto Collezione da ascoltare e raccontano le opere di Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz e Giuseppe Penone.

Comunicato stampa

#IORESTOACASA con il MAXXI

Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Pif e Fabrizio Gifuni

prestano le voci al progetto Collezione da ascoltare e raccontano le opere di

Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz e Giuseppe Penone

per 4 settimane ogni martedì 4 audiodescrizioni

per un MAXXI ancora più accessibile, inclusivo, accogliente

primo appuntamento martedì 28 aprile 15: Neri Marcorè descrive Sternenfall di Anselm Kiefer

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Roma, 27 aprile 2020. Quattro attori di grande talento: Neri Marcorè, Paola Cortellesi, Pif, Fabrizio Gifuni. Quattro voci straordinarie per quattro tra le opere più iconiche della Collezione MAXXI: Sternenfall di Anselm Kiefer; Quadro di fili elettrici - Tenda di lampadine di Michelangelo Pistoletto; Senza titolo (Triplo Igloo) di Mario Merz; Sculture di linfa di Giuseppe Penone.

Da questo connubio straordinario nasce il progetto Collezione da ascoltare: a partire da martedì 28 aprile e per 4 settimane ogni martedì alle 15.00, #IORESTOACASA con il MAXXI, lo speciale palinsesto sui canali social del museo, pensato e realizzato per accompagnare le persone a casa con un’offerta culturale sempre nuova, si arricchisce di un nuovo contenuto ancora più accessibile e inclusivo.

Il progetto consiste in quattro audiodescrizioni di altrettante opere tra le più significative della Collezione MAXXI Arte, raccontate da quattro attori che generosamente hanno aderito all’iniziativa prestando le loro voci.

Le audiodesrizioni rappresentano uno strumento accessibile pensato per e con le persone cieche, ma sono anche un modo diverso per tutti di approfondire contenuti su opere e artisti.

I testi – redatti da Sofia Bilotta, responsabile dell’Ufficio Public Engagement del MAXXI, in collaborazione con Rosella Frittelli e Luciano Pulerà, partecipanti non vedenti ai programmi di P.E. del MAXXI - ricostruiscono la forma e le tecniche delle opere ma anche le sensazioni provate nell’esplorarle tattilmente, nel coglierne la fisicità. E se questo non è possibile sugli originali, basta usare l’immaginazione.

Ecco allora Neri Marcorè portarci alla scoperta di Sternenfall di Anselm Kiefer, un gigantesco dipinto che assomiglia alla crosta di un pianeta scavata dal vento e dalla pioggia durante ere geologiche, ma che poi scopriamo essere il cielo. La voce di Marcorè ci guida in un viaggio nella materia del dipinto, strato dopo strato, segno dopo segno, fino alla contemplazione di un cielo stellato in cui si fondono l'universo infinito e gli orrori della guerra. Perché, come disse lo stesso Kiefer in un’intervista: “Nelle mie opere scorre il sangue della storia” (martedì 28 aprile).

Paola Cortellesi descrive per noi Quadro di fili elettrici - Tenda di lampadine di Michelangelo Pistoletto: 17 cavi elettrici neri, lunghi poco più di 2 metri e mezzo, alla cui estremità sono appese altrettante lampadine che sembrano lucciole. Niente a che fare con un quadro tradizionale: questo è fatto di materiali anonimi, d’uso comune, è uscito dalla cornice e la luce ha trovato la presa elettrica. L'opera è una rilettura ironica e contemporanea di questo oggetto così antico e radicato nella tradizione artistica occidentale (martedì 5 maggio).

Pif ci racconta Senza titolo (Triplo Igloo) di Mario Merz: qui la tipica casa invernale degli esquimesi è fatta di lastre di vetro anziché di ghiaccio, e ce ne sono tre, una dentro l’altra. È una struttura complessa, enigmatica, con all’interno la serie numerica di Fibonacci, alla base di molti fenomeni naturali. Gli igloo di Merz alludono all’energia dell’Universo e, così fragili e trasparenti, ci fanno riflettere sulla precarietà dell’esistenza, sull’istinto naturale di protezione, ma anche sulla necessità di instaurare un contatto con il mondo esterno (martedì 12 maggio).

Fabrizio Gifuni ci porta dentro a Sculture di linfa di Giuseppe Penone. Una grande stanza magica col pavimento in marmo irregolare e le pareti rivestite di cuoio conciato, dall’odore intenso. Al centro, una lunga trave di legno nel cui incavo c’è resina, la linfa dell’albero, la sostanza che fuoriesce dalla corteccia per curarne le ferite, il suo sangue. Le nostre percezioni sensoriali aumentano, ci fanno entrare in contatto profondo con la natura e abbiamo la sensazione di essere parte di un tutto (martedì 19 maggio).