Invasioni di Campo

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO PECCI MILANO
Ripa Di Porta Ticinese 113, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato, ore 15-19

Chiusura: domenica, lunedì e festivi

Vernissage
27/06/2012

ore 18.30

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Erwin Wurm, Maurizio Nannucci, Julian Opie, Carlo Guaita, Karen Kilimnik, Job Koelewijn, Willy Kopf
Generi
arte contemporanea, collettiva

Le opere di sette artisti, appartenenti alla raccolta del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, sono state selezionate quali campioni emblematici di intrusione e espansione spaziale, di sconfinamento territoriale e occupazione di ambiti extra artistici come la cronaca politica e sociale, la fiction televisiva, la produzione industriale, la segnaletica, il gioco e la guerra.

Comunicato stampa

INVASIONIDI CAMPO

PROPOSTEDALLA COLLEZIONE DEL MUSEO

CARLO GUAITA

KAREN KILIMNIK

JOB KOELEWIJN

WILLY KOPF

MAURIZIO NANNUCCI

JULIAN OPIE

ERWIN WURM

Museo Pecci Milano

Ripa di Porta Ticinese113, Milano

M2 Porta Genova

Tram 2, fermata RipaTicinese d'Adda

Inaugurazione:mercoledì 27 giugno 2012, ore 18.30

Apertura: fino al 28luglio 2012, da martedì a sabato, ore 15-19

Chiusura: domenica,lunedì e festivi

Ingresso libero

L'Europaè nel pallone. L'Italia trema!

Primadella semifinale del campionato europeo di calcio, mercoledì 27 giugno 2012alle ore 18.30 il Museo Pecci Milano presenta INVASIONI DI CAMPO, ilnuovo progetto espositivo incentrato su PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO.

Leopere di sette artisti, appartenenti alla raccolta del Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci di Prato, sono state selezionate quali campioni emblematicidi intrusione e espansione spaziale, di sconfinamento territoriale eoccupazione di ambiti extra artistici come la cronaca politica e sociale, la fictiontelevisiva, la produzione industriale, la segnaletica, il gioco e la guerra.L'esposizione è scandita dalla presenza scenica di queste installazioni egrandi sculture che "invadono il campo" e interferiscono con leabitudini e le aspettative del pubblico, oltreché con l'ambiente espositivo.Gli intrecci formali e i travasi simbolici delle opere provocano esitiintriganti e poetici, determinando una sospensione temporale fra un inizio euna fine, fra la caduta e l'ascesa, in attesa della prossima scossa.

Comeha scritto il poeta svedese Stig Dagerman, la vita "non è qualcosa che sidebba misurare. Nè il salto del capriolo né il sorgere del sole sono delleprestazioni. E nemmeno una vita umana è una prestazione, ma uno svilupparsi eampliarsi verso la perfezione. E ciò che è perfetto non dà prestazioni, operanella quiete... riposa in se stesso come una pietra sulla sabbia." Nellapartita quotidiana fra paura e speranza, gioia e dolore, non è il risultato checonta; vale "tutto quel che conferisce alla mia vita il suo contenutomeraviglioso (e) si svolge totalmente al di fuori del tempo" (StigDagerman, Il nostro bisogno di consolazione, Stoccolma 1952; trad. it.1989).

UFFICIOSTAMPA:

SilviaBacci,[email protected] / Ivan Aiazzi, [email protected]

Tel.0574 531828

www.centropecci.it

CARLO GUAITA

Nella composizione Senzatitolo (1988) elementi geometrici piani si alternano in forme chiuse eaperte. L'inserimento cromatico dell'ossido di ferro (giallo di Marte)convalida la materia da cui deriva e conferisce all'intera struttura un aspettoapparentemente incompiuto, trasformando l'opera in un organismo che sembraautodeterminarsi e evolversi liberamente nello spazio, espandendosi econtraendosi oltre i limiti descritti dalla stessa griglia metallica.

KAREN KILIMNIK

L'installazione (1992),ispirata a un episodio del serial televisivo americano The Avengers(i giustizieri, della fine anni Sessanta), si articola in due particomplementari: nella prima una cassa cela al proprio interno il "corpo deldelitto"; nella seconda un paio di stivali in gomma evoca lapresenza/assenza della vittima o del carnefice. Gli ombrelli, con il loro tocconoir, contribuiscono a generare un "alone di mistero" allescene, che i teli di plastica isolano e congelano nella loro immutabileistantaneità.

JOB KOELEWIJN

Jump (2005) combina in manieraapparentemente straniante il tappeto elastico e il patibolo, la spensieratezzainfantile del gioco e la tragica drammaticità della condanna, l'affermazionedell'esercizio ginnico e l'annientamento dell'esecuzione capitale. Il pubblicoè stimolato a livello psicologico e simbolico, piuttosto che sollecitato allapratica fisica, diviso (come Icaro) fra l'irrefrenabile desiderio di elevazionee l'impulso eroico al sacrificio.

WILLY KOPF

La sezione delparallelepipedo di legno truciolare contraddice, nella frammentazione dei varielementi che lo compongono, l'apparente omogeneità della sua forma chiusa,logica quindi assoluta. La moltiplicazione seriale di questo moduloprefabbricato nell'installazione Senza titolo (1987) ne sviluppa earticola la complessità spaziale declinandolo come elemento costitutivo di unastruttura aperta, discrezionale e perciò relativa.

MAURIZIO NANNUCCI

Il Sigillo diSalomone realizzato con tubi al neon nel 2003 (sul modello di un precedentepresentato alla Villa Arson di Nizza nel 1992) è l'emblema del perfettoequilibrio fra l'elemento maschile, il principio spirituale rappresentato daltriangolo con la punta rivolta verso l'alto, e l'elemento femminile, ilprincipio corporale rappresentato dal triangolo con la punta rivolta verso ilbasso. Sintetizza inoltre i quattro elementi corrispondenti ai colori usati(fuoco/rosso, acqua/blu, aria/giallo, terra/verde, a cui si associano leproprietà fondamentali della materia: caldo, freddo, secco, umido), riferibilipure alla forma quadrata entro cui l'artista ha compresso l'esagrammatradizionale, la cosiddetta "Stella di David".

JULIAN OPIE

Gli elementi coloratiche compongono la scultura a rilievo (1986) sono assemblati liberamente comegrandi costruzioni per bambini, mantenendo l'aspetto di morbidezza nonostantela solidità delle sue forme metalliche e l'apparenza di leggerezza seppure illoro peso sia considerevole. Il titolo, Postal staff returns to work (ilpersonale delle poste ritorna al lavoro), contiene riferimenti a vicendepolitico-sociali che impediscono di interpretare la scultura come composizioneastratta, dirigendo l'attenzione sull'astrazione del messaggio a cui essa èarbitrariamente associata.

ERWIN WURM

Tank (1987) riproduce un oggetto domestico,un recipiente metallico apparentemente innocuo che, mutando repentinamente ilproprio significato, sembra assumere l'aspetto aggressivo dello strumentobellico. Per l'artista il contenitore assume un effetto scultoreo, "non dimassa ma di volume". La copertura lo protegge come un bunker, una"seconda pelle" e gli conferisce un doppio senso. Costruzione esimulazione, funzione e distruzione si mescolano e confondono nell'opera.

INVASIONIDI CAMPO

PROPOSTE DALLACOLLEZIONE DEL MUSEO

ARTISTI e opere:

CARLO GUAITA (Palermo, 1954; vive e lavora aFirenze)

Senza titolo, 1988

Ferro, giallo di Marte,45x400x120 cm

Opera acquisita inoccasione della mostra: Spazi '88

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 1988-1989

KAREN KILIMNIK (Filadelfia, USA, 1957; vive e lavoraa Filadelfia)

TheUmbrella Shop part 1 and 2, from the episode "The correct way tokill",

The Avengers, 1992

Ombrelli, cassa dilegno, plastica trasparente / ombrello, stivali in gomma,

plastica trasparente;installazione ambiente in due parti

Opere acquisite inoccasione della mostra: Small Medium Large. Life Size

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 1992

JOB KOELEWIJN (Spakenburg, Olanda, 1962; vive elavora ad Amsterdam)

Jump, 2005

Ferro, pedana elastica,corda, 450x300x300 cm

Comodato dell'artista

Opera acquisita inoccasione della mostra diffusa: Territoria. Arte dall'Olanda a Prato

e Val di Bisenzio, Prato e provincia 2005

WILLY KOPF (Röthis, Austria, 1949; vive e lavoraa Vienna)

Senza titolo, 1987

Legno truciolare, 3elementi, ciascuno 195x45x30 cm, installazione ambiente

Opera acquisita inoccasione della mostra: Europa Oggi

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 1988

MAURIZIO NANNUCCI (Firenze, 1939; vive e lavora aFirenze)

Sigillo di Salomone,1992-2003

Tubi al neon, 290x290cm

Comodato dellaFondazione Cassa di Risparmio di Prato

Opera acquisita inoccasione dell'esposizione: Collezione permanente

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 2003-2004

JULIAN OPIE (Londra, Gran Bretagna, 1958; vive elavora a Londra)

Postalstaff returns to work, 1986

Acciaio, vernice perauto, 150x250x65 cm

Opera acquisita inoccasione della mostra: Europa Oggi

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 1988

ERWIN WURM (Bruck/Mur, Austria, 1954; vive elavora a Vienna)

Tank, 1987

Ferro, piombo, acciaio,162x109x95 cm

Opera acquisita inoccasione della mostra: Spazi '88

Centro per l'artecontemporanea Luigi Pecci, Prato 1988-1989