Ina Otzko – iamnowhere

Informazioni Evento

Luogo
MURATCENTOVENTIDUE ARTE CONTEMPORANEA
Via Gioacchino Murat 122b, Bari, Italia
Date
Dal al

La mostra sarà visitabile dal lunedì al sabato solo su appuntamento

Vernissage
17/02/2024

ore 19.30

Artisti
Ina Otzko
Generi
fotografia, personale
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Muratcentoventidue Artecontemporanea è lieta di presentare “iamnowhere”, mostra personale con opere dell’artista norvegese Ina Otzko.

Comunicato stampa

Muratcentoventidue Artecontemporanea è lieta di presentare “iamnowhere”, mostra personale con opere dell'artista norvegese Ina Otzko.

“Ina Otzko ci dà l’opportunità di vedere, ascoltare e pensare di fronte a fotografie, testi, suoni e video che ruotano tutti attorno a diverse rappresentazioni del tempo”.

(Øystein Voll, Messaggi sottili sul tempo, Hakapik.no)

 

Ina Otzko ha conseguito un MA Image & Communication (2004) e un MFA Fine Art (2007) presso il Goldsmiths College, Università di Londra, e un MA Sound Studies (2012) presso l'Universität der Künste, Berlino. È insegnante certificata di Deep Listening® dal 2022 dal Center for Deep Listening presso Rensselaer NY. Lavora a livello internazionale e ha presentato i suoi lavori in Italia, Inghilterra, Svezia, Cina, Germania, Islanda, Russia, Stati Uniti, Canada e Norvegia e ha partecipato a numerose residenze in Norvegia e all'estero. Le sue opere sono rappresentate in collezioni pubbliche e private tra cui The Vasulka Chambers Archives / National Gallery of Iceland, St.Petersburg Museum of Nonconformist Art, RU, NCCA-National Centre for Contemporary Arts in Kronstadt, St. Petersburg, RU Eric Franck Fine Art Collection, London, UK..

iamnowhere ruota attorno alle domande ricorrenti nel lavoro dell'artista su connessioni, comunicazione e appartenenza - visibile e invisibile. Ina Otzko ha uno stile di vita nomade con un approccio di osservazione e ascolto. La sua pratica artistica include i media della fotografia, video, suono, testo, scultura e performance. Il suo lavoro si basa su una ricerca interdisciplinare in cui vengono indagati temi come il tempo, lo spazio, la coscienza, la memoria, l'identità e i confini. Il modo in cui il nostro scambio energetico individuale e collettivo influenza le nostre scelte, porta o crea cambiamenti nel modo in cui percepiamo e ci relazioniamo con noi stessi, gli altri, l'ambiente circostante e la vita sulla Terra.

Attingendo alla filosofia dell'ecologia profonda, le sue opere riflettono su cosa significhi essere umani, sulle questioni riguardanti la nostra convivenza e l'essere tutt'uno con la natura. Gli specchi d'acqua sono predominanti nelle opere esposte. L'oceano è l'elemento che più affascina l'artista e sul quale ritorna per la contemplazione. L’oceano copre il 70% della superficie terrestre e siamo profondamente legati ad esso in vari modi. Il nostro pianeta e tutta la vita dipendono dalla sua vitalità. Con l’aumento della temperatura dovuto al cambiamento climatico, spetta a noi decidere quale eredità lasceremo alle spalle per le prossime generazioni. Come possiamo cambiare il corso attuale degli eventi per garantire a tutti un futuro migliore? La soluzione, che non ha la presunzione di essere definitiva, risiede, per l’artista norvegese, in una dimensione più intima di percezione del tempo e dello spazio attraverso il proprio corpo: più il nostro corpo è in armonia, più profondamente percepiamo noi stessi e gli altri e più risulterà facile assumerci la responsabilità individuale e collettiva di ciò che ci circonda.

Le opere presentate in questa mostra devono essere viste come un'unica installazione che comprende  iamnowhere , una  scultura murale in neon rosso, Surrender, un video loop di 7 minuti e una serie di otto fotografie in bianco e nero, immagini di una giovane ragazza che sembra ballare e eseguire rituali sulla riva. Il titolo della serie è Mnemosyne, la dea greca della memoria e del ricordo, nonché colei che ha inventato le parole e il linguaggio. Era anche una dea del tempo e madre delle muse. Pregarla  garantirebbe i ricordi della nostra vita passata o  aiuterebbe a ricordare riti antichi.

Nella presentazione del suo lavoro fotografico, l'artista cita una poesia della sua buona amica e poetessa Hanne Hanne Bramness tradotta in inglese da Anna Reckin.

 

La strada va a nord, torna a

una piccola baia, dove la mia vita

si intravede nel riflesso

del cielo nell'acqua