In the box 4

Informazioni Evento

Luogo
MARGINI E SEGNI
via del Pescino 59 00062 , Bracciano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
16/03/2013

ore 18

Curatori
Maurizio Caminito, Stefania Fabri
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Un quarto gruppo di artisti/progettisti presentano nella Galleria Margini e Segni la propria box creativa, dove anche questa volta ciascuno ha ragionato con il proprio ingegno sulle quattro categorie proposte: nella categoria ‘mondi’ due universi, quello della bellezza come obbligo che condiziona la personalità femminile e quello teatrale come esperienza collettiva travolgente.

Comunicato stampa

Un quarto gruppo di artisti/progettisti presentano nella Galleria Margini e Segni la propria box creativa, dove anche questa volta ciascuno ha ragionato con il proprio ingegno sulle quattro categorie proposte: nella categoria ‘mondi’ due universi, quello della bellezza come obbligo che condiziona la personalità femminile e quello teatrale come esperienza collettiva travolgente. Nelle riflessioni, nella raccolta degli oggetti e nelle suggestioni graffianti di Roberta Mazzanti con il suo “Sotto la pelle dell’orsa” c’è divertimento ma anche un senso di afflizione nel considerare la bellezza come condizione costrittiva. Nella storia del gruppo teatrale Teatro Pretesto, basato sulla tecnica dell’improvvisazione c’è un’immersione nella creatività e nella politica culturale degli anni Settanta, un vitalità che poi si è andata canalizzando su professionalità e stili di vita, perciò il motto “Era tutto un pretesto” è affettuosamente ironico. Nella categoria ‘segreti’, Annie Schoterman nella sua ‘black box’ sull’individuo intitolata “In due metà” ha fatto sua una citazione di Unica Zürn e s’interroga su che cosa sappiamo veramente su noi stessi, sugli enigmi dell'uomo e su quali “segni” disponiamo per esplorare chi siamo veramente, se deterministicamente dobbiamo essere in un certo modo, guidati dal nostro DNA. Nella categoria ‘memorie’ Sabina De Tommasi racconta con “Cum panis” come sia successo che un giorno con un pacco di farina in mano si sia ritrovata a fare un gesto antico, arcaico, che non le apparteneva se non per averlo visto fare qualche volta. Un gesto forte, determinato, liberatorio, da reiterare, nel quale inziccare rabbia, disagio, ma anche speranza e riscatto, un gesto che ha il senso della nascita: impastare! Ida Gerosa, invece, artista di computer art nella sua box “Una vita nell’arte” ha simbolizzato un’attenzione alla documentazione del suo percorso intellettuale e artistico che ha sempre mantenuto viva. Ha avuto infatti la capacità di guardarsi attorno con curiosità e interesse, interloquendo con giovani e critici, vivendo pienamente nell’arte intesa non solo come espressione creativa ma come comportamento vitale. Nella categoria ‘sogni’ Paolina Baruchello ha interpretato nella “Piccola wunderkammer per accumulatori di oggetti” la creatività dell’archivista di oggetti, quelli che di solito giacciono pieni di polvere sulla scrivania o sugli scaffali della libreria, quelli che hanno significato qualcosa nel corso della nostra storia, che ci hanno addirittura confortato e fatto capire chi fossimo. Arriva un momento, in cui si può decidere di archiviarli, riponendoli con un accurato metodo di classificazione in una scatola consultabile.

CATEGORIA “MONDI”
Mondi in cui si viene rinchiusi o mondi in cui si ricercano nuove forme di espressione

ROBERTA MAZZANTI “SOTTO LA PELLE DELL’ORSA”
Contenitore: Scatola di legno con coperchio a cerniera, h 17 x 35 x 25, ricoperta di imitazione pelliccia, alternata a strisce verniciate coloro zafferano; le strisce molto decorate, fra pop e stile indiano, con piccoli oggetti di maquillage (ombretti e fard, specchietti, perline di vetro). All’interno, è verniciata dello stesso color zafferano, con foto e disegni, incollati sull’interno del coperchio.
Contenuto: La box è dedicata al ‘dono effimero della bellezza’ e contiene: 1. Libriccino formato 13,6 x 17 circa 64 pagine, con testo “Sotto la pelle dell’orsa” di Roberta Mazzanti, autoprodotto; 2. “Specchio delle mie brame”, di foggia antiquata: dal lato dello specchio, è incollata una foto di Sofia Loren e Jayne Mansfield a Beverly Hills (emblema ironico delle “misure” femminili e dell’invidia); 3. Scatoletta di cartone decorata di piccoli demonietti, che contiene un vasetto di “crema magica”, di un colore del tutto improbabile – forse viola, forse rosso vivo) con etichetta che la definisce CREMA DI AZAZELLO (è ispirata da Il maestro e Margherita, di cui si riporta su un foglietto interno la deliziosa citazione al posto delle istruzioni per l’uso); 4. Un metro da sarta, rifatto molto in grande, dove accanto a determinate misure sono incollate foto di attrici e modelle con la loro “misura”. Il metro è lungo 2m e largo circa 10 cm, in tessuto bianco resistente; 5. Una “maschera di bruttezza”, da strega di Carnevale piena di rughe e di porri, contenuta in un sacchetto vezzoso con la scritta «maschera di bruttezza / produce immediati effetti rassicuranti». Dentro, le istruzioni spiegano che va applicata sul viso per un tempo da 2 a 5 minuti, poi tolta di fronte allo specchio: il sollievo di fronte alla propria faccia sarà garantito; 6. Bamboline trans gender, costituite da sagome di cartone da abbigliare a piacere con abiti di carta con le linguette.

M.CAMINITO, S. FABRI,G. MARCON, A. PANZETTI, G. ZAGRA “ERA TUTTO UN PRETESTO”
Contenitore: una valigia verde vecchio stile ritrovata nella cantina di Marcon…
Contenuto: Foto, video, copioni teatrali, documenti di una comune teatrale degli anni ’70 ispirata al lavoro di Eugenio Barba che poi scelse il terreno sociale dell’animazione teatrale alla Borgata del Trullo. Quattro libretti in self-publishing: il copione frutto di scrittura collettiva de “La strada di Muu”, “Il contesto del Pretesto”, “Vita in Comune con il pretesto del teatro”, “Con il pretesto del Teatro l’animazione”. Articoli di giornale sulla nuova cultura in borgata: il Teatroscuola di Giuseppe Bartolucci, l’occupazione del Teatro di Roma, Renato Nicolini nuovo assessore alla cultura. Foto d’epoca dell’Azione Teatrale del 1974 all’Associazione Culturale Monteverde. Foto d’epoca dell’animazione teatrale nelle scuole e in borgata. Foto dell’installazione teatrale Envinroment a Via della Stazione Vaticana. Video dello spettacolo a Spaziozero de La Strada di Muu. Video dello spettacolo di Ubù re. Tazebao sulla vita in comune al Casale. Audio dell’installazione Environment e di Ubù re .
CATEGORIA “SEGRETI”
Segreti personali che diventano paradigmi collettivi
ANNIE SCHOTERMAN “IN DUE METÀ”
Contenitore: scatola in pannello di fibra a media densità, nera, 25 X 25 X 25 cm, si apre in due metà
Contenuto: Unica Zürn “Dalla mia prima infanzia, gli occhi della donna che ho incontrato per prima mi hanno trasmesso la stessa incontrollabile angoscia che mi provocano i ragni .... È per questo che molto presto mi sono divisa in due metà.”
una metà della box contiene: 4 specchi ai lati, un prato artificiale sul fondo, occhi di vetro. L'altra metà è divisa in 3 parti, di cui una parte contiene un sacchettino della polverina bianca, la seconda contiene un cubo di tela trasparente con capelli umani. Inoltre contiene due 'leporelli' in serigrafia con anagrammi di Unica Zürn e l'altro contiene un ‘leporello’ con dei disegni 'Rörschach'.

CATEGORIA “MEMORIE”
Memorie del fare da recuperare e memorie del creare da conservare

SABINA DE TOMMASI “CUM PANIS”
Contenitore: si chiama MAJDDA e serve per impastarci il pane dentro, lunghezza cm. 43; larghezza fondo cm. 30; larghezza apertura cm. 43; altezza cm. 17, è in legno abete massello
Contenuto: dentro ci sono le spighe, un pacco di una farina speciale...e un quaderno scritto a mano e con le foto, e un pezzo di stoffa formato tovagliolo. La majdda viene in parte avvolta da un pezzo di stoffa e da una fettuccia, il pezzo di stoffa avrà da un parte la scritta CUM PANIS
il pezzo di stoffa può avere vari utilizzi, ma è particolarmente pensato per farne un grembiule, il perché di questi oggetti, e il loro eventuale utilizzo sono spiegati nel quaderno; nel quaderno ci sono anche 3 brevi citazioni: una di Mario Rigoni Stern, una di Simonetta Agnello Hornby, e una di Enzo Bianchi.

IDA GEROSA “UNA VITA NELL’ARTE”
Contenitore: una semplice box di plastica trasparente, 40 x 28 x 14 cm, dove di solito si conservano gli oggetti che contiene la documentazione sul lavoro di Ida Gerosa nel tempo.
Contenuto: La scatola si chiama "Ida Gerosa una vita per l'arte", perché dentro Ida vi ha messo tutto quanto ha segnato la sua carriera di artista di computer art, che tra l’altro ha sempre cercato di documentare anche con riflessioni e dialoghi con critici, storici dell’arte e amici. Il suo primo libro "Il discorrere delle cose", il suo secondo libro "Il pozzo dei desideri", il suo terzo libro "Il colore delle emozioni". Un cd con alcune fasi del suo lavoro e il dvd de "Il tempio dell'uomo", installazione realizzata alla Sala Santa Rita. Infine ha segnalato i nomi dei giovani che hanno scritto una tesi di laurea sul suo lavoro. Ida Gerosa: “Ricerco un’arte che porti alla creazione di una nuova realtà che cambi le norme e le strutture stabilite per ‘elaborare’ l’avvenire” e “La computer art è un volo solitario attraverso il ‘tutto’, alla ricerca dei limiti tra realtà e fantasia…”.

CATEGORIA “SOGNI”

PAOLINA BARUCHELLO “PICCOLA WUNDERKAMMER PER ACCUMULATORI DI OGGETTI”
Contenitore: scatola dipinta che funge da cassetto in cui gli oggetti vengono riposti in modo da diventare una sorta di piccolissima "Wunderkammer" personale. Un'esposizione permanente, in miniatura, in cui poter andare a passeggiare con gli occhi, ogni tanto, per riguardare quell'oggetto portato da un viaggio, rileggere una poesia tanto amata anni prima, risentire quel profumo. Si consulta così l'archivio (materiale) del proprio sé.
Contenuto: Scatoline di latta con disegni naif. Brillantini per il viso in formati diversi.Colla per ciglia finte mai usata. Diverse confezioni "bindi" per la fronte acquistati in India. Mascherina col liquido dentro portata dal Giappone insieme alla colla per tenere su i calzettoni delle studentesse. Vasetto di coccio con i resti di un unguento greco al gelsomino. Primo fard da donna costoso mai acquistato. Astuccio-sarcofago comprato al British Museum. Depliant dell'Acadia National Park nel Maine visitato in pieno inverno e il JR Pass per visitare il Giappone in treno. Fotocopia di una poesia di Pasternak. Scatola con il necessario per il punto croce - mai davvero imparato. Orecchini vintage in plastica a forma di stella marina.