In Art We Trust

  • SB ART

Informazioni Evento

Luogo
SB ART
via della Rocca 37 f, Torino, Italia
Date
Dal al

mercoledì, giovedì e venerdì 16-19 - sabato 10-12 e 16-19
altri giorni su appuntamento
apertura straordinaria sabato 9 novembre sino alle ore 23

Vernissage
07/11/2013

ore 18

Contatti
Email: sb.art@libero.it
Artisti
Davide Binello, Jean Paul Charles, Francesca Arsì, Fausto Ghiglia, Claudio Massucco, Diego Scursatone, Massimo Tosco
Uffici stampa
EMANUELA BERNASCONE
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Gli artisti che esporranno: così diversi tra loro per età, preparazione accademica, tecnica, stile e uso dei materiali, ma uniti da un’intima ricerca che li porta verso un luogo dove rifugiarsi, un posto dove sentirsi sicuri in un mondo incerto e, a volte, estraneo.

Comunicato stampa

IIn art we trust è il titolo della collettiva di artisti che lo spazio SB Art inaugura il 7 novembre: Francesca Arsì, Davide Binello, Jean Paul Charles, Fausto Ghiglia, Claudio Massucco, Diego Scusatone e Massimo Tosco sono gli artisti che esporranno: così diversi tra loro per età, preparazione accademica, tecnica, stile e uso dei materiali, ma uniti da un’intima ricerca che li porta verso un luogo dove rifugiarsi, un posto dove sentirsi sicuri in un mondo incerto e, a volte, estraneo.
Francesca Arsì nelle sue opere sviluppa la componente vagamente antropomorfa che si mescola a elementi materici e surreali, evocando una cruda spiritualità; Davide Binello scava nelle nostre paure, affrontando il tema dei disastri ecologici generati dall’uomo durante le guerre, gli incidenti industriali, o per avidità di potere; Jean Paul Charles propone un autoritratto che destabilizza, ricorda una figura aliena in un eccesso cromatico che nasce da un fondo cupo e spettrale, quasi a volersi estraniare da un mondo tetro e contaminato; Fausto Ghiglia si affida a un gesto guizzante dai contorni indefiniti con appariscenti contrasti luministici, i segni più o meno spessi di colore, talvolta quasi spatolate, riempiono le tele di grovigli e matasse monumentali dall’inedita plasticità; Claudio Massucco riprende con un personalissimo stile le icone senza tempo presenti nell’immaginario collettivo, evidente è la difficoltà a discernere tra il ruolo pubblico e privato dei personaggi che hanno un nome nella storia; Diego Scursatone ci conduce alla ricerca di luoghi tra il reale e il fantastico, nell’esplorazione di spazi e contesti da più prospettive; e infine Massimo Tosco che nelle sua cancellazioni toglie o rende illeggibili le opere antefatte: ciò che può sembrare la fine è in realtà un nuovo inizio.