Immagini Del Contemporaneo
Mostra collettiva
Comunicato stampa
Michele Cutrano, giovane artista palermitano, lavora tanto sul rapporto tra uomo e territorio, uno spazio decontestualizzato creato all'interno di una scenografia di un teatro dell'assurdo, nell'opera esposta alla mamo rappresentata dal cosmonauta, facente parte del “ciclo dei cosmonauti”, serie pittorica in cui, la figura umana rappresentava il viaggiatore solitario, privo del suo contesto di appartenenza. Un paradosso in cui vedeva un viaggiatore spaziale (un viaggiatore dell’infinito), in contesti degradati e terreni , spazi in cui la bellezza dell’infinito spariscono, per dar luogo alla banalità e al sudicio. In quest’opera in particolare, viene svelato il volto del cosmonauta mettendolo in contrapposizione al volto dell' autore, ricercando una similitudine con dottor Jekyll e mister Hyde. In cui l’opera non è più figlia dell’autore, ma parte dell’autore stesso. Un antagonismo che tende ad evidenziare il dualismo intrinseco in cui sta in ognuno di noi. Non siamo elusivamente delle creature di luce, in noi c’è sempre una zona d’ombra.
Rossella Blue Mocerino, nata in Toscana, BLUE ( soprannome di Rossella Mocerino ) vive a New York ma visita spesso la sua città d'ispirazione: Venezia. Espone negli Stati Uniti ed in Italia.Racconta:"I miei dipinti parlano sempre di maschere e mascheramenti. Del resto non indossiamo tutti un travestimento ? Se dovessimo trovarci senza, ci affretteremmo a trovarne uno che vada bene per noi. La magia è sempre dietro l'angolo. Sono appassionata d'arte, di Venezia, e certamente del colore blil soggetto "mascherato" è al centro del mio lavoro, perchè ho notato che siamo sempre pronti a giudicare il prossimo. Istintivamente ci facciamo un'impressione di una persona e spesso non cambiamo idea anche quando i fatti indicano il contrario. È più difficile esercitare il pregiudizio verso chi è mascherattante volte è impossibile esser sicuri anche del sesso della persona mascherata. In questo caso la maschera diventa un metodo di protezione dagli stereotipi. Inoltre la maschera crea il mistero che io preferisco. La maschera è sinonimo d'eleganza dei costumi e di originalità. La maschera è sinonimo di qualcosa d'inconsueto. Posso dire che i miei personaggi sono sempre mascherati. Inizialmente ho notato che al principio le mie figure portavano delle maschere ma ora la maschera è diventata proprio come una seconda pelle. Solamente gli occhi ci fanno comprendere che si tratta di soggetti viventi; ma quelli non si possono mascherare.
Un'altro artista presente alla mamo è Finto Rama,(Fabio Rama)
"Fiuto, e la sua poetica del brand no-global, continua a provocarci per approfondire la sua ricerca estetica; le sue esposizioni a Milano, Berlino, Amsterdam, Barcellona e Venezia (solo per citare i casi più noti) appartengono ormai di diritto a quello scenario dell’arte contemporanea che tenta di decostruire i linguaggi precedenti, le grandi narrazioni, per appropriarsi e cimentarsi con le nuove sfide delle antropologie artistiche dei giorni nostri. l’utilizzo del suo famoso smile, ormai cifra e chiave stilistica inconfondibile della poetica di Fiuto, non è solamente una critica alla società globalizzata, che si manifesta costruendo un orizzonte di significato contrario al significato stesso, in un’ottica dadaista, ma è soprattutto a nostro parere un’indagine estetica su quelli che sono gli standard immaginifici della cultura visuale oggi. Sembra quasi che l’artista ci suggerisca, con le sue opere, che siamo arrivati al punto in cui l’immagine, anche la stessa immagine fotografica risulta noiosa se non stancante; lo smile, il brand grafico, sempre visto dal mondo dei pubblicitari come il paradigma totale di un mondo che sempre più oggi ci si domanda se abbia a che fare con l’Arte con la A maiuscola, diventa il punto focale per sfalzare il limite stesso che in qualche modo Warhol aveva proposto, ma fondendo la fotografia e la grafica. Dalla sua esperienza con la Street Art, Fiuto ci propone la ruvidezza e in qualche modo il senso di realtà, senza troppi fronzoli o decorazioni, inutili soprattutto in questo periodo storico/sociale. Ormai le sue composizioni creano quello che si potrebbe definire un collage immaginifico, la quantità di materiale in cui lo smile appare costruisce un compendio estetico molto interessante e di qualità. Da non sottovalutare ma anzi da sottolineare, è l’attenzione dell’artista al web, al mondo dei social media, lui stesso utilizza e apprezza questo mondo ma tutto ciò lo si può ritrovare anche nelle sue provocazioni estetiche, in cui ad esempio una semplice immagine scaricata dalla rete può diventare il pretesto e l’oggetto per discutere sulla socialità e il suo ruolo nei confronti dell’arte e dell’immagine ai tempi della rete. Emblematica è l’opera in cui Fiuto è fotografato a fianco a Cattelan, in questo caso lo smile è sul suo viso, sarà anche questa l’ennesima provocazione?