Il Teatro Italiano di commedia in commedia
Nella mostra Il Teatro Italiano di commedia in commedia sarà possibile rileggere attraverso le maschere dei più celebri personaggi un lungo tratto della storia dello spettacolo italiano.
Comunicato stampa
Ancora una tappa del viaggio nei mestieri del Teatro percorsa dal progetto Giovani cultura lavoro di Maurizio Scaparro. Dopo le masterclass dedicate alle maestranze teatrali e alla specializzazione di giovani attori sulle tecniche della Commedia dell’Arte condotta a novembre da quattro maestri europei, nella Sala Oro si inaugura una mostra dedicata alla preziosa arte della maschera e ad uno dei suoi indiscussi maestri: Giancarlo Santelli. Fino all’8 marzo nella mostra Il Teatro Italiano di commedia in commedia, curata dallo stesso Santelli e da Maria Bellini, sarà possibile rileggere attraverso le maschere dei più celebri personaggi un lungo tratto della storia dello spettacolo italiano.
Continuatore delle più gloriose tradizioni italiane, Giancarlo Santelli è l’ultimo vero artista che si dedica alla costruzione di maschere in cuoio per il teatro. Ha lavorato con i più grandi attori e registi italiani come Mazzarella, Macario, Strehler, Puecher, Sbragia, Pugliese, Scaparro, De Filippo e Proietti. Ricercando una sua identità artistica e culturale, dal 1978 si dedica esclusivamente alla costruzione delle maschere e dei burattini, che custodisce nella sua casa laboratorio di Mentana.
In una galleria che riunisce documenti, foto, locandine e manifesti, le maschere tornano a mostrare i tratti di scena che le hanno rese famose: i Pulcinella indossati da Massimo Ranieri e Gigi Proietti affiancano quello realizzato per il Pulcinella di Stravinsky che Lino Troisi non riuscì a rappresentare. Li accompagnano l’Arlecchino realizzato per “L'imbroglio dei due ritratti” di Carlo Goldoni per la regia di Angelo Corti, il Capitan Fracassa di Theophile Gautier per la regia di Augusto Zucchi, le classiche Bautte veneziane de "La Vedova Scaltra" di Carlo Goldoni, sempre diretto da Zucchi, il Brighella del "Teatro Comico" di Carlo Goldoni diretto da Maurizio Scaparro. In mostra anche le maschere delle commedie plautine realizzate per l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa sui calchi delle testine votive a Dioniso pervenute dagli scavi nella necropoli di Lipari.
Foto, attrezzi da lavoro, calchi e bozzetti ripercorrono passo a passo la paziente e minuziosa creazione e realizzazione della maschera. “Nasce come disegno distesa su un foglio di carta – racconta Santelli - il prospetto e il profilo dicono di lei, ma è l'interpretazione del disegno come per gli spartiti musicali a far nascere una maschera vera. È la modellazione che custodisce il mistero della realizzazione. Anzi, la maschera è modellazione. Appare la sembianza avvolgendo la forma del volto dell'attore che userà la maschera. Sarà così rispettata l'anatomia del volto. Un fazzoletto unico di cuoio esce
dall'acqua abbandonando le sue rigidità. Ora si flette tra le mani dell'artista, adagiato sul calco di piombo che trasferisce la materialità dello spirito della maschera. Inizia così una trasformazione continua che è evoluzione verso l'anima del personaggio. Ora uno zigomo, la curva della narice, la piega della bocca. L'umidità si allontana dal cuoio che inizia a tirarsi, e più si asciuga più tira, aiutando così a farsi forma. La maschera è autonoma senza la protezione del calco, sfiorata appena per qualche rifinitura. La maschera è là, terminata nella sua forma definitiva. Il piombo solido cede al suo stato e si fa fluido colmando il calco di terra refrattaria e gesso. Il calore diminuisce istante dopo istante. Ad ogni scalare di grado, le linee e le curve del volto vanno a imporre alla materia le forme del sentimento della maschera.”
Martedì 25 febbraio dalle 10 Giancarlo Santelli illustrerà in una lezione laboratorio le sue tecniche di creazione e realizzazione delle maschere in cuoio. L’ingresso è libero, ma è obbligatoria la prenotazione a [email protected]