Il FAI apre al pubblico Villa dei Vescovi
Oggi, dopo un complesso restauro durato più di quattro anni e costato oltre 6,5 milioni di euro, il FAI apre Villa dei Vescovi al pubblico. Non solo perché venga ammirata, ma anche perché sia vissuta e anzi “usata”, rinnovando così un’esperienza di arricchimento interiore suscitata dal dialogo tra arte e natura.
Comunicato stampa
Dal 23 giugno il FAI apre al pubblico
VILLA DEI VESCOVI
a Luvigliano di Torreglia (Padova)
Arte e natura si specchiano nel verde dei Colli Euganei
Donazione di Maria Teresa Olcese Valoti e Pierpaolo Olcese
in memoria di Vittorio Olcese
"Chi vuol fare un palazzo da prencipe pur fuori della terra, vadi a Luvigliano, dove contemplerà uno albergo degno d'esser habitato da un pontefice o da uno imperatore nonché da ogn'altro prelato o signore, ordinato dal saper di Vostra Signoria".
dedica di Francesco Marcolini ad Alvise Cornaro (da "Regole Generali" di Sebastiano Serlio del 1544)
E’ stata inaugurata oggi a Luvigliano di Torreglia (Padova) la splendida Villa dei Vescovi, alla presenza di Giancarlo Galan Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI e Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente Onorario FAI. Sono intervenuti: Antonio Finotti, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Ettore Pietrabissa, Direttore Generale ARCUS S.p.A. e Guido Beltramini, Direzione Centro Studi di Architettura Andrea Palladio. E inoltre: Mario Bertoli, Sindaco di Torreglia, Pierpaolo Olcese, Marino Zorzato, Vice Presidente della Regione del Veneto, Leandro Comacchio, Assessore alla Cultura e all’Identità Veneta della Provincia di Padova, Mario Carraro, Presidente Fondazione Antonveneta, Bertrand du Vignaud, Presidente World Monuments Fund Europe, Mario Nanni, Presidente Viabizzuno, Giancarla Berti, Vice Presidente Friends of FAI, Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo FAI e Sabina Ferrari, Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici Veneto Orientale.
Il silenzio. Il paesaggio. La natura. L’arte. La storia. E i nostri occhi che si perdono nella pace e nella contemplazione. Villa dei Vescovi, il nuovo Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano che apre al pubblico dal 23 giugno 2011 è un luogo pensato, realizzato e “nascosto” tra le meravigliose alture dei Colli Euganei cinquecento anni fa e rappresenta una sintesi perfetta tra ideale e materiale, tra necessità spirituale, teoria artistica e abilità umana.
Donata alla Fondazione nel 2005 da Maria Teresa Olcese e dal figlio Pierpaolo, in memoria del marito e padre Vittorio Olcese, imprenditore, uomo politico e collezionista d’arte milanese, Villa dei Vescovi è un complesso di eccezionale importanza e dal fascino unico. Commissionata dal Vescovo di Padova, Francesco Pisani, come casa di villeggiatura e costruita tra il 1535 e il 1542, la Villa è stata sin dall’inizio pensata dal suo curatore Alvise Cornaro, nobile veneziano, erudito e amministratore della Curia di Padova, come un luogo per coltivare le necessità dell’intelletto, un rifugio di pace e di tranquillità armoniosamente immerso nell’ambiente circostante. Fu sede di uno dei più raffinati cenacoli umanisti del Rinascimento, attirò intellettuali e artisti e ospitò figure centrali di quel periodo, tra cui Pietro Bembo e Ruzante, del quale vennero messe in scena alcune opere proprio nella Villa. Tra gli artisti che contribuirono alla sua realizzazione, Giovanni Maria Falconetto, Giulio Romano, Andrea da Valle, Vincenzo Scamozzi e il pittore fiammingo Lambert Sustris, a cui si devono i meravigliosi affreschi del piano nobile.
Pensata per la contemplazione e la meditazione, Villa dei Vescovi, nei cinque secoli della sua storia, forse non è mai stata così necessaria come in questi tempi distratti e frenetici.
Oggi, dopo un complesso restauro durato più di quattro anni e costato oltre 6,5 milioni di euro, il FAI apre Villa dei Vescovi al pubblico. Non solo perché venga ammirata, ma anche perché sia vissuta e anzi “usata”, rinnovando così un’esperienza di arricchimento interiore suscitata dal dialogo tra arte e natura.
La proposta che il FAI suggerisce ai visitatori è quella di fare di questa Villa il proprio “pensatoio”, dove ammirare la bellezza dell’architettura, godere del magnifico paesaggio circostante, ma anche dove poter “perdere tempo”, meditare, leggere, partecipare a eventi culturali, vivere insomma un’esperienza carica di serenità e silenzio in un luogo di delizie e piaceri per mente e spirito pensato cinque secoli fa che oggi sembra altrettanto desiderabile. Non più un privilegio riservato a pochi, bensì un’opportunità per tutti: i visitatori potranno impadronirsi di questa “macchina” di emozioni creata secondo la “missione” affidata dai committenti agli architetti: creare attraverso l’opera d’arte un contatto diretto con la natura, facendo sì che ne sia quasi lo specchio.
Al momento della donazione al FAI la Villa sembrava pronta ad accogliere i visitatori; in realtà aveva bisogno di nuove attenzioni – importanti problemi di statica, impianti tecnologi superati e in parte non più funzionanti, gravi danni agli intonaci esterni e interni. Il FAI ha quindi dovuto affrontare un lavoro lungo e complicato: adeguare la Villa alle leggi che devono garantire la sicurezza dei visitatori senza che la bellezza del luogo ne risentisse. E dotarla di nuovi impianti tecnologici, di servizi per il pubblico, di magazzini, di impianti di allarme. Per questi lavori di restauro sono state fatte scrupolose indagini, si è ricorsi a rilievi topografici e planoaltimetrici, ad analisi storico-documentarie e di identificazione dei materiali. E la Villa ha restituito segreti nascosti, come una necropoli altomedievale con decine di sepolcri: un lavoro che ha permesso di riscrivere la storia di Villa dei Vescovi.
Per l’intervento di recupero il maggior aiuto è arrivato proprio dal territorio padovano grazie al fondamentale contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha sostenuto e seguito con grande impegno questo progetto, così come ARCUS S.p.A. e Fiordaliso- Marco Brunelli e Gruppo Rinascente. E grazie al sostegno di Fondazione Antonveneta, Fondation Segré, Benetton Group, World Monuments Fund, Fondazione Berti per l’Arte e per la Scienza, Viabizzuno, Friends of FAI. Grazie anche alla Regione del Veneto, alla Provincia di Padova, al Comune di Padova e alla Camera di Commercio di Padova.
Villa dei Vescovi è, dopo l’apertura del Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia, il secondo dei tre “doni all’Italia” del FAI in occasione dei 150 anni dell’Unità. In novembre verrà infatti inaugurato il Bosco di San Francesco ad Assisi, con l’opera di land art il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto. Tre doni eccezionali agli italiani per festeggiare il senso di appartenenza al nostro Paese e al suo ricco e non sempre valorizzato patrimonio culturale.