Il dono di dio e il dono dell’uomo
Mostra “Il dono di dio e il dono dell’uomo” promossa dal Museo, dall’Archivio storico e dalla Biblioteca del seminario della diocesi di Pavia in occasione del Giubileo 2025.
Comunicato stampa
Il Museo Diocesano, l’Archivio Storico Diocesano e la Biblioteca del Seminario presentano Il dono di Dio e il dono dell'uomo, un percorso espositivo pensato per valorizzare i beni culturali custoditi dai tre Enti. Opere d’arte e antichi documenti illustrano il tema attraverso due sfaccettature: il dono divino, quello che Gesù elargisce all'umanità, e il dono terreno, quello che l'essere umano fa nei confronti dei suoi simili e legato a circostanze materiali.
La mostra è a cura di Chiara Cardini, Curatrice del Museo, Marco Romano, Direttore del Museo, don Giancarlo Sozzi, Direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni Culturali Ecclesiastici e Presidente della Fondazione Museo Diocesano di Pavia, don Fabio Besostri, Vice Direttore dell’Archivio storico diocesano, don Giacomo Ravizza, Responsabile della Biblioteca del Seminario vescovile.
La realizzazione video è di Marco Rognoni.
L’inaugurazione avverrà sabato 6 settembre 2025 alle ore 18.00 alla presenza del Vescovo S. E. Mons. Corrado Sanguineti.
La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 26 ottobre 2025 presso il Museo Diocesano – Piazza Duomo, Pavia.
L’esposizione fa parte di Nel tuo nome. L'arte parla di comunità. Un progetto, nato in occasione del Giubileo 2025, destinato al patrimonio conservato nei luoghi di culto e negli istituti culturali ecclesiastici (MAB - musei archivi biblioteche) che vuole sottolineare la connessione tra le comunità, il patrimonio, le persone e i luoghi abitati. Con tale iniziativa si intende avvicinare le comunità al proprio patrimonio culturale, sottolineando il contributo delle comunità, oggi come nel passato, alla creazione, conservazione e promozione dello stesso, far risaltare la partecipazione concreta di chi destina l'8xmille alla Chiesa Cattolica.
Il dono come perdono e guarigione è protagonista dei due dipinti della prima metà del XVII secolo, ascrivibili alla scuola di Giulio Cesare Procaccini: Gesù Cristo e l'adultera, Gesù Cristo guarisce il cieco nato. Sono inoltre esposte tre significative Bibbie del XVI secolo con pregevoli xilografie che trattano proprio i due episodi biblici. Infine il dono di natura terrena, come può essere l'elargizione di elemosine in favore dei più poveri e l’accoglienza dei pellegrini, è declinato attraverso l’esposizione di due volumi risalenti al XVII e XIX secolo e di una bolla pergamenacea del 944, emessa da Ugo e Lotario re d'Italia che concedono alla Chiesa pavese la proprietà di beni e diritti sul fiume Ticino.