I Miei Ricordi: Sogni Allucinazioni e Memorie dell’Intelligenza Artificiale
Il Museum of Artificial Art (MoAa) inaugurerà la sua prima mostra, I Miei Ricordi: Sogni, Allucinazioni e Memorie dell’Intelligenza Artificiale, a Firenze. Riunendo 12 influenti artisti internazionali, la mostra posiziona l’arte IA all’interno della pratica contemporanea e sottolinea il suo ruolo nel rielaborare la cultura.
Comunicato stampa
Il 14 novembre 2025, il Museum of Artificial Art (MoAa) inaugurerà la sua prima mostra, I Miei Ricordi: Sogni, Allucinazioni e Memorie dell'Intelligenza Artificiale, a Firenze. Riunendo 12 influenti artisti internazionali, la mostra posiziona l'arte IA all'interno della pratica contemporanea e sottolinea il suo ruolo nel rielaborare la cultura. Con una scaletta che include un ricevimento di apertura, panel di artisti e una mostra virtuale, l'evento segna un momento fondamentale per il futuro della creatività.
Il Museum of Artificial Art (MoAa) apre la mostra inaugurale a Firenze
I Miei Ricordi: Sogni, Allucinazioni e Memorie dell'Intelligenza Artificiale
14 novembre 2025 — Firenze, Italia
Il 14 novembre 2025, il Museum of Artificial Art (MoAa) lancerà la sua mostra inaugurale, I Miei Ricordi: Sogni, Allucinazioni e Memorie dell'Intelligenza Artificiale, a Firenze, con un ricevimento di apertura in Via Maggio, 60r, dalle 18:00. Il programma prosegue il 15 novembre dalle 15:00 alle 17:00 con un panel di artisti e conversazioni con curatori e teorici internazionali. RSVP: [email protected].
Riunendo 12 influenti artisti internazionali, la mostra esplora la memoria, l'identità ed i futuri speculativi attraverso l'intersezione tra gli stati di coscienza umani e dell'IA. Piuttosto che funzionare come uno strumento, l'IA emerge qui come un collaboratore, dando vita a nuovi mondi allucinando, riformulando la memoria collettiva, e riscrivendo le narrazioni culturali. Temi quali razza, genere, crisi climatica, e cultura digitale vengono riproposti in nuovi e vividi modi. Dalla ritrattistica che rivendica le rappresentazioni trascurate a febbrili immagini surreali e visioni glitch-like, le opere spingono i confini di come convergono la memoria umana e l'immaginazione sintetica.
La missione del Museum of Artificial Art è posizionare l'arte creata con l’IA all'interno del mondo dell'arte contemporanea, ed I Miei Ricordi si presenta come una mostra fondante a Firenze, amplificando un momento culturale cruciale sovrascrivendo il luogo di nascita del Rinascimento con l'emergente rinascimento culturale di oggi.
Informazioni sul MoAa
Il Museum of Artificial Art (MoAa) è una piattaforma curatoriale, un salone d'arte contemporanea ed un generatore di cultura per il futuro della creatività. Ela Boyd ha un background nell'arte dei new media, avendo esposto il suo lavoro in musei e gallerie e pubblicato due libri d'artista sulla fenomenologia e la teoria digitale. Negli ultimi 25 anni ha lavorato all'intersezione tra arte, tecnologia e cultura, guidando progetti immersivi di tecnologia creativa per marchi globali tra cui Meta, Google, Adidas, e Pinterest.
Ha fondato il Museum of Artificial Art (MoAa) nel 2025 per posizionare l'arte IA all'interno della pratica contemporanea, costruendole un mercato, espandendone la riconoscibilità ed amplificandone l’impatto culturale.
ARTISTI PARTECIPANTI:
Joy Fennell | @joyfennel
Mindeye | @mindeye_
Dai | @designbydai
Serifa | @serifa
Vixy | @vi________xy
Dullia.K | @dullia.ai
Maddy Minnis | @camaronadormida
Parallel.fbx | @parallel.fbx
Circus of Artifice | @circus_of_artifice
Infrarouge | @___infrarouge
Laura Beuchner | @promptlab_laurabuechner
Melita Radocaj (Ctrl_cd) | @ctrl_cd
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VERSIONE EDITORIALE LUNGA:
Il 14 novembre, nel centro di Firenze, il Museum of Artificial Art (MoAa) ospiterà la sua mostra inaugurale (tenuta contemporaneamente anche online), celebrando il lancio di un'istituzione culturale.
Vi invitiamo al ricevimento di apertura in Via Maggio, 60r, 50125 Firenze FI dalle 18:00.
Il giorno successivo al ricevimento di apertura, sabato 15 novembre, il MoAa ospiterà un panel di artisti e conversazioni con curatori e teorici digitali internazionali a partire dalle 15:00.
RSVP a [email protected]
I Miei Ricordi - Sogni, Allucinazioni e Memorie dell'Intelligenza Artificiale, riunisce gli artisti di IA più all'avanguardia e sperimentali per affrontare i problemi e le opportunità di una memoria collettiva al contempo contaminata ed ottimizzata dall'ascesa dell'Intelligenza Artificiale nella vita quotidiana di una comunità globale. Cosa succede se introduciamo nel tessuto della memoria della società passati che non sono mai stati, presenti implausibili, e futuri prossimi? L'effetto sulla percezione della realtà che le immagini generate dall'IA fotorealistica possono avere è simile a quello di una sostituzione fattuale, un effetto Mandela in cui l'osservatore è portato a credere alla verità associata al mezzo fotografico. Inoltre, se abbinate ad opere più astratte che sfidano i preconcetti su razza, genere, identità, il risultato è un disallineamento sensoriale e cerebrale accentuato che forza una rivalutazione delle verità assunte, rivelate essere pregiudizi distorti.
Così, Joy Fennell e Dai introducono nella ritrattistica classica e negli editoriali di moda un soggetto nero, storicamente escluso da questi stessi campi, prendendo in prestito rispettivamente il linguaggio visivo della pittura ad olio e della ritrattistica di alta moda, rappresentando i sottorappresentati. Storie e traumi personali si fondono e si uniscono alla distribuzione globale online, riassestando ciò che è stato in ciò che avrebbe dovuto essere, per riaddestrare in ultima analisi non solo l'IA e gli algoritmi sociali, ma la cultura visiva stessa.
Sentimenti schietti prendono forma attraverso il dialogo costante tra l'artista ed il suo partner, l'IA, che riporta nella narrazione influenze convergenti, sia consapevoli che inconsce, su entrambi. Traducendo le parole in output visivi, i sentimenti saranno ritratti dal pennello macchinico, l'ambiguità inerente al linguaggio diventa otticamente rilevante: Mindeye descrive la rabbia ed il potere creativo femminile, spinge sullo sfondo i segnali visivi discriminatori per concentrarsi su un contenuto emotivo che porta tensione se confrontato e paragonato alle ipotesi comuni ed alle aspettative quando si tratta del contenuto formale di, ad esempio, un abbraccio ed un bacio, proprio come in Kissing & Hugging (Kissing & Hugging I). Questo divario tra aspettative e realtà pittorica ritratta crea un glitch, un'improvvisa irregolarità, che a sua volta diventa parte della rappresentazione e della bellezza nelle opere di Maddy Minnis, Laura Buechner e vixy. Nelle opere della prima, l'interazione tra naturale, biologico, e l’output artificiale fornisce a quest’ultimo un elemento di vicinanza: con curiosità ecologica, esplorando limiti nella ricerca di una connessione, di eternità e di stupore. L'apparente glitch, infatti, si scontra con l'intenzionalità inerente ad un'opera d'arte curata e sviluppata con fatica, infiammando lo scontro sempre presente tra difettosità e perfezione, entrambi ugualmente parte del macchinico e del naturale, umano, e presentando ciò che è visivamente associato all'errore della macchina, la sua allucinazione. Quindi, i soggetti onirici, mitologici e puri di Circus of Artifice sono gettati in un caos algoritmico di un sogno lucido, sognato da transistor privi di coscienza; il lavoro di Dullia.K introduce uno studio del movimento, del colore, del tessuto, dei raduni rituali, ma senza scopo poiché il coreografo non ha un fine, un circuito chiuso di libertà entro i limiti di una coscienza e memoria visiva raschiate dal collettivo.
Un'opera archivistica che pone la questione di un confronto qualitativo tra la scala di informazioni che possono essere filtrate e saccheggiate con e senza l'aiuto dell'IA: le opere di Parallel.fbx portano alla ribalta questi problemi, legandoli culturalmente e geograficamente all'Italia, all'Italia meridionale, la parte più riconoscibile del paese non ai suoi cittadini ma alla maggior parte degli abitanti di internet, stranieri la cui rappresentazione stereotipata di una penisola multiforme è ridotta a pochi topoi preponderanti. Le ambiguità discusse finora appaiono pienamente sviluppate quando esaltate nel contrasto di un paese percepito come tradizionale, rurale, visivamente sorprendente, ricco di cultura, eppure pericolosamente e strutturalmente violento. L'artista completa quindi il suo lavoro filtrando il tutto attraverso una lente colorata tinta con colori pastello e una granulosità vintage, creando istantanee senza tempo di un tempo passato che è ugualmente mancato e attuale. D'altra parte, le scene di Infrarouge sono quelle dell'era dei computer, sebbene fratturata: streetwear ed estetica sci-fi si fondono per ritrarre un frammento delle vite di coloro che abitano una linea temporale alternativa che si sente sempre più allineata all'attuale connessione erratica all'esperienza umana collettiva tramite doom scrolling nel suo collasso schizofrenico di significanti visivi. La stessa sovrapposizione, con l'aggiunta di un caos interiorizzato, come nell'opera di Melita Radocaj (ctrl_cd): un uomo con più abiti, uno sopra l'altro, più volti, più punti di vista, tutti stipati in uno spazio che ha più pavimentazione che cielo.
L'IA non diventa uno strumento ma un collaboratore, canalizzando la sua capacità di allucinare, prefigurare e riscrivere le linee temporali. Queste opere abitano stati liminali di coscienza dove la memoria umana e l'immaginazione sintetica convergono, aprendo nuove possibilità culturali ed estetiche. L'IA come sito di resistenza, speculazione e immaginazione culturale.
Il Museum of Artificial Art (MoAa) è una piattaforma curatoriale, un salone d'arte contemporanea e un generatore di cultura per il futuro della creatività. La sua fondatrice, Elanor Boyd, è un'artista di nuovi media e direttrice creativa esperienziale con oltre 25 anni di esperienza all'intersezione tra arte, tecnologia e cultura. Ha guidato progetti immersivi di tecnologia creativa per marchi globali tra cui Meta, Google, Adidas e Pinterest. Ha anche esposto il suo lavoro in musei e gallerie e pubblicato due libri d'artista su fenomenologia e teoria digitale.
Boyd ha fondato il MoAa nel 2025 per amplificare un rinascimento culturale già in atto e posizionare l'arte dell'IA all'interno della pratica contemporanea, costruendole un mercato, espandendone il riconoscimento e guidandone l'impatto culturale.
ARTISTI PARTECIPANTI:
Joy Fennell | @joyfennel
Mindeye | @mindeye_
Dai | @designbydai
Serifa | @serifa
vixy @vi________xy
Dullia.K | @dullia.ai
Maddy Minnis | @camaronadormida
Parallel.fbx | @parallel.fbx
Circus of Artifice | @circus_of_artifice
Infrarouge | @___infrarouge
Laura Beuchner | @promptlab_laurabuechner