I Martedì Critici – Sergio Lombardo
Ospite del primo appuntamento stagionale dei Martedì Critici nella nuova sede del Chiostro del Bramante sarà Sergio Lombardo (Roma, 1939).
Comunicato stampa
Ospite del primo appuntamento stagionale dei Martedì Critici nella nuova sede del Chiostro del Bramante sarà Sergio Lombardo (Roma, 1939). Tra i principali artisti italiani che hanno rinnovato il linguaggio artistico europeo e internazionale tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta, contribuendo anche teoricamente al concetto di Neoavanguardia (numerosi sono i saggi sulla storia e sulla psicologia dell’arte pubblicati dall’artista), Lombardo ha attraversato in autonomia la storia dell’arte degli ultimi cinquant’anni, segnando per ogni decennio una diversa svolta nella sua ricerca improntata sul rigore e sulla coerenza metodologica, fuori da qualsiasi moda o da condizionamenti esterni. Dopo aver partecipato alla stagione italiana dei monocromi già a partire dal 1959 insieme a Schifano, Uncini, Lo Savio, Mauri, Festa, Castellani, Manzoni e Bonalumi, Lombardo dà vita intorno al 1961 ai famosi “Gesti tipici”, silhoutte di figure di uomini politici colti in atteggiamenti prossemici dai forti risvolti piscologico-percettivi e che presenterà alla storica mostra tenutasi presso la Galleria la Tartaruga di Plinio De Martis nel 1963 “Lombardo – Mambor – Tacchi. Tre pittori romani”. Gli stimoli legati alla percezione dell’opera in chiava psicologica diventano sempre più una caratteristica della sua ricerca, dal progetto con i flaconi per “morte per avvelenamento” alle “sfere con allarme”, presentate nella sala personale allestita nel Padiglione Centrale alla Biennale di Venezia del 1970, allo “Specchio tachistoscopico con stimolazione a sognare” attraverso il quale la persona specchiata vede la sua vera immagine in sogno la notte successiva. Dal 1980 al 1995 Lombardo si dedica a una complessa ricerca di pittura stocastica basata su algoritmi matematici e programmi di randomizzazione nel tentativo di creare delle opere in cui ciascuno spettatore crede di vedere immagini diverse della stessa cosa rappresentata. Dal 1995 a oggi si sta occupando della formazione delle immagini attraverso la costruzione di Mappe Minime Toroidali e di Mappe di Heawood. Dal 1972 insegna Teoria della percezione e Psicologia della forma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1977 ha fondato e dirige tuttora il Centro di studio sulla psicologia dell’arte Jartrakor a Roma. Ha esposto nei maggiori Musei del Mondo tra i quali il Museo Nazionale d’Arte Moderna di Tokyo, il Centre Pompidou di Parigi e il Jewish Museum di New York.