Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DELL’ARTE DEL NOVECENTO E DEL CONTEMPORANEO - CONVENTO DEL CARMELO
viale Umberto I 11 , Sassari, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/04/2012

ore 18

Patrocini

Ente promotore: Provincia di Sassari

Organizzazione: Università degli Studi di Sassari

Sponsor: Fondazione Banco di Sardegna

DECAmaster (Diritto ed Economia per la Cultura

e l’Arte)-Dipartimento di Giurisprudenza

Curatori
Mark Gisbourne
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra (il cui titolo ricorda la famosa frase pronunciata da John Kennedy durante una visita ufficiale in Germania nel 1963) presenta uno spaccato delle esperienze pittoriche contemporanee a Berlino, città che è diventata negli ultimi anni una vibrante piattaforma per l’arte internazionale.

Comunicato stampa

L’EVENTO

La mostra I AM A BERLINER è frutto di un progetto internazionale che coinvolge tre paesi, la Croazia, Israele e l’Italia, e istituzioni diverse come l’HDLU-Associazione degli artisti Croati, il Tel Aviv Museum of Art con la Schir Organization e l’Università di Sassari. La tappa italiana della rassegna, promossa dalla Provincia di Sassari e sostenuta dalla Fondazione Banco di Sardegna, nasce dalla collaborazione tra il curatore Mark Gisbourne e Giuliana Altea del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Ateneo sassarese.

Nel 450° anniversario della sua fondazione, l’Università di Sassari ha inteso sottolineare con la mostra I am a Berliner la propria vocazione all’internazionalizzazione e la propria apertura verso il contemporaneo, coniugando il progetto espositivo con un workshop rivolto agli studenti del DECAmaster (master in Diritto ed Economia per la Cultura e l’Arte) e del corso di laurea specialistica di Storia dell’arte contemporanea, incentrato sugli aspetti curatoriali e tecnico-gestionali dell’evento.

LA MOSTRA

La mostra (il cui titolo ricorda la famosa frase pronunciata da John Kennedy durante una visita ufficiale in Germania nel 1963) presenta uno spaccato delle esperienze pittoriche contemporanee a Berlino, città che è diventata negli ultimi anni una vibrante piattaforma per l’arte internazionale. Dopo la sua riunificazione, avvenuta poco più di vent’anni fa, Berlino si è trasformata in un centro-guida per le pratiche creative, richiamando artisti da ogni parte della Germania, dell’Europa e del resto del mondo. Il suo ruolo cruciale è particolarmente evidente nella pittura contemporanea, ambito che comprende oggi nella capitale tedesca un gran numero di posizioni diverse, in contrasto con la situazione precedente, che la vedeva identificata soltanto con le tendenze espressioniste e neo-espressioniste e/o con pratiche fortemente motivate in senso politico; una visione, quest’ultima, che oggi appare limitata e inadeguata.

La Berlino del Ventunesimo secolo segue ed esprime un’ampia varietà di pratiche e stili pittorici: approcci differenti, ma tutti rivolti a interrogare il problema della natura dell’atto pittorico e del significato del fare pittura oggi. E’ proprio questa volontà di indagare e di confrontarsi con i parametri della pittura contemporanea che rende oggi Berlino un centro preminente nella pittura europea.

L’intento della mostra è presentare questa nuova ricchezza della pittura a Berlino in alcune importanti aree di ricerca, comprendenti l’astrazione (sia formale sia lirica), le tendenze espressioniste tanto astratte che figurative e le tendenze narrative e post-narrative che uniscono invenzione immaginativa e sviluppi colti della linea realista.

La pittura, lungi dall’essere un mezzo tecnico moribondo – come un tempo si sosteneva – è diventata una pratica carica di nuova vitalità, a un tempo analitica e di ricerca. Una pratica che non conosce più differenziazioni nazionali, divenute irrilevanti in un mondo come quello di oggi, dominato dai media e da Internet. Quindi i dipinti in mostra esprimono intenzionalmente la diversità e il carattere ibrido delle procedure pittoriche comunemente adottate dai pittori berlinesi; berlinesi nel senso di residenti a Berlino, giacché gli artisti invitati non sono necessariamente tedeschi, e neppure cercano di concentrarsi su temi legati all’identità regionale o locale, o su particolari affinità stilistiche. Ciò che condividono è semmai un impegno attivo nei confronti della città di Berlino.

Benché sia diffusa tra questi artisti una forte enfasi espressionista che spesso li porta a sottolineare le qualità tangibili del colore, questo viene da loro applicato in modi diversi, che vanno dalla pittura a olio, a encausto e/o tempera, all’uso di altri materiali più insoliti, quali ad esempio le audiocassette. Tutti i dipinti esposti sono stati realizzati entro gli ultimi cinque anni, e riflettono i drammatici cambiamenti che si sono verificati nella pittura degli ultimi vent’anni a Berlino. Tra gli artisti scelti vi sono tanto figure largamente affermate sulla scena internazionale quanto giovani emergenti nell’ambito della pittura a Berlino e in Europa.

Nell’epoca digitale in cui viviamo, la pittura è diventata altamente interattiva e autoriflessiva, vale a dire che si confronta con altri media come il cinema, la fotografia e il mondo della realtà, concreta e virtuale. Le pratiche pittoriche sono quindi aperte e inclusive, non ristrette entro i confini della tecnica tradizionale; confini che sono anzi diventati sempre più fluidi. Questo appare evidente nella mostra, al centro della quale è la pittura in quanto pittura, e non semplicemente in quanto soggetto predeterminato dal ricorso a varie fonti iconografiche. I pittori che lavorano oggi a Berlino sembrano interessati primariamente alla pittura come fine, non come mezzo. Il soggetto emerge nel contesto del processo pittorico e conosce un’ampia varietà di esiti. I vari tipi di pittura, astratta o figurativa, scaturiscono da categorie ampie, da approcci che possono essere definiti semplicemente come astratti, espressici, formali, immaginativi o realisti; approcci che si sottraggono ai confini teorici arbitrari che hanno influenzato e condizionato la precedente pittura modernista.

Gli artisti in mostra, con la loro capacità di intrecciare aspetti diversi del problema pittorico, e il forte accento messo sulla materialità della pittura, rispecchiano una situazione operativa che permette alla pittura di aprirsi verso una molteplicità di direzioni creative. I AM A BERLINER celebra perciò il rinnovato confronto con la pittura in un’era di crescente complessità visuale; e dimostra ancora una volta quanto Nietzsche osservò molto tempo fa a proposito dell’arte in generale e della pittura in particolare: “abbiamo l’arte per non morire a causa della verità.”

ARTISTI:

Martin Assig, Daniel Biesold, Norbert Bisky, Martin Borowski, Valérie Favre, Axel Geis, Katharina Grosse, Harald Hermann, Gregor Hildebrandt, Christian Hoischen, Michelle Jezierki, Ruprecht von Kaufmann, Clemens Krauss, Robert Lucander, Gerold Miller, Frank Nitsche, Peter Stauss, Miriam Vlaming.