Greta Schödl – Il tempo non esiste

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE DEL MONTE
Via Delle Donzelle 2, Bologna, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato dalle ore 10 alle 18. Aperture speciali nei giorni di Art City:

venerdì 2 e domenica 4 febbraio, dalle ore 10 alle 20; sabato 3 febbraio, dalle ore 10 alle 24.

Vernissage
26/01/2024

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Greta Schödl
Curatori
Valentina Rossi, Silvia Evangelisti
Uffici stampa
DELOS
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

Greta Schödl, grande artista e performer austriaca, sarà la protagonista dell’evento espositivo Il tempo non esiste promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e curato da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi.

Comunicato stampa

Si tratta della prima mostra dedicata da un’istituzione bolognese a Greta Schödl, nata a Hollabrunn nel 1929, che alla fine degli anni Cinquanta scelse la città felsinea come sua residenza. Il titolo dell’esposizione, riflettendo una citazione ricorrente dell’artista, rimanda all’inesistenza del concetto di tempo. Schödl sostiene, infatti, che l’identità individuale sia modellata sin dalla nascita e che l’essenza di ognuno si manifesti immediatamente, sin dal primo istante di vita.

Questa visione del mondo e delle cose le ha consentito, per tutto il corso della sua carriera, di mantenere una stretta connessione con le proprie radici culturali, evidenziata, ad esempio, dall’utilizzo frequente del colore oro, una scelta cromatica che rimanda chiaramente alla Secessione Viennese e alla scrittura gotica.

 

Il progetto espositivo, discostandosi da una tradizionale impostazione cronologica, esplora il processo artistico di Schödl e la sua capacità di esprimersi attraverso molteplici tecniche, tra cui il mosaico, il disegno, l'illustrazione, la scrittura, la pittura, la scultura e, non ultima, la performance.

 

Uno dei temi trattati dalla mostra è l’esplorazione della dimensione domestica e femminile, intimamente collegata alla sfera personale dell’artista, che mette in atto una ricerca continua su oggetti di uso comune, come lenzuola, tende, strofinacci, assi da stiro e dischi musicali.

Dalla loro giustapposizione, emerge un'idea di lavoro domestico che non è da intendersi come segno di protesta politica, ma piuttosto come un recupero di pratiche strettamente connesse al fare femminile. Questi oggetti si prestano a un cambiamento di prospettiva, trasformandosi da comuni utensili a fonte di nuova energia e significati radicati nella condizione femminile.

«Gli oggetti sono in grado di comunicare con noi. Ci avviciniamo a loro sia inconsciamente che consciamente, possiedono una memoria e un'energia composta da vibrazioni» commenta Greta Schödl. In questo periodo, la sua esperienza si intreccia, sia in termini ideologici che pratici, con quella di molte artiste che partecipano alla celebre mostra di Mirella Bentivoglio, Materializzazione del linguaggio del 1978, realizzata per la Biennale di Venezia.

 

Un altro focus è sulla scrittura. È attraverso il gesto della scrittura che, secondo l’artista, è possibile rielaborare e intrappolare la dinamica energetica degli oggetti. La scrittura riporta l’attenzione al nascosto, all’invisibile e conferisce nuova vita alle cose.

 

Una sezione della mostra è dedicata al suo archivio con materiali che contestualizzano il lavoro dell’artista in un periodo cruciale per l’arte italiana, gli anni Settanta, un decennio caratterizzato da una profonda contaminazione tra arte e mobilitazione socio-politica collettiva.

In questo contesto, a Bologna, si svolgono due rilevanti eventi artistici: la mostra Metafisica del Quotidiano, curata da Franco Solmi nel 1978, alla quale Greta Schödl ha preso parte, e le celebri Settimane della Performance.

Attraverso documenti e fotografie, tra cui un nucleo di scatti del grande fotografo bolognese Nino Migliori, i visitatori avranno occasione di entrare a contatto anche con la pratica performativa di Greta Schödl, impegnata tra gli anni Settanta e Ottanta in tre storiche performance: Tubo (1978), Bidone (1978) e Straßenpoesie (1980), realizzate a Bologna e a Art Basel, a Basilea.

 

Queste performance saranno oggetto un reenactment, alla presenza dell’artista e di Nino Migliori, in collaborazione con degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, sabato 3 febbraio, alle ore 12, in Piazza Maggiore a Bologna.

 

Greta Schödl

Nata nel 1929 a Hollabrunn, in Austria, è una delle artiste più significative nel campo della poesia visiva italiana. Da suo padre, medico veterinario, eredita una forte curiosità per il mondo botanico, oltre che per quello dei libri e della letteratura, due temi ricorrenti nella sua pratica artistica. Nel 1948 si iscrive all'Accademia di Arti Applicate di Vienna, dove studia fino al 1953, conseguendo l'Akademiepreis, il premio per il miglior studente. Al termine degli studi, inizia la sua carriera a cavallo tra Vienna e la Turchia, concentrandosi sulla produzione di ceramiche, mosaici, tappeti, affreschi e smalti. Durante un viaggio a Francoforte Schödl incontra Dino Gavina, giovane imprenditore e progettista italiano che diverrà suo marito, trasferendosi con lui a Bologna nel 1959. Dopo aver ridimensionato la sua produzione artistica per dedicarsi alla famiglia, Schödl torna in attività a metà degli anni Sessanta e, intorno alla fine del decennio successivo, si dedica alla realizzazione di performance pubbliche. Greta Schödl ha partecipato a importanti mostre personali e collettive, tra cui: "Materializzazione del Linguaggio", a cura di Mirella Bentivoglio, nella sezione Arti Visive e Architettura della XXXVIII Biennale di Venezia nel 1978; la XVI Biennale di San Paolo, in Brasile, nel 1981; "Poesia Visiva" al MART di Trento e Rovereto nel 2011. Le opere dell’artista si trovano in numerose collezioni in tutto il mondo: al National Museum of Women in the Arts di Washington; al Museo Re Santo Stefano, Székesfehérvár, in Ungheria; al Sackner Archive of Concrete and Visual Poetry di Miami Beach; alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; al MART di Trento e Rovereto e al MAGA di Gallarate, Varese.