Godot – A sud del confine a ovest del sole

Informazioni Evento

Luogo
EVVIVANOE'
via G.Grassi 16 10138 , Torino, Italia
Date
Dal al

Lunedì dalle 16 alle 19
Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 16 alle 19.
Sabato su appuntamento.

Vernissage
05/10/2016

ore 18,30

Artisti
Godot
Generi
fotografia, personale
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La galleria Evvivanoé espone per la prima volta i lavori ultimi di godot. Si tratta di immagini che lasciano libero lo spettatore e si lasciano guardare e interpretare. Volutamente senza titolo, i soggetti si mettono a disposizione dell’osservatore senza costrizioni né definizioni.

Comunicato stampa

Mercoledì 5 ottobre alle 18,30 da Evvivanoé in via Giuseppe Grassi 16, Torino, inaugura “a sud del confine a ovest del sole”, personale di Godot.

La galleria Evvivanoé espone per la prima volta i lavori ultimi di godot. Si tratta di immagini che lasciano libero lo spettatore e si lasciano guardare e interpretare. Volutamente senza titolo, i soggetti si mettono a disposizione dell'osservatore senza costrizioni né definizioni.

“La superficie nitida e i contorni puri e definiti degli oggetti non bastano a svelarci qualcosa in più. Sembra insegnarci questo, Godot. Con il suo punto di vista chiaro, le inquadrature ampie, pare dire tutto e nello stesso tempo negarlo. Come se la limpidezza di un' immagine non volesse necessariamente raccontarci la verità ma lasciarci attoniti a volerne scoprire il vero significato. Oppure a convincerci che non c'è altro, dietro alla pura e semplice realtà oggettiva.
Sono proprio gli oggetti inanimati ma quotidiani e familiari, come un filo elettrico su una parete, un mucchio di bambole, un cartello stradale solitario che divengono “altro” attraverso l'occhio di Godot. Sono muti interpreti di una storia breve, una qualsiasi storia, quella che vorremmo ascoltare o che ci piacerebbe inventare.”

BIOGRAFIA
Maurizio Godot Villani, vive la sua infanzia tra Lombardia e Liguria ma è in Toscana che affonda le sue radici.
Frequenta il DAMS di Bologna con Eco, Barilli, Calabrese, Alinovi. Un luogo stimolante che contribuisce ad aprire i suoi orizzonti e gli permette di accedere a un periodo di studio al Moma di N.Y.
L'oggetto ritrovato lo affascina tanto, fin dai suoi primi lavori che escono dalla bidimensionalità della tela. Sarà la fotografia a recuperare quella stessa stessa poetica e a divenire per lui ulteriore linguaggio di narrazione.
Diviso tra arte e mare, entrambi strumenti di ricerca, dal 2012 ha ripreso a partecipare a fiere e ad esporre in gallerie private.

Scrive l'artista “Il lavoro che qui presento a Torino, attraverso tavole di immagini, vuol essere narrazione e racconto, ognuna, con una rotta che va oltre il confine e si sposta dalla luce verso il nostro immaginario.
La fruizione è sempre una intima partita a due, da una parte tu, osservatore, con il tuo bagaglio di percezioni che le tue innumerevoli vite, vissute, han sin qui a te consegnato, dall’altra il racconto del lavoro esposto in galleria.
A volte il racconto è muto.
A volte il racconto si dipana in una storia, che insieme, noi due, abbiamo chiara, li in fondo ad un luogo dove ci incontriamo.”